Si era messo in tiro: aveva indossato il suo completo migliore -rigorosamente nero- , lucidato le scarpe e spruzzatosi una quantità industriale di acqua di colonia, tutto per fare buona impressione su di lei. Si guardò allo specchio: era perfetto.
Sasuke era consapevole del proprio fascino. Fin da bambino era sempre stato assalito da orde barbariche di petulanti bambine follemente innamorate di lui, e il fenomeno era continuato- e addirittura aumentato- pari passo con la sua crescita, fino a renderlo ad essere additato ai tempi del liceo come "lo scapolo d'oro della città".
Tuttavia, nonostante le donne non gli fossero appunto mai mancate, Sasuke non ricordava di essere mai stato innamorato; aveva avuto delle ragazze in passato ma le sue storie erano sempre state un fuoco di paglia: nessuna delle ragazze che aveva incontrato era mai riuscita ad attirare minimamente la sua fantasia. Per un periodo, notando il suo disinteresse verso il mondo di sesso femminile, si era addirittura chiesto se le cose sarebbero andate diversamente con gli uomini, ma anche questa nuova esperienza non gli aveva portato grandi cambiamenti.
Semplicemente Sasuke non era interessato all'amore; la sua vita sentimentale -già da sé arida- era diventata pressoché inesistente da quando aveva preso le redini della compagnia e, un giorno a caso, l'Uchiha si era reso conto di non avere un appuntamento da ben due anni suonati.
Tutto questo andava fermamente contro le teorie di quella povera donna di sua madre, la quale era convinta fino a mettere le mani sul fuoco- e conoscendola l'avrebbe fatto davvero- che al mondo c'era una donna che avrebbe sciolto quel cuore di pietra che quel figlio sciagurato si ritrovava, e continuava a dirgli di non arrendersi e che l'amore arriva all'improvviso e che era la forza più grande di tutte e altre sciocchezze simili... Sasuke non le aveva mai dato retta più di tanto, credendo che ci fosse un limite di sopportazione per tutti e Mikoto Uchiha lo aveva raggiunto con la morte di suo marito; in poche parole non era ancora a livelli da manicomio ma poco ci mancava perché diventasse pazza.
A dispetto di tutto quello che aveva sempre pensato quella era la prima volta in vita sua che Sasuke desiderava far centro. Quando era tornato in ufficio aveva provato a riposarsi anche un paio d'ore per essere pronto e riposato quella sera quando avrebbe preso la sua fortuna a braccia aperte, ma non appena chiudeva gli occhi il fantasma di Sakura Haruno, ormai fin troppo presente nella sua vita e nei suoi pensieri, aveva fatto capolino nella sua mente e non lo aveva lasciato in pace neanche un attimo.
Immagini vere avevano iniziato a sovrapporsi ad immagini inventate dalla sua mente, e prima vedeva Sakura allenarsi alla sbarra e l'odore dei suoi capelli- non sapeva come fosse ma lo immaginava fresco e delicato- si mischiava con quello del sudore per i duri allenamenti; poi Sakura era in un teatro, eguagliare Ginger Roger negli abiti e superarla nella danza, vide gli occhi verdi brillare e una platea in delirio, il nome della sua stella su tutte le prime pagine, i giornalisti, le luci della ribalta; dopo ancora loro due nella stessa casa, lei leggeva William Blake vicino ad una finestra, lui beveva caffè, alzò lo sguardo e gli sorrise; e poi ancora Sakura bellissima in un abito bianco e gli occhi verdi lucenti ed emozionati, più del solito, e una chiesa, tanti invitati, e un piccolo pargolo che all'insaputa di entrambi già scalciava nel ventre di quella donna così speciale. Un pargolo dai capelli neri e gli occhi verdi, bellissimi.
La sua fantasia si era fermata lì, o meglio Sasuke non aveva voluto approfondire la cosa attribuendo quei pensieri ,decisamente fuori dalla sua persona, alla mancanza di sonno che lo aveva accompagnato in quei giorni.Scese le scale con passo sicuro e ripetendosi nella testa che sarebbe andato tutto bene. Shikamaru lo attendeva all'ingresso, tirato a lucido e con una sigaretta tra le labbra.
-Finalmente boss! Sapevo che eri una prima donna ma non credevo che ci mettessi anche così tanto tempo a prepararti!-
L'Uchiha decise di ignorarlo bellamente, sicuro che niente al mondo-neanche il suo assistente perennemente annoiato e le sue battutacce- avrebbero potuto rovinare quella serata perfetta. Presero un taxi diretti al centro della città mentre Shikamaru gli spiegava che Hinata, che avrebbe trascorso quella serata con loro, li stava attendendo già da un pezzo dentro il locale. O almeno questo era riuscito a capire dai pochi sprazzi di conversazione che avevano avuto in taxi: la sua mente era da tutt'altra parte.
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Chi non ha mai visto nascere una dea non lo sa che cos è la felicità
FanfictionDa testo: "Broadway richiedeva ballerini, ed era impensabile che nel teatro più famoso del mondo non fosse presente anche un ballerino proveniente dalla UCR. Il più giovane degli Uchiha si era impegnato a trovare il nuovo talento che avrebbe portato...