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Quando i suoi genitori partirono per Chicago le cose si calmarono. Durante i due giorni dove c'erano loro era stato tutto difficile. Avevano cercato di convincere Wyatt a rinunciare al film e di ritornare a casa, ma quando rifiutò andarono da Andy per far andare via Jaeden. Ovviamente Andy non si lasciò metterei i piedi in testa da loro e rifiutò. Wyatt non usciva dalla sua stanza. Durante le riprese gli altri cercavano di farlo ragionare, ma lui non voleva parlare con Sophia ne tantomeno con Jaeden. Quando la sera ritornavano tutti a casa lui si chiudeva in camera. Si sentiva un bambino, forse il suo era solo un capriccio. Eppure stava così male che non voleva farlo notare agli altri.

Una di quelle sere sentì bussare alla sua porta mentre era seduto sulla scrivania a leggere il copione.
-W...Wyatt?-
Il riccio si girò verso la porta . Aveva riconosciuto la voce di Jaeden .
-Piccolo apri ti prego.- disse di nuovo il moro dall'altra parte.
Wyatt non gli rispose, si limitò a portarsi le ginocchia al petto. Il ginocchio che si era ferito durante la fuga gli pulsava per il bruciore, ma non importava.
-So che sei lì. E so che ora hai paura di me.-continuò Jaeden.
-Io...non volevo aggredirti in quel modo. Volevo soltanto spiegarti tutto.-
Wyatt strizzò gli occhi, quasi infastidito. Non c'era niente da spiegare, era tutto fin troppo chiaro.
-Io e Sophia non stavamo facendo sul serio. Stavamo solo recitando il copione, te lo giuro.-
Wyatt raggiunse la porta e si appoggiò ad essa, facendo scivolare la schiena sul legno fino a ritrovarsi a sedere per terra.
-Io ti amo, Wyatt. E non è solo una cotta, non è un fidanzamento da ragazzini il nostro. Io ti amo sul serio. E dovrebbe essere lo stesso per te.-
Il riccio colse qualche singhiozzo e si accorse che Jaeden stava piangendo.
-Non parli, eh?-
Lo sentì sedersi dall'altra parte della porta facendo scricchiolare il parquet.
-Allora io non mi muoverò da qui.-

Nice //Jyatt//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora