Capitolo 3

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È passata ormai una settimana dal giorno in cui mi sono trasferita nella mia nuova casetta. Sia i miei genitori che Melissa sono passati a farmi visita e a tutti e tre l'appartamento è piaciuto molto. Mia madre, infatti, non ha trovato molto da puntualizzare, per fortuna.
Oggi è il primo giorno di lezione all'università, sono particolarmente entusiasta. Amo il mio indirizzo: ho sempre desiderato studiare psicologia, ma non ho ancora ben chiaro il mio futuro.
La sede è a circa dieci minuti di cammino da casa, anche questo ha influito sulla mia scelta dell'appartamento.
Mi ritrovo di fronte l'enorme edificio, dove so già che passerò la maggior parte del mio tempo.
Entrata è vasta e arredata in stile antico con pavimenti e pareti decorate. Decine di ragazzi vagano alla ricerca dei loro compagni o delle classi. Recupero il foglio che ho stampato dal sito ufficiale, dove ho l'orario delle lezioni e il numero delle classi.
"oh scusa!" un ragazzo molto più alto di me, mi sbatte contro, facendomi cadere il foglio. Si China subito per recuperarlo.
"scusami davvero! Non ti avevo vista!"
Mi porge il foglio e sorride mortificato.
"oh tranquillo" sorrido.
"primo anno vero?"
"eh si" ridacchio nervosa.
"vuoi aiuto per trovare le classi?"
Finalmente alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi scuri. Sorride sicuro e gentile.
"si grazie" un aiuto non potrà che farmi bene.
"io sono Fabio" dice mentre mi porge la mano.
"Lisa" rispondo.
"allora.. Cos'hai alla prima ora?"
"non ho lezione, ho la presentazione dell'università in aula magna" rispondo di leggendo il foglio.
"oh perfetto, ti accompagno io. Vieni"
Ci incamminiamo verso il corridoio principale, dove leggo sulle varie porte nomi come "ufficio di presidenza", "ufficio di vice presidenza", "segreteria" e cose del genere. Probabilmente su questo piano non ci sono aule.
Come avevo previsto prendiamo le scale e arriviamo al primo piano.
"qui ti troverai sicuramente benissimo, la maggior parte dei professori sono straordinari, non tutti ovviamente, ma la stragrande maggioranza si" ride e fa ridere anche me.
"questa è l'aula magna, probabilmente la presentazione durerà due ore, verrà tenuta dai ragazzi del secondo e del terzo anno" "grazie davvero" rispondo sinceramente.
"figurati, tanto anche io mi fermo qua" dice e dopo avermi regalato un occhiolino simpatico si volta ed entra nell'enorme stanza piena di ragazzi che cercano posto o che chiacchierano in attesa dell'inizio della presentazione.
Entro anche io e cerco posto. Il primo che trovo è tra una ragazza bionda ossigenata e una dai capelli rosso naturale. Anche dai vestiti sembrano essere l'uno l'opposto dell'altra.
Forse per questo ho scelto psicologia, tendo a scannerizzare le persone appena entrano nella mia traiettoria visiva. Ad esempio Fabio mi è sembrato un ragazzo scaltro, simpatico e gentile, ma gli occhi non mi hanno convinta, sembrano fin troppo furbi per il miei gusti.
Mi siedo e cerco di svuotare la mente.
"buon giorno a tutti ragazzi, prego accomodatevi" inizia una ragazza alta e slanciata dai capelli scuri, con un microfono in mano.
"mi chiamo Isabel, sono al terzo anno e vorrei parlarvi del mio percorso qui e di tutto ciò che riguarda questa magnifica facoltà"
Inizia il suo discorso accompagnato da una presentazione power point con allegate foto e quant'altro. Cerco di mantenere l'attenzione, ma lo trovo estremamente difficile. Isabel ha una voce piatta e noiosa, per quanto possa essere interessante il discorso mi ritrovo a sbadigliare di tanto in tanto.
Subentra un'altra ragazza, più allegra e coinvolgente della prima e continua a mostrarci foto e ad esporci progetti.
Dopo altri quindici minuti circa di ferma.
"ora passo la parola a Fabio, che frequenta il terzo anno anche lui"
Alzo istintivamente lo sguardo, come tutte le ragazze in sala e i nostri sguardi si sfiorano leggermente. Mi sorride tranquillo e inizia a parlare. Il suo modo di fare e di porsi incanta tutto il pubblico, soprattutto femminile, compresa me.
"per qualsiasi richiesta o informazione, potete far riferimento a noi, senza esitazione" conclude sorridente. I suoi capelli scuri riflettono la luce quando li tira indietro leggermente.
Dopo un lungo applauso imito gli altri e mi alzo dal mio posto. Vedo Fabio al fondo dell'aula sommerso di ragazze che fremono all'idea di poterci scambiare due parole. Decido di lasciar perdere e avviarmi verso l'uscita.
La mia giornata è dedicata appunto alla presentazione, quindi sono libera per il resto del pomeriggio. Tra due giorni avrò la prima vera lezione.

Dopo dieci minuti di camminata mi ritrovo davanti al portone di casa mia, inserisco la chiave ed entro nell'androne dell'edificio.
Quando finalmente arrivo al mio piano, mi sorprende trovare un ragazzo che armeggia con la porta di entrata dell'appartamento di fronte al mio.
"Dai cazzo" impreca.
"Serve aiuto?"
Il ragazzo si volta e mi squadra dalla testa ai piedi.
"Oh di bene in meglio" sputa ironico "quella dei vodka lemon" mentre si rivolta verso la porta.
Rimango impietrita. Di nuovo lui.
Non rispondo e sfilo la chiave dalla tasca della mia giacca di pelle nera.
Apro la porta e mi giro verso di lui.
"volevo solo essere gentile, quattro bianchi" alzo il sopracciglio e richiudo la porta alle mie spalle.
Quel simpaticone è il mio nuovo vicino. Fantastico.
Però, c'è da dire che è bello da mozzare il fiato.
Sento poi la porta chiudersi e capisco che è riuscito nel suo intento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2018 ⏰

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