II-Fuoco sulla terra

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L'atterraggio non era stato brutto. I retroattori avevano fatto il loro dovere facendolo planare dolcemente a terra. Mentre atterrava, sparava. Non si distrasse osservando i suoi compagni. Si era concentrato sui bersagli ostili, gli esoscheletri di colore rosso e aveva fatto quello che doveva essere fatto. Sopra di lui, il cielo era una scia rosso fuoco. Due nemici caddero sotto i colpi del suo fucile. Vide un suo compagno a terra e si attardò per aiutarlo ad alzarsi. Fatica inutile. Adam scattò all'indietro quando vide l'esoscheletro crollare di lato, mentre parte del torso, gli rimaneva ancorato al braccio. Spaventato, arretrò e distolse lo sguardo, riconoscendo il tizio dalla pelle scura che aveva inneggiato alla baldoria.Adam si mosse , ma non percorse molta strada. La terra davanti a lui si aprì in un fragoroso boato e lui si ritrovò catapultato in aria e a terra, il corpo che mandava segnali di dolore in ogni angolo delle sue ossa.

Si risvegliò con un gran mal di testa e una fitta di dolore al fianco. Il sistema operativo gli disse che l'esoscheletro era stato colpito da una carica esplosiva di tipo A e alcuni sistemi di protezione erano stati danneggiati. Adam si tolse il casco e assorbì un po' di ossigeno. L'aria non era propriamente pulita: sapeva di ruggine, metallo, fumo e qualcos'altro che fece rovesciare le budella ad Adam. Cercò i suoi compagni, ma non ne vide nessuno vivo.

Si riscosse quando udì qualcuno gridare. Istintivamente si mise a correre, tenendosi basso, il fucile inutilizzabile gettato nella polvere. Aveva con sé solo una pistola a proiettili energetica e un paio di granate. Inciampò in un esoscheletro amaranto, vuoto e umido d'acqua. =Che strano= si ritrovò a pensare =Siamo lontani dall'acqua di almeno mezzo miglio, non piove da giorni e quel soldato era zuppo come una spugna=.

Sbucò da dietro un monticello di pietrisco in tempo per vedere due della Corporazione Blu che stava strattonando una ragazzina semi nuda. Carina, costituzione esile e la pelle che sembrava come di madreperla "Ehi!" gridò per attirare l'attenzione "Ehi!Voi due!"

I due nell'esoscheletro si voltarono, armi spianate, ma si rilassarono quando videro un loro compagno "Ehi! Ciao pivellino" Adam lo riconobbe come Oras, uno dei veterani del suo gruppo. Un veterano che aveva partecipato già a due missioni. L'altro era un certo Sven, sergente ed esperto della guerra di trincea "Ne vuoi un po'?" disse indicando la ragazzina svestita.

"Lasciatela stare" intimò Adam "Non è questo che facciamo"

Sven lo guardò male "Che fesso". Che cosa credi che siano i bottini di guerra che vantano quelli delle altre Compagnie?" e scoppiò a ridere "Non fare l'idiota e vieni qui. Ce n'è anche per te"

Adam non ci stava e lo fece chiaramente capire alzando la pistola e puntandola contro Sven "Ho detto, lasciatela stare"

"Dico, fai sul serio?" replicò stizzito Oras portando la mano alla sua pistola. D'istinto, Adam fece fuoco, colpendo Oras a una mano. Sven estrasse la sua pistola e fece fuoco in contemporanea ad Adam che si gettò di lato e fece fuoco una seconda volta. Sven non se la cavò con una mano ferita. Il proiettile energetico di Adam lo colpì in piena fronte. "Ti deferirò alla corte Marziale, stupido bastardo!" le parole sembravano morirgli in gola. Strabuzzò gli occhi e sembrò che la sua faccia cambiasse forma. Provò a parlare nuovamente, ma le parole gorgogliavano come se stesse affogando. Sotto lo sguardo attonito di Adam, Oras diluì in una massa d'acqua che fuoriuscì dalle giunture dell'esoscheletro per riversarsi a terra. Solo allora Adam sembrò comprendere che la ragazzina a terra, aveva la mano sulla caviglia dell'esoscheletro...No, era più giusto dire Nella caviglia. Quando la corazza si accartocciò a terra, la ragazza ritrasse la mano, estraendola dal metallo come se fosse stato uno specchio d'acqua "MA cosa?...."


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