CAPITOLO 2

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*flashback*

Mi fermo davanti al portone principale, leggo la grande scritta sul muro "Central Saint Martins, University of the Arts London".

Faccio un respiro profondo come per prendere coraggio ed entro. Mi guardo intorno e resto incantata dalla bellezza di questo palazzo, tetti alti, grandi vetrate, corridoi a dir poco enormi, ragazzi che camminano a destra e sinistra chiacchierando con fascicoli in mano, valigette o cavalletti.

Spaesata mi guardo intorno alla ricerca di un qualcosa che mi indichi la segreteria, seguo le indicazioni, una volta trovate, e una volta arrivata mi avvicino allo sportello dove una signora grassoccia mi sorride amichevole.

<<Buongiorno, come posso aiutarti?>> Sorride

<<Salve, sono Roselyn Moore, sono appena arrivata.>> ricambio il sorriso porgendole i documenti.

<<Certo, arrivo subito.>> mi avvisa scomparendo alla mia vista tornando pochi minuti dopo.

<<Ecco a te - poggia i documenti, le chiavi e il programma sul bancone – mi servirebbe una firma qui per dire che sei arrivata e che ti ho consegnato tutto.>> spiega sorridendo avvicinandomi un altro foglio ed una penna <<i dormitori sono nell'ala est, secondo piano, corridoio 3, stanza numero 278>> mi indica la zona nella mappa, disegnata sul grande bancone, con la punta della penna. Annuisco, cercando di memorizzare il più velocemente possibile le informazioni appena ricevute.

<<Per qualsiasi problema, mi trovi qui!>> conclude

<<Grazie mille, arrivederci.>> sorrido. Recupero le cose dal bancone e dopo aver preso la valigia da terra mi avvio alla ricerca dell'ala est.

Cammino lungo il corridoio 3, controllando ogni due per tre il foglio tra le mani per essere certa di non sbagliare il numero della stanza.

"275"

"276"

"277"

<<278, eccola!>> entusiasta di aver trovato la stanza al primo colpo senza perdermi, mi fermo di botto con la mano a mezz'aria intenta ad inserirla nella fessura quando mi rendo conto della musica provenire dall'interno. Titubante apro la porta e il ritornello di "Viva la Vida" arriva chiaro alle mie orecchie. Spalanco gli occhi e trattengo a stento una risatina per la scena che mi si presenta davanti. Una ragazza dai lunghi capelli biodi è intenta a saltellare sul letto con gli occhi chiusi mentre canta con il telecomando in mano come se fosse un microfono. Trascino la valigia dentro la stanza e chiudo la porta. Il rumore della porta che sbatte fa spalancare gli occhi della ragazza, che immediatamente sono su di me. Scende dal letto, velocemente, mentre si sistema i capelli e la maglietta leggermente sollevata per spegnere lo stereo.

<<Ciao!>> rompo il silenzio mentre si avvina.

<<Ehm ciao, scusa, io sono Emily piacere.>> mi porge la mano un po' imbarazzata.

<<Roselyn, piacere mio.>> le stingo la mano e aggiungo <<se rimetti la musica mi unisco a te.>> rido togliendomi la giacca e la borsa di dosso.

Gli occhi di Emily si illuminano di colpo e senza farselo ripetere due volte corre ad mettere la musica.

*fine flashback*

Mi scappa un sorrisino al ricordo del nostro primo incontro. Sono passati cinque anni da allora e non riesco a crederci. È entrata a far parte della mia vita senza preavviso, sconvolgendola e portando tanta positività. Mi ha aiutato ad andare avanti, a non pensare al passato, a chiudere un capitolo importante della mia vita. Da allora mi è sempre stata accanto, nel bene e nel male. Ha asciugato le mie lacrime, mi ha strappato sorrisi nei momenti peggiori, mi ha incoraggiata e spinta a dare sempre il meglio di me, mi ha insegnato a credere in me stessa e a non arrendermi mai. Lei, c'è sempre stata anche a chilometri di distanza.

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⏰ Last updated: Dec 13, 2017 ⏰

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Photograph. |H.S|Where stories live. Discover now