Tomorrow I'll miss You

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Quando Paul McCartney scrisse Close your eyes non intendeva in quel modo.

È bello abbassare le palpebre, calare nell'oscurità ed aspettare un bacio.

Quando Paul McCartney scrisse Tomorrow I'll miss you non voleva dire questo.

L'attesa del ritorno di un'amata è una tortura quasi piacevole da sopportare, quando si sa che, in un modo o nell'altro, prima o poi ci si ricongiungerà.

Quando Paul McCartney scrisse I'll write home everyday pensava a tutt'altro.

Lettere d'amore, canzoni da dedicare ogni giorno a qualcuno che le avrebbe ascoltate pensando "Chissà se sono io la musa di questa meraviglia".

Quando Paul McCartney scrisse All my loving I will send to you si riferiva a cose belle.

Fiori, bigliettini, cioccolatini, candele: tutti quei piccoli gesti che tutti adoravano.

Se solo Paul McCartney avesse saputo ciò che il destino aveva in serbo per le sue parole innocenti di certo non le avrebbe mai scritte.

Non sapeva che gli occhi chiusi di cui parlava fossero quelli di una persona che piombava nel nero pece dopo due, tre, sette colpi al cuore e alle spalle.

Non sapeva che la mancanza che avrebbe provato sarebbe stata per sempre, senza la speranza di un ritorno.

Non sapeva che le lettere e le canzoni che avrebbe scritto non sarebbero più state ascoltate da quelle orecchie che, un tempo, erano sempre tese per lui.

Non sapeva che l'amore che avrebbe inviato sarebbe stato a mani giunte, in preghiere silenziose.

Perché Paul McCartney crede nel destino, e se solo potesse tornare indietro impedirebbe a se stesso di scrivere quella canzone.

Se solo avesse saputo che quella sarebbe stata l'ultima canzone ascoltata da John Lennon di certo se la sarebbe risparmiata. Di certo avrebbe pensato a qualcosa di diverso, a qualcosa di più adatto.

E invece, purtroppo o per fortuna, fu proprio una delle più belle canzoni di McCartney ad accompagnare per mano John negli ultimi secondi della sua vita. Una dedica tacita, una conferma silenziosa e infinita dell'amore incommensurabile che provavano l'uno per l'altro. Quel rassicurante 'qualsiasi cosa accada, ti amerò per sempre' che convinse John ad andarsene senza questioni in sospeso.

Perché se Paul McCartney si fosse trovato su quell'ambulanza, in quel momento, probabilmente fra le lacrime avrebbe pronunciato parole simili.

Quando Paul McCartney scrisse All my loving aveva in mente un amore unico. Ora, invece, quell'amore unico ha un nome, e quel nome è John Lennon.

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