They stole our hearts-1

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CAPITOLO 1

Erano gli ultimi giorni di scuola e noi avevamo già dato l'annuncio della megafesta che ci sarebbe stata la sera dell'ultimo giorno, per festeggiare sia la fine della scuola che il compleanno mio e delle mie amiche.

Ormai a scuola si parlava solo più della grande festa e noi volevamo fare un figurone. Infatti, appena uscite da scuola, ci siamo subito recate in un negozio enorme che vende articoli per le feste, in modo da fare gli ultimi accuisti fondamentali (più palloncini, più bibite, più salatini, ecc.), giusto per essere al top.

Pian piano arrivò la sera della festa e casa nostra (ah...già...forse non vi avevo ancora detto che noi cinque viviamo tutte insieme) c'era un casino bestiale; a me piacevano le festone, ma quella sera c'era davvero tanta tanta gente, troppa gente anche per me. Subito però non c'erano molti che ballavano, ma poi, dopo aver cambiato musica (prima erano solo lenti, ora c'è più movimento), il salonee sembrava una vera e propria discoteca.

Il momento della torta era giunto ed era fantastico, un momento davvero magico. La torta era unica: aveva la forma di una nota di violino, con sopra e di lato alcuni pezzi di spartito delle nostre canzoni preferite e che adoravamo ascoltare. I regali erano tantissimi, troppi per dirveli tutti.

Alle tre la festa continuava imperterrita, ma nessuna di noi cinque aveva trovato un ragazzo con cui ballare e entrare in pista tutte insieme era un po' da sceme (ahahahahha) , quindi ci stavamo annoiando a morte. Così decidemmo di far andare via tutti da casa nostra; ovviamente avevamo trovato un scusa piu che convincente: i vicini si sarebbero potuti lamentare per il troppo rumore.

Finimmo di sistemare tutto quella sera, perchè il mattino seguente non avremmo avuto di sicuro voglia...e poi ci eravamo divertite un mondo a lanciare piatti da una parte all'altra del salone per centrare la spazzatura. Finito il "dopofesta" un po' particolare, andammo a dormire.

POV'S REBECCA

Passarono quattro giorni ed era giunto il momento di partire per le nostre vacanze in America, USA, per la precisione New York.

Le nostre valige erano enormi e, come al solito, eravamo in ritardo perchè Daniela si era dinuovo svegliata tardi. La vevamo avvertita di mettere la sveglia un'ora prima, ma non ci ha ascoltate (manco fosse una novità) e ha fatto di testa sua, quindi siamo sedute sul divano ad aspettarla.

Finalmente arrivammo all'aereoporto, "abbastanza in orario", e stavamo andando a fare il check-in, quando a Beatrice suona il cellulare.

B:Pronto?

x:Sono il signor Styles, della scuola in Inghilterra e volevo comunicarle che...

Finita la telefonata eravamo tutte molto curiose...

G:Chi era?

B:Il signore della scuola inglese...

R:Che ha detto?

B:Emh....

V:Dai, non tenrci sulle spine, non stiamo più nella pelle!

B:Noi abbiamo...

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Eccoci con il primo capitolo....scusate per il ritardo, spero vi piaccia!! 😘❤️💙

They stole our hearts-PROLOGODove le storie prendono vita. Scoprilo ora