PROLOGO

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Giro la chiave nella serratura e apro la porta. Entro e chiudo la porta alle mie spalle con un piccolo calcio mentre cerco di tenere ben saldo il borsone sulla mia spalla.

Silenzio.

"Elliot, amore, sono a casa!" Urlo per farmi sentire

Silenzio.

Controllo in cucina: vuota.

Controllo in salone: vuoto.

Cammino verso la nostra stanza, apro la porta e "amore, sono a c..." le parole mi muoiono in gola. Il borsone e le chiavi cadono a terra facendo un rumore sordo e Elliot si sveglia di soprassalto. Spalanca gli occhi. Mi guarda. Poi finalmente realizza e passa lo sguardo da me alla ragazza bionda al suo fianco che ancora dorme, ignara di tutto.

"R-ro-rose" balbetta "i-io ti posso spiegare!" Si alza e si rimette i boxer

"non c'è niente da spiegare Elliot, è già tutto abbastanza chiaro." Sussurro

Esco dalla stanza diretta nello sgabuzzino, prendo la valigia e ritorno in camera da letto.

"cosa stai facendo? Rose ti prego." Mi supplica mentre afferro tutti i vestiti dall'armadio e li metto nella valigia come capita.

"Rose, rispondimi ti prego." Mi afferra un braccio cercando di farmi voltare

"Non mi toccare!" Ringhio infastidita togliendo il braccio dalla sua presa

Intanto la bella bionda si era svegliata e si stava rivestendo silenziosamente e di gran fretta.

"non ti preoccupare, tesoro, puoi restare. Me ne sto andando io!" le dico mentre alzo la valigia dal pavimento.

"No, Rose! Dove stai andando?" Prova a fermarmi di nuovo per un braccio, lo strattono di nuovo liberandomi

Raccolgo le ultime cose rimaste e dopo averle infilate nel borsone mi giro verso Elliot, il suo sguardo è terrorizzato, il mio indifferente. "addio, Elliot!" Sussurro per poi voltarmi verso la porta già aperta.

Chiudo la porta di casa e mi dirigo verso la fermata della metro.

*

Un'ora dopo sono all'aeroporto in fila al banco della compagnia aerea.

"Salve, signorina cosa posso fare per lei?" Sorride cordialmente il ragazzo dietro il banco

"un biglietto per Seattle, per il primo aereo in partenza." Abbozzo un sorriso porgendo il passaporto e la carta di credito.

"il primo volo per Seattle è tra un ora e mezza" mi informa

"va benissimo"

"ha bagagli da imbarcare?" Chiede sporgendosi dal banco per guardare i miei bagagli

"si una valigia e poi ho un borsone come bagaglio a mano" dico mostrando il borsone che ho in spalla

"può mettere la valigia sul rullo, per favore?" Sorride, faccio come dice

"perfetto, questi sono tuoi. Posto C fila 8. Buon viaggio!" Mi informa porgendomi il passaporto e il biglietto prima di passare al cliente successivo.

Superati i controlli mi siedo nelle poltroncine, e, mentre aspetto che aprano il Gate, chiamo la mia migliore amica.

"Pronto?" Dice una voce assonnata dall'altro lato

"Ehm, Emy, sono io Rose.." Sospiro

"Oddio, Rose! Ma che ore sono? Che è successo?" Scatta la mia amica facendomi ridacchiare

"Ehm, qui a Londra sono le 14.30, quindi presumo che li siamo le.. 6.30?" faccio un attimo di pausa prima di continuare "sto venendo, l'aereo parte tra un'oretta circa" dico tutto d'un fiato.

"va bene, appena arrivi mi racconti tutto. Ti prendo io all'aeroporto!" Mi informa prima di staccare la chiamata senza darmi il tempo di dirle 'grazie'.

Mentre aspetto estraggo il pc dal borsone ed inizio a scrivere un'email al mio capo con le mie dimissioni. 

Photograph. |H.S|Where stories live. Discover now