Capitolo 4

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8 chiamate a Michelle...non risponde !
6 chiamate a Cessa...non risponde !!
4 chiamata a Mile....non risponde !!!!
Ma io mi chiedo, proprio quando ho bisogno di una mano loro mi abbandonano?
Intanto c'è il ragazzo sconosciuto che è rimasto immobile senza spiccicare nessuna parola, mi osserva soltanto.
Non so più chi chiamare e mi siedo per terra disperata perché non so come ritornare a casa.
"Senti mi dispiace farti stare qui al freddo per colpa mia, solo che nessuno dei miei migliori amici risponde e io non so come ritornare a casa." Alla fine decisi di parlargli e questa volta senza dire stupidaggini
"Alzati." Disse il tizio
"Ti porto io " concluse
"Emh...okay, c'è non vorrei disturbarti, ecco...va bene." Dissi con un volto tutto sorpreso, insomma se io fossi stata al suo posto non avrei ma accompagnato uno sconosciuto. Ma mi va bene così
"Vieni seguimi, la macchina non dista molto da qui. Intanto tieni scirvi qui la via" Disse lui mentre mi porgeva il suo telefono. E io feci come mi disse, scrissi la vai.
[...]
Il "viaggio" in macchina è stato così tanto silenzioso, da parte mia c'era imbarazzo e diffidenza da parte suo non c'era niente, almeno io non riuscivo a capire cosa lui sentisse in quel momento.
Quando arrivammo a destinazione scesi e lo ringraziai e lui fece solo un cenno di saluto e poi rientrò dentro e partì.
Entrai e la casa era tutta buia. Papà starà dormendo pensai.
Salgo le scale e mi dirigo verso la mia stanza.
Lavo i denti, mi cambio mettendo un pigiama a caso e mi butto sul mio letto in un profondo sonno. E questa giornata è finita.
[...]
Ho passato tutta mattina a dare delle spiegazioni a mio padre sul perché ero rientrata così tardi, io non sono brava a inventare delle scuse o delle bugie così di colpo, devo progettarle prima di dirle, però alla fine papà ha lasciato perdere.
Decido di uscire un po' fuori a fare un giro, ho voglia di starmene un po' per conto mio, poi chiamerò Michelle perché mi deve molte spiegazioni.
Giro per le vie di Manhattan, è bella molto anche, solo che per una come me che non è mai uscita fuori, che ci è nata,cresciuta, vorresti cambiare aria, infatti uno dei miei obbiettivi è costruirmi una vita a Londra, è una città che mi ha sempre incantato e spero che un giorno potrò camminare per le sue vie e non quelle di Manhattan.
Decido di entrare da starbuck e ordino un frappuccino alla fragola.
Esco col mio frappuccino, tutta spensierata fino a quando non mi imbatto in un ragazzo e rischio di rovesciare la mia amata bevanda.
"Scusami" dissi io
"Pff no, niente tranquilla" disse una voce molto famigliare , il ragazzo si girò verso di me e mi guardava e io lui, era Nate. Ma io devo sempre imbattermi contro gente che non sopporto? Ma la mia buona stella dov è finita?
"Aaah sei tu.." disse Nate guardandomi con "disprezzo", quanto odio questo tipo di sguardo, insomma perché bisogna riservare alle persone il disprezzo? Sopratutto se queste persone non hanno fatto niente in particolare.
Io a Nate non ho fatto più nulla, non vedo perché si comporti così. E nemmeno voglio perdere del tempo a capirlo.
"Si sono io" dissi io guardandolo negli occhi, devo dire che erano molto belli....azzurri come il ghiaccio, rispecchiano particolarmente Nate, perché sono così tanto impeccabili, come lui vuole essere: impeccabile e eccellente in, quasi, tutto. Il loro colore è l'esatto opposto del mio, i miei occhi sono ambrati, avvolte sono castani , a volte verdi, dipende dal tempo.
"Che fortuna, pure fuori scuola di devo incontrare" L'ho detto che mi fa salire il nervoso come non so cosa ?
"Ma neh, hai visto quanto sono fortunata io invece?'' risposi io,
"Sempre simpatica tu eh" fece Nate con una smorfia, insomma questo ragazzo a me non piace affatto, insomma è bello, quello si, é il solito ragazzo figo che è voluto da tutte e tutti, non sono mai rimasta a osservarlo bene, è alto, più di me sicuro, occhi azzurri ghiaccio, capelli biondi cenere e è un palestrato, solito insomma...ma il carattere lascia a desiderare, è soltanto un pallone gonfiato.
"Niente Nate, devo andare" voglio ritornare a casa, perché così di punto in bianco mi sento triste, succede spesso che io cambi d'umore così come per magia, non sono malata neh, la dottoressa di famiglia dice che questa cosa accade perché sono i ricordi che riinfiorano, già ricordi che vorrei, non dimenticare ma dovrebbero rimanere nel mio passato e non rifiorire nel mio presente. Sono così immersa nei miei pensieri che non mi era resa conto che ormai Nate non c'era più, che se ne era andato, non so se mi ha salutata oppure no, tanto ero stata io la prima a dirgli che dovevo andare, perciò non importa.
Intanto mi incamino per casa, e mi ricordo che dovrei chiamare Michelle, ma non mi va più, quindi aspetto fino a domani.
[...]
Sono a casa già da 3 ore, mi sto annoiando un sacco , è presto però siccome non ho niente da fare, decido di prepararmi per andare a dormire.
Mi reco al bagno, lavo i denti, mi cambiò mettendo il mio pigiama e poi legò i capelli in una alta coda, odia sentire i capelli slegati durante la notte, mentre dormo e poi sono anche troppo lunghi, mi arrivano molto più sotto della vita.
Mi butto completamente nel letto e mi lascio prendere dal sonno, e niente anche questa giornata é terminata.

<<spazio autrice>>
Spero che questa mia storia sia di vostro gradimento e vi prego non soffermatevi sugli errori ortografici e di battitura, grazie.

ho deciso anche che a volte, metteró o una emoji o una frase per descrivere il capitolo.

Frase di oggi:
"La sofferenza può portare la gente a diventare persone di sola tristezza."

Al prossimo capitoloo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2018 ⏰

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