È strano dover dare un titolo alle proprie idee, rilegale la propria vita in capitoli, lo definirei un esperimemto su me stessa, una sorta di auto-analisi.
Oggi si viaggia, anzi si "scende", come si dice quando lasci la tua città adottiva al nord e torni in terra natia per riabbracciare la tua famiglia alle festività di natale, pasqua o magari perché il tuo migliore amico si sposa e tu non puoi assolutamente mancare, o perché ti nasce un nipotino oppure per le vacanze estive.
Poi ci sono quelle partenze che si fanno con il cuore in gola e la valigia con due magliette e due mutande e corri alla stazione perché ricevi la chiamata che non vorresti mai ricevere. Ogni volta che mia madre mi chiama per chiedermi come sto penso sempre al peggio, che mio fratello ha lasciato la scuola o che mio padre sia caduto in depressione per colpa del lavoro ma poi alla fine si finisce sempre con le solite frasi a parlare del cielo grigio e delle temperature che si sono abbassare. Ma la nonna questa notte non l'ha passata, e questa non è una cosa che si può nascondere.
Prendi tutto e parti, arrivi dopo di tutti, non dai l'ultimo saluto a chi ti ha cresciuto e sostenuto ma ti trovi solo sommerso di confusione e disagio.
Ora però sono in treno, il treno calma, basta guardare il mare alla sinistra e non pensare che tra due ore sarò arrivata.
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♤CAMELY♤
General FictionCamminando per le stade nella mia testa c'è un'onda di cose che mi travolge e mi sbalza da un lato all'altro dei pensieri e ripercorro la mia vita in un istante. Ogni cassetto contiene una parte di me, di quello che sono. Camely sono io, o meglio é...