[PockyDay '17] Only One

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Eren cercò di nascondere il viso nella sciarpa. Il suo naso era così rosso e le orecchie gli facevano già male, tanto erano fredde. Levi camminava accanto a lui, le mani in tasca e gli occhi fissi sulla strada avanti a sé. Nessuno dei due aveva molta voglia di parlare, già era difficile camminare con quell'aria ghiacciata che si infilava nei polmoni.
Le cose cambiarono una volta entrati dalle porte scorrevo del supermercato.
Eren allargò subito le braccia, lasciando che l'aria riscaldata invadesse tutto il suo corpo.

«Ahh, finalmente! Non mi è mai sembrato così lontano, questo posto!»

«Tieni, vediamo di darci una mossa» rispose Levi, mettendogli tra le mani un cestino e tenendone uno per sé.

Eren imitò un saluto militare, sorridendo.
Si divisero i compiti, come ogni volta che andavano a fare la spesa insieme: era molto più veloce se ciascuno comprava metà delle cose.
Guardandosi attorno, Eren però notò qualcosa di diverso dal resto dei giorni. Molto diverso, in verità. Il supermercato era tappezzato da cartelli colorati e sgargianti, tutti pubblicizzanti la medesima cosa: pocky.
Aggrottando la fronte, Eren depose il cestino per tirar fuori il cellulare e controllare la data. 11 novembre.
Come aveva fatto a dimenticarsene?!
Una meravigliosa occasione di trascinare Levi in una eccitante tradizione stava per scivolargli tra le dita, senza che nemmeno se ne accorgesse.
Afferrò una delle confezioni di snack e correndo per i corridoi, cercò ovunque il proprio compagno. Lo trovò nel reparto ortaggi, tutto intento a capire quale di quei rivoltanti cavolfiori fosse meglio comprare. Eren non riusciva veramente a capire come potesse mangiare una cosa simile, ma in quel momento aveva altre preoccupazioni.

«Lee!» esclamò, afferrandogli la manica della giacca. «Oggi è l'undici novembre, il Pocky Day! Possiamo prenderne una, eh?» domandò, agitando davanti al suo viso la scatola.

L'uomo si prese qualche secondo, prima di tornare a guardare la verdura.

«Fai come vuoi.»

La confezione finì nel cestino prima ancora che finisse di pronunciare quelle parole.

Mezz'ora più tardi, entrambi erano sotto la pensilina dell'autobus, carichi di un paio di borsa piene di spesa. Eren scelse quel momento per sfilarsi dalla tasca la confezione dei pocky e scartarla. Ne infilò uno tra le labbra, per poi avvicinarsi al compagno, invitandolo a prendere l'altra metà. Dovette premergliela sulla guancia un paio di volte prima di ottenere una sua reazione, che però non fu esattamente quella sperata.

«Non è il momento. Sta arrivando l'autobus.»

Con un mugolio affranto, Eren mangiò il pocky ed infilò di nuovo la confezione nella tasca. Ci avrebbe riprovato una volta a casa.

La spesa era stata ordinatamente riposta, ciascun alimento aveva un posto ben preciso dove entrambi sapevano di poterlo trovare sempre.
Era un lato positivo e negativo insieme del vivere con Levi: precisione e pulizia, forse anche troppe alle volte.
Senza alcun preavviso, Levi si trovò bloccato contro al bancone della cucina. Girandosi, trovò un paio di occhi smeraldini ad attenderlo.

«Coraggio...» Eren quasi lo pregò, muovendo su e giù con la lingua il pocky che si era già messo in bocca.
Levi incrociò le braccia, alzando le sopracciglia.

«Lo sai che non dovresti mangiare dolci prima di cena» lo riprese, ma Eren gli mise le mani sui fianchi impedendogli la fuga.

«Soltanto uno... Fallo per me.»

Levi si alzò lievemente sulle punte, avvicinando il viso al suo. Eren chiuse gli occhi, trattenne il respiro...e poi sentì il pocky spezzarsi. Guardò avanti a sé con sguardo interrogativo, solo per scoprire che il corvino aveva spezzato il bastoncino con la mano, sfilandoglielo poi dalla bocca.

«Ti ho detto niente dolci prima di cena» ripeté, prima di scivolare fuori dalla sua presa e lasciandolo di nuovo lì, a riflettere su quanto, certe volte, potesse essere difficile amare Levi Ackerman.

Seduto sul divano, con un controller tra le mani, Eren ammazzava il tempo prima di cena, la scatola dei pocky abbandonata accanto a sé. Levi andava avanti ed indietro alle sue spalle, sbrigando le varie faccende di casa. I soli suoni che occupavano l'aria erano i passi del corvino e gli effetti sonori del videogioco del ragazzo.
Aveva appena perso l'ennesima partita, quando una mano delicata si insinuò sotto il suo mento, facendogli piegare il viso all'indietro, contro il poggiatesta del divano. Un paio di piccoli occhi azzurri come il ghiaccio incontrarono i suoi ed Eren sentì contro la bocca la dolce pressione di uno di suoi snack, che Levi aveva rubato senza che lui nemmeno se ne rendesse conto. Schiuse le labbra e spezzò con piccoli morsi quel bastoncino di biscotto, finchè le sue labbra non trovarono quelle di Levi all'altro capo. Assaporò il cioccolato direttamente dalla sua bocca, chiudendo gli occhi. Alzò subito le braccia, infilando le dita tra i suoi capelli, mentre sentiva una delle mani di Levi scendere dal viso alla spalla, per poi infilarsi nel colletto della maglietta e raggiungergli il petto.
Si baciarono a lungo, imprimendo nel movimento della lingua tutta la passione ed il desiderio che li animava ogni volta, nell'istante in cui si trovavano l'uno accanto all'altro.
Rimasti senza fiato, furono costretti a separarsi e riaprendo gli occhi Eren poté godersi la visione di Levi, che si faceva indietro passandosi la lingua sulle labbra bagnate della saliva di entrambi.

«Pensavo avessi detto niente dolci, prima di cena...» mormorò arrossendo, mentre il corvino girava attorno al divano.

«Soltanto uno.»

Eren sorrise, assottigliando gli occhi nei quali brillava un lampo di malizia che condivisero presto. Ricominciarono a baciarsi.
A terra, coperta dai loro abiti lasciati cadere nella fretta, c'era la scatola dei pocky, abbandonata.
Perché al mondo esiste solo una cosa, molto più dolce della cioccolata.

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