Prologo

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Mettetevi comodi sto per raccontarvi la mia storia (fa molto 13)

Mi chiamo (y/n) e attualmente ho 14 anni, sono una ragazza delle medie e tra poco dovrò scegliere in quale istituto superiore andare.

Vi starete chiedendo "se questo è un prologo non dovrebbe raccontare del suo passato?"

Infatti avete ragione, ed è così che vi racconterò del mio passato

Ero una bambina vivace molto attaccata ai suoi genitori, eravamo una famiglia molto unita...

All'età di 4 anni manifestai il mio quirk, Yami (è la traduzione in giapponese di oscurità), mi dava il potere di controllare a mio piacimento qualsiasi tipo di ombra da quella degli umani a quella di una qualsiasi oggetto.

Quando lo dissi ai miei genitori, furono entusiasti sia di me che del mio potere.

Non so da dove io l'abbia recuperato perché i miei genitori non avevano niente a che vedere con le ombre.

Mia madre poteva creare dal suo corpo qualsiasi oggetto mentre mio padre si trasformava in tutti gli animali esistenti, a volte si trasformava in un grosso lupo per farmi salire sopra la sua schiena e cavalcarlo, era divertentissimo.

Esatto... era...

I miei morirono quando io avevo 6 anni.

Il giorno del mio compleanno, andammo a fare visita ai miei nonni, durante il tragitto facevamo battute, cantavamo, ridevamo...

Fino a quando... un'auto non sbucò fuori all'improvviso, non ricordo bene cosa successe ma ricordo perfettamente le emozioni che provai.

La gioia della partenza tramutata in paura, ansia, tristezza e malinconia. Ho qualche vago ricordo, l'impatto della macchia, io che utilizzo il mio quirk per creare una specie di bolla che ci protegga tutti e tre e... infine... i corpi ricoperti di sangue, vuoti e senza vita dei miei genitori.

Quel giorno ebbi un crollo nervoso, non riuscì a credere che i miei genitori fossero morti.

Passai così un anno nel reparto di psicologia infantile dell'ospedale e poi fui affidata ad un orfanotrofio, i miei nonni non si presero la briga di occuparsi di me.

A 10 anni l'orfanotrofio cominciò a mandarmi a scuola, dato che ritenevano che anche noi dovessimo avere un'istruzione, era la scuola gestita da loro ma in ogni caso non bastò a farmi passare degli anni felici.

Arrivò così l'anno in cui andai alle medie, li stranamente riuscì a trovarmi un amico

È un ragazzo molto solare, che tenta sempre di farmi ridere e talvolta ci riesce.

La sua famiglia mi adottò come loro figlia ma io ero più come una ragazza che vive con la famiglia del suo migliore amico e non come una sorella.

Il mio sogno è quello di riuscire a diventare la più grande eroina di tutti i tempi, perché voglio ripagare quel conto in sospeso che ho con me stessa.

Voglio salvare più persone possibili perché voglio che i miei genitori siano fieri di me...

Anche da lassù...

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