CAP. "Raccontare e amore"Iniziò a baciarmi con foga e nonostante mi avesse preso alla sprovvista ricambiai immediatamente. Le sue labbra erano soffici ed erano droga per me. Le nostre bocche sembravano fatte per essere unite l'una con l'altra. Non so dove trovai il coraggio ma lo spinsi via, mettendomi immediatamente a cavalcioni su di lui. Lo baciavo con prepotenza, e sentivo il suo membro diventare sempre più duro e strofinare contro di me provocandomi un'eccitazione mai provata prima. Non appena non ebbi più fiato in corpo mi allontanai dalle sue labbra iniziando subito dopo a baciare il suo collo, mordere il suo lobo e tirare con forza i suoi capelli nello stesso momento. Lo sentii gemere sotto di me, e questo mi fece sentire dannatamente potente ed eccitata. Era la mia prima volta ma non ero totalmente inesperta così, con prepotenza gli tolsi la maglietta e subito dopo lui fece la stessa cosa con me. Mi prese alla sprovvista alzandosi con me ancora in braccio e andando verso la sua camera da letto, non staccando mai le labbra dalle mie. Sentii semplicemente essere buttata con forza ma anche con dolcezza sul letto, amavo i suoi modi, non mi trattava come una fottuta bambola di porcellana, ma come qualcosa che desiderava prepotentemente. Si mise sopra di me, iniziando a baciare ogni parte del mio petto nudo. Slacciò in meno di un secondo il mio reggiseno buttandolo in una parte remota della stanza, e si alzò un po' da me, per osservarmi. Stranamente non mi sentii a disagio, era la prima volta che qualcuno vedeva il mio seno, anzi, lo osservava attentamente, eppure i suoi occhi mi facevano solo sentire bella.
- Sei stupenda El, ma fermami ora, se non..
- Voglio.
Gli bastò quello a sorridere, e iniziare di nuovo a baciare il mio collo. Sentii la sua lingua calda scendere dalla mia mascella al mio seno. Iniziò a mordere dolcemente il mio capezzolo e in tutta risposta io mi eccitai ancora di più alzando verso di lui il bacino. Gemette, e sapevo quanto voglioso fosse ma per qualche strana ragione, si prese del tempo per divorare ogni centimetro della mia pelle. Finchè non sentii la sua mano scendere verso il bottone dei miei jeans. Mi guardò, forse credeva che io avessi paura, ma gli sorrisi, perché tutto quello che volevo era che lui mi facesse completamente sua. Sbottonò i miei jeans con una lentezza che poteva quasi uccidermi, e tirai un sospiro di sollievo quando me ne liberò e poi si liberò anche dei suoi. Ringraziai il cielo che per qualche ragione quella mattina avevo indossato un intimo piuttosto sexy che infatti non sembrò dispiacergli, intimo che però andò via con forza.
- Mamma mia El, ti ho desiderato dalla prima volta che ti ho vista.
Io non risposi, in realtà ero troppo presa dal momento per dire qualsiasi cosa. Tornò a baciare i miei seni per poi scendere sempre di più e iniziare a baciare il mio interno coscia, sentii qualcosa, un calore impressionante sul mio basso ventre, calore che mi fece gemere non appena sentii la sua lingua toccarmi. Iniziò a disegnare con la sua lingua esperta sulla parte più intima di me, gemetti come mai nella mia vita, e non me ne vergognai, il solo piacere che mi stava facendo provare mi stava mandando alle stesse. Iniziò a mordicchiare leggermente le mie labbra e in quel momento sentii di volerne di più. Volevo sentirlo dentro di me, anche se sapevo che avrebbe fatto incredibilmente male. Si liberò dei boxer che erano diventati evidentemente troppo stretti e non appena vidi il suo membro strabuzzai gli occhi, era davvero ben messo. Feci scorrere la lingua sulle mie labbra ma capii che non era ancora il momento quando inserì senza preavviso un dito dentro di me, fu innegabile il piacere che provai, e sapevo che in realtà quando il suo pene sarebbe stato dentro di me avrei provato dolore, insomma era enorme cazzo, ma non mi interessava. Le dita diventarono due mentre con le sue esperte labbra mordeva e leccava i miei capezzoli e in me che non si dica la schiena a cui mi stavo aggrappando da qualche minuto diventò un dipinto e una rappresentazione dei graffi che gli stavo lasciando. Mi sentii così bagnata e immersa nel piacere e lui se ne accorse, lo vidi fermarsi per poi allungarsi per prendere un preservativo dal cassetto del suo comodino.
- El, se ti faccio male devi fermarmi ok?
Feci un cenno con la testa. E non appena entrò in me, il dolore fu innegabile. Non era straziante come tutti dicevano in realtà, ma era come se sentissi che qualcosa dentro di me si stava infuocando. Gli dissi di iniziare a muoversi e nonostante sapevo si stesse trattenendo, dopo qualche minuto, stava iniziando a darmi un piacere assurdo.
- Adrian..
- Vuoi che mi fermo? Stai bene?
- Solo, non trattenerti.
Alle mie parole vidi un ghigno formarsi sulle sue labbra e capii che mi aveva davvero ascoltata, iniziando a muoversi dentro di me con una lentezza disarmante mettendo però più forza ad ogni spinta. Il fastidio che avevo inizialmente provato era scomparso e stavo arrivando all'apice del piacere. Non appena infatti ci riuscì, urlai, il suo nome. E lui mi seguì subito dopo. Mi diede un bacio casto sulle labbra per poi stendersi accanto a me e abbracciarmi.
- Stai bene?
- Non sono mai stata meglio Adrian.
- No, dillo di nuovo.
- Cos..- capii a cosa si riferiva- amore.
- Ancora
- Amore.
E mi strinse più forte a lui, in quel momento capii che davvero tenevo a quel ragazzo più che a qualsiasi altra persona al mondo.
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CONTENUTI MATURI -essebk
ChickLitQui i capitoli con i contenuti maturi delle mie storie, per evitare quindi che chi è più sensibile e volesse evitare di leggere potrebbe comunque mantenere la lettura della storia senza le parti più a luci rosse. Ovviamente bisogna leggere le storie...