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20 Dicembre
Strinse maggiormente le dita intorno alla borsa, mentre si avviava verso casa.
Sua madre stava raccontato qualcosa a Hugo, e forse anche a lei, ma non credeva di aver mai cominciato ad ascoltare il discorso.

Sorrise a suo padre quando intercettò i suoi occhi, in silenzio, e lui gli alzò al cielo.
Magari il discorso di sua madre non era così interessante.
Portò lo sguardo sulle sue All Star consumante, che il bianco originale ormai sembrava scomparso.

Lei lo sapeva, ne era perfettamente consapevole di avere un mucchio di cose che altri potevano anche solo immaginare.
I suoi erano perfettamente benestanti, e poteva concedersi lussi di vestiti e scarpe nuove qualunque volta lei ne avesse voglia.
Aveva soprattutto una famiglia che, con leggeri alti e bassi era decisamente perfetta. I suoi si amavano, amavano lei e Hugo, che si amavano a vicenda.
Era sveglia. Brillante. Una mente geniale degna figlia di sua madre, con la maggiore della sua testardaggine. Voti fantastici.
Aveva quella fama come figlia di Hermione Granger e Ron Weasley, che non le deva affatto fastidio.
Aveva un ragazzo, da un annetto quasi.
Cosa voleva di più?

Sua madre le diede leggermente di gomito. Quando alzò lo sguardo, non sembrava sorpresa del fatto che non l'avesse ascoltata.

"Stasera ci vediamo con Harry e Ginny, mh? Tu devi uscire?"

Rose fissò la madre come se potesse trovare risposte a tutti i dubbi che le frullavano nella mente.
Voleva chiedere aiuto, voleva lasciarsi stringere.
E invece.

"Jay, Al e Lily ci saranno?" Domandò Hugo.

"Certo. Ma James torna domani."

"Devo uscire, io." Fece allora la riccia, stringendosi nelle spalle. L'idea di affrontare Al la terrorizzava.
"L'ho promesso a Marlinee, quella infondo alla strada." Si giustificò.
Sua madre non notò la sua agitazione, Rose non sapeva se fosse un pregio.

Quando aprì la porta, Rose scappò su per scale, fino in camera sua. Non aspettò neanche che la porta si fosse chiusa del tutto, e nè si perse nelle solite smancerie con la sua stanza con cose del tipo 'mi sei mancata!'
Crollò sul piumone intatto, affondò la testa contro io cuscino, e represse l'urlo che aveva ingoiato più volte dall'inizio della serata.

🎄

In realtà non aveva promesso nulla alla sua vicina di casa.
La usava spesso come scusa per sviare le cene o i pomeriggi scomodi in casa, anche se non si sentivano sul serio da un paio di anni.
Rose era convinta che fosse ancora arrabbiata per il suo ex ragazzo che aveva tentato di flrtare con lei, accusandola poi.

E fu a quel punto che Rose capì quanto superficiale fosse la Marlinee che conosceva.
La fortuna era che sua madre e la propria non andavano mai d'accordo. Nessuna delle due sapeva che le figlia si salutavano a stento.

Invece che andare da lei uscì da casa un po' prima delle sette, perchè sapeva quanto suo cugino Albus potesse essere ossessivo sull'orario.
Non voleva incontrarli.
Non voleva incontrare proprio lui, o chissà quanto avrebbe retto.

Aveva quel cellulare babbano con sè, e aveva già digitato il numero di Lorcan Scamander.
Quando fu abbastanza lontana da casa, premette il tasto verde, incastrandolo tra l'orecchio e il capello.
Allungò la manica del maglione sulla mano per non farsi congelare le dita.

Lorcan gli rispose dopo pochi quilli.
"Ehi, Rose?"

"Ehi, Lorc." La Weasley sorrise nel buio della strada, sapendo che già tra un paio di ore si sarebbe affollata.

"Tutto okay?"

"Ho appena sviato una cena di semi-famiglia. Direi bene."

"Io adoro le tue cene di famiglia. Sai che non ti dovresti lamentare."

"Allora convinci tua madre a venire da noi, a Natale, no?" Sentì il biondo mormorare qualcosa sul fatto che forse Lysander l'avrebbre aiutato, ma che non prometteva nulla.
Rose sperava che ci riuscisse.
Se avesse dovuto dire qualcosa alla sua famiglia, preferiva farlo con Lorcan accanto. Anche se fosse stato in silenzio.

"L'hai già detto a qualcuno?" Chiese poi, lui, abbassando la voce. Probabilmente i suoi erano in giro, anche se non si sentivano rumori in sottofondo.

"No... io... forse lo dirò ad Al. Ma... non so. Hugo?"

"Tesoro, lo sai che puoi dirlo a chi vuoi. E solo a chi vuoi. L'unico ostacolo che devi affrontare per forza sono... i tuoi. E lo sai."

"Sì, lo so." Lei sospirò, affondando la mano libera in tasca. Alzò il naso rosso per il freddo verso il cielo, sospirando.
"Domani ci vediamo?" Cambiò argomento, accennando poi un sorriso.

"Oh, certo. Quando?"

"Mh... non la sera. Credo che mia madre mi voglia a cena perlomeno domani." Accennò una risata, immaginando sua madre costringerla bonariamente a restare.

"Domani i miei sono a fare compere. E credo che Lys vada da Lily domani. Vuoi venire a casa, mh?" Potè sentirlo ghignare, e Rose non arrossì solo perchè le sue guance erano già fredde e rosse per colpa dei pochi gradi.

"Penso sia un'ottima idea."

Rimasero qualche secondo in silenzio, senza imbarazzo. Rose, e probabilmente anche Lorcan, stavano cercando qualcosa da dire, ma senza fretta.
Era ancora troppo presto per tornare a casa, i suoi avrebbero a malapena cominciato a servire i primi. Sarebbe tornata verso la sera, tardi.
Un giro in centro magari non le avrebbe fatto male. Forse poteva andare a prendere il regalo di Hugo, e quello di James che ancora non aveva trovato.

Lorcan sospirò dall'altro capo del telefono.

"Mi sarebbe piaciuto chiamarlo Kyle. È un nome carino, no? Ci ho pensato qualche giorno fa..."

"Lorcan-"

"Oh Kaila. Insomma, la K mi ispirava."

"Lorcan, non ti illudere. Non... non ci pensare più. È finito." Stroncò sul nascere la ragazza. Le sue labbra accennarono un sorriso per non tremolare, ma il biondo non la poteva vedere.

Lorcan non rispose per un po'.
"Mi spiace."

"Lo so." Mormorò, e Rose socchiuse gli occhi.

"Lorcan... è per il nostro bene. Lascia... lascia stare."

"Sì, okay." Sentì lo Scamander prendere un grosso respiro, poi le parve di poterlo vedere annuire, ma ad occhi chiusi. "Lo so."

"Ci vediamo domani, d'accordo?"

"Ti chiamo io."

"Okay." Rose sbarrò gli occhi, con un lieve accenno di panico quando sentì Lorcan trafficare con il telefono.

"Lorcan!" Lo richiamò, una vecchietta si girò a guardarla.
Forse aveva urlato un po'.

"Rose...?"

"Ti amo." Prese un bel respiro. "Ti amo, mh?"

"Lo so, Rose. Ti amo anche io." La rossa sperò vivamente di non aver perso anche lui in così poco tempo.

Et voilà Rose Granger-Weasley.
Che vi pare?
Niente più Albus fissato con l'orario, che ansia, contenti?
Non potevo mettere Rose con Scorpius, non lo farò mai.
Ma con Lorcan non sta male. Non per il Lorcan di questa storia.
(Ragazzi 14 giorni. QUATTORDICI GIORNI.)
-Santa Claus

More, Less, What? [3] Rose M. WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora