La cosa giusta

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"TI PREGO SANGWOO, NO!"
Vedo la sagoma del ragazzo biondo lasciarsi cadere nel vuoto. Sotto di lui c'è il buio totale.
Il cuore mi si ferma per un istante, rimanendo sospeso quasi in una dimensione parallela che però mi permette di respirare ancora.
Sangwoo si lascia cadere con espressione sollevata; sul viso ha una specie di smorfia serena e quasi contenta di immergersi in quel nero terrificante.
Il cuore ritorna a battere ma questa volta sembra che voglia uscire dal mio petto.

Apro di colpo gli occhi, mettendomi seduto sul materasso.
Ho la fronte bagnata da delle gocce di sudore freddo, mentre il cuore ha la stessa velocità di un treno.
Mi guardo attorno per cercare qualche anima viva ma ci sono solo io in questa stanza buia.
Cerco di riprendermi dall'incubo ma le mie orecchie riescono a captare un rumore proveniente dal ripostiglio segreto di Sangwoo.
Sposto le coperte imbottite da sopra le mie gambe e, lentamente, mi alzo in piedi per andare verso la porta della stanza. Vago nel buio della camera, cercando qualche mobile per aiutarmi.
Ad un tratto, quei bisbigli si spengono lentamente, lasciando spazio al rumore del mio respiro affannoso.
Mentre sto camminando in mezzo a questa oscurità che mi avvolge, sbatto contro ad uno spigolo del comò, provocandomi un livido sul fianco destro che ci mette poco a formarsi. Cerco di mantenere la calma e continuo la marcia verso la porta. Finalmente, riesco a trovare la maniglia di essa. Giro lentamente quest'ultima per aprire l'uscio e, proprio mentre sto facendo ciò, un urlo soffocato invade tutta la casa. Rimango attaccato alla maniglia della porta senza fare nulla tranne che ascoltare.
Il mio respiro si è fatto più silenzioso, come quando un felino sta seguendo la gazzella e non deve farsi sentire.
Appena spalanco la porta, la luce fiacca del corridoio mi colora il viso.
Scendo lentamente le scale e vado verso la botola.
Mentre mi avvicino sempre di più al ripostiglio, sento dei rumori metallici, come delle catene che tengono ferme qualcosa o peggio ancora, qualcuno.
Prima di aprire la botola, decido di ascoltare. Tendo l'orecchio in modo da captare qualcosa.
"Ma guardati... sembri proprio una brava ragazza, eh? La piccola bimba di paparino tuo. La figlia preferita. La ragazza a cui tutto va nel verso giusto. AHAHAHAHAHAH"
Dopo questa frase pronunciata da una voce maschile, sento il rumore di un coltello che viene affilato. La risata del ragazzo mi fa partire un brivido che mi percorre tutta la schiena.
Nel mentre, delle urla soffocate iniziano a farsi sentire.
Prendendo coraggio, decido di aprire la botola. Cerco di fare il più piano possibile per non farmi scoprire.
Appena scendo i primi scalini, sento di nuovo il rumore degli anelli della catena che sbattono uno contro l'altro.
Scendo lentamente gli scalini per arrivare nel ripostiglio, cercando sempre di stare nell'ombra per non farmi notare.
Appena scendo gli ultimi scalini, noto la sagoma di Sangwoo di schiena che sta di fronte ad una parete dello scantinato.
Mi vado a nascondere dietro a degli scatoloni ma nel mentre, cerco di riuscire a veder chi c'è davanti al ragazzo biondo.
Sento delle urla miste a pianti soffocati che mi straziano il cuore, tanto da farmi venire un magone in gola.
Ad un tratto, Sangwoo svanisce dietro ad una colonna di cemento, lasciando libera la visuale davanti a me. Appena il ragazzo si sposta, inizio a mettere a fuoco chi possa essere quel malcapitato. È una ragazzina di appena 18 anni, semi nuda e ricoperta di lividi, sia sull'addome che sulle gambe. Ha lunghi capelli neri ed è di carnagione pallida. Dai suoi occhi escono tantissime lacrime e, in bocca, ha una benda bianca legatale dietro alla nuca, che tiene stretta fra i denti.
Il viso è colorato da alcuni lividi rossi misti viola mentre, dal naso le sta uscendo un rigolo di sangue.
Alla visione della ragazzina, la bocca lentamente mi si apre dallo stupore.
Ad un tratto, vedo Sangwoo tornare davanti alla ragazza tenendo in mano un martello e una corda. Appena vedo questa scena, decido di agire.
Mi alzo di scatto da dietro allo scatolone che avevo scelto come scudo, e mi butto verso Sangwoo. Mi aggrappo alla sua possente schiena cercando di farlo cadere, ma niente. Il ragazzo appena vede così, mi prende da un braccio, facendomi cadere a terra. Appena tocco il suolo, a causa dell'urto, il respiro mi si blocca per qualche secondo. Cerco di rimanere sull'attenti, rialzandomi a fatica. Aggrappandomi ad una colonna di cemento, mi rimetto in piedi mentre mi pulisco il naso dal sangue che mi sta fuoriuscendo.
"Ah, cosa pensi di fare? Lasciami in pace, questa cosa non riguarda te. E smettila di fare l'eroe, guardati, ti raggi a mala pena in piedi, tsch." La voce di Sangwoo invade la stanza ma io decido di non mollare. "Perché le vuoi fare del male? Perché devi sempre prendere in causa i più deboli, eh? ME LO SPIEGHI IL MOTIVO? HAI SEMPRE FATTO COSÌ MA QUESTO È SOLAMENTE UN COMPORTAMENTO DA VIGLIACCO. Già... sei solamente u-un vigliacco..." gli urlo tutto d'un fiato.
Il ragazzo mi inizia a guardare con espressione sbalordita. Decido di avvicinarmi a lui per cercare di togliergli il martello e la corda dalle mani ma vengo sopraggiunto da uno schiaffo pesante da parte del biondo. Vado nuovamente a terra a causa del mio equilibrio precario, sbattendo la testa al suolo. La vista inizia a farsi più offuscata e la testa mi gira come una giostra poi, il buio totale.

Killing Stalking //one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora