fucsia.

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Sono spaventata a morte. Mi giro di scatto e perlustro la strada e il vicinato in lungo e in largo, ma non vedo nessuno.

"Di che parli Melvin?"

"Lo neghi? Non ci credi? Stai indossando una camicetta bianca infilata in una gonna azzurra, sei appoggiata sulla gamba destra e hai un'espressione terrorizzata in faccia. Che c'è, ti fa paura il fatto che io sia qui?".

Non so cosa rispondere. Sento come se mi si fossero immobilizzati i piedi e mi si fosse mozzato il respiro. Migliaia di pensieri mi corrono per il cervello.

"Bunny?" Mi scuote Nash, ma sono completamente imbambolata.

"È stato lui" sussurro in un soffocato gemito "è stato lui" ripeto, come se la verità mi colpisse ogni volta che emano un respiro.
Comprendendo il mio stato, il ragazzo afferra il cellulare e lo mette in vivavoce.

"Oh povera ingenua... ti sei lasciata annebbiare la vista dai tuoi colori così tanto da non renderti conto dell'ovvio. Piccola, è stato piacevole picchiare il tuo ragazzo. Il tuo ragazzo. Il. Tuo. Ragazzo. Mi suona male, sono amare queste parole nella mia bocca".

"Chi cazzo sei?! Cosa vuoi da lei?" Grida. Posso sentire la disperazione e la paura trasparire dalla sua voce.
Si spettina continuamente i capelli, agitato.

Odo una risata cattiva dall'altro capo del cellulare.

"Vuoi chiamare la polizia? Fallo. Vedremo chi avrà la meglio: un fallito, o il figlio di un uomo importante, che possiede un'azienda mondiale e multimilionaria?".

Anche se odio ammetterlo, abbiamo le mani legate. Ci sono centinaia di cose che un ricco può fare con i propri soldi: avere la legge dalla propria parte è una di queste.
Nash chiude la chiamata con il pollice tremante, e mi passa il telefono così velocemente che per poco non me lo scaglia addosso.

Non volevo entrare in tutto questo. Non volevo che questa situazione andasse a pesare sul mio cuore.
Non volevo procurare dolore fisico ed emotivo a qualcuno.
E soprattutto, non volevo ferire Nash.
Ma è successo. L'insieme dei fatti che ha contribuito ad attaccarci è devastante a tal punto da farmi sentire impassibile, come se dopo un po' diventassi insensibile.
Avete presente, forse? Quando ormai vi sferrano così tanti pugni che non distinguete nemmeno il dolore dalla resistenza. Non sapete capire come vi stanno uccidendo, ma vi uccidono. E voi vi lasciate morire, eliminando tutto: male, lacrime, ferite. Vi lasciate andare così tanto che toccate il fondo e trovate una corazza. Ce ne sono di due tipi: quella che ti rende forte e quella che ti estranea dagli altri. Non è difficile da capire quale sia una o l'altra, dato che ve lo fanno capire. Nash mi sta scrollando, ma non riesco a svegliarmi. È piatto, vuoto. Non sento niente. Mi hanno ucciso. Mi hanno estraneata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 09, 2017 ⏰

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