~Sigarette~
Avevo iniziato a fumare, avevo solo 14 anni. Ai miei genitori non andava bene questa cosa quindi mi fecero smettere, io dissi che mi andava bene, che avrei smesso di fumare, ma non fu così... continuai a fumare, senza farmi scoprire.
Tutti i giorni, alla stessa ora, uscivo di casa con la scusa di andare a comprare il pane.
Uscivo e fumavo ma, per mia sfortuna, dimenticavo SEMPRE l'accendino.
Me ne accorgevo sempre allo stesso punto, mi fermavo e cercavo l'accendino. Così mi guardavo in giro cercando qualcuno come me, e trovavo sempre un ragazzo, con i capelli verdi e una folta barba, che fumava, gli chiedevo l'accendino e lui me lo prestava.Un giorno successe la stessa cosa, mi accorgo di non aver l'accendino, mi avvicino all'uomo e gli chiedo l'accendino, però lui mi ferma prima che me ne possa andare, e dice "Hey, ti va di sederti?"
Io rispondo di sì, mi sedetti e cominciammo a parlare "Piacere, sono Andrea, ma chiamami Tearless."
"Piacere, Marco, ma chiamami Marco."
Lui rise, sorrisi a quella splendida risata.Ogni giorno mi sedevo con lui e fumavamo, parlavamo senza fermarci e un sentimento dentro di me iniziava a crescere, quel sentimento era causato da lui.
Era fantastico, quello strano ciuffo verde lo rendeva unico, la sua risata, ogni cosa.Un giorno ci fermammo a parlare e io gli chiesi "Senti, ti va di darmi il tuo numero?"
Lui non esitò a rispondere di sì, prese il telefono e ci scambiammo i numeri "Marco, ti va di venire a casa mia?" Mi chiese improvvisamente.Il mio cuore iniziò a battere più velocemente del normale, non riuscivo a dire nulla, sudavo come un dannato e temevo che lui se ne accorgesse. E così fu "Hey, tutto bene?" Mi chiese poggiando la mano sulla mia spalla, io annuii "Quindi, vuoi venire?" Mi ripetè "Certo!" Risposi entusiasta.
Camminammo fino a casa sua, era un piccolo appartamento, molto carino e accogliente.
Ci sedemmo sul divano e continuammo a parlare, finché venne fuori dalla mia bocca una domanda che era meglio se non dicevo "Ma tu sei fidanzato?"
Subito mi rimprovero mentalmente.
"Adesso mi sbatterà fuori di casa! Ne sono sicuro." Pensai."No." Dice tranquillamente "E tu?" Rimango sorpreso dalla sua risposta "No... cioè sì... nel senso... sono single." Balbetto insicuro facendolo quasi ridere.
Sospiro sollevato."Meglio così." Disse lui lasciandomi a bocca aperta.
Mi fa sdraiare sul divano e lui si stende sopra di me... il cuore sta impazzendo, il respiro è affannato e non riesco a far altro che non sia stare immobile a osservare i suoi splendidi occhi.
Mette le sue mani nei miei capelli avvicinando pericolosamente le sue labbra alle mie.
Appoggio involontariamente la mia mano sulla sua schiena, lui sorride a questo gesto.Siamo naso contro naso, posso sentire il suo respiro che puzza di fumo sfiorare le mie labbra.
Si avvicina ancora di più unendo finalmente le nostre labbra in uno splendido bacio!Quel bacio dura un istante... sfortunatamente il campanello suona e Andrea deve alzarsi e aprire.
Mi metto a sedere e con le dita mi sfioro le labbra, desideroso di un altro suo bacio.
Andrea torna in salotto. Mi alzo in piedi e mi avvicino tremolante a lui.
Esso mi prende il viso tra le mani e mi bacia a stampo, per poi sussurrare "Vattene."
"Cosa?" Domando sorpreso "Vai via..." Continua allontanandosi da me "Ma... cosa... perché?" Chiedo sempre più confuso "NON SONO STATO CHIARO?! HO DETTO DI ANDARTENE CRISTO!" Grida indicando la porta.Cammino a testa bassa ed esco.
Appena uscito dal palazzo mi butto a terra, batto i pugni e inizio piangere disperato.
"Che cazzo di problemi ha quel ragazzo?" Mi domando "Perché mi sono dovuto innamorare proprio di lui?"
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Esco di casa intento a incontrare Andrea per chiarire le cose.
Arrivo nella solita via e controllo se la solita panchina è occupata dal solito ragazzo... lui non c'è...
Mi guardo intorno e lo vedo, seduto su un'altra panchina.
Penso a ciò che potrei dirgli mentre mi avvicino."Mi presti l'accendino?" Dico guardandolo.
Lui mi guarda e, appena si accorge della mia presenza, abbassa lo sguardo e mi porge l'accendino.
Accendo la sigaretta e mi siedo accanto a lui a fumare.
Rimaniamo per diversi minuti in silenzio a fissare il cemento ricoperto di foglie, cartacce e sigarette.
Restiamo così finché lui decide di rompere il ghiaccio "Cosa vuoi?" Dice "Voglio sapere ieri che ti è preso." Rispondo "Niente..." Sussurra.
Io mi alzo di scatto mettendomi ad urlare "COME NIENTE?! PRIMA MI BACI E POI MI CACCI DI CASA SENZA MOTIVO, SEI SCEMO?!"
Lui mi prende per il polso e mi porta dietro dei cespugli, dove nessuno può vederci "Che hai?" Chiede "Cos'hai tu piuttosto?" Ribatto "Scusa..." Sussurra abbassando lo sguardo "Dice che ti stai scusando?" Domando "Di tutto... di ieri... ascolta Marco, credo proprio che non potremmo più vederci..." Dice allontanandosi da me "Cosa?! E perché?!" Nella mia voce si sente quanto io possa essere triste "Io... non sono gay! Non posso, i miei genitori sono contro l'omosessualità... non posso far loro questo!" Dice "Lo sto facendo per il nostro bene..." Continua "Stai... stai dicendo un sacco di cazzate! Io non voglio questo... neanche tu lo vuoi!" Gridai disperato, sull'orlo delle lacrime "Cosa ne sai tu di ciò che voglio io?!" Ribatte "Lo so, lo so perché altrimenti non saremmo qui, nascosti da tutti a discutere. Se io non ti volessi davvero a quest'ora sarei a casa a farmi una bella figa, invece sono qui, come un coglione, a supplicare il ragazzo che amo con tutto il mio cuore di non andarsene dalla mia vita!" Dissi tutto d'un fiato.Mi avvicinai a lui e gli strinsi la mano "Andre, io ti amo..." sussurrai "Sei proprio uno stronzo!" Disse ridendo per poi baciarmi.
Io ricambiai il bacio mettendoci tutta la passione che potevo.
Andammo a casa di Andre e, beh, come continuò lo lascio immaginare...
Mi stesi esausto sul suo letto e un brutto pensiero mi passò nella testa "I miei genitori!" Esclamai mettendomi le mano sul viso.
Andrea, notando la mia preoccupazione, si avvicinò poggiando il suo indice sulle mie labbra e la sua mano sul mio fianco "Shhhh..." sussurro per poi baciarmi. Si distese su di me e disse "Andrà tutto bene..."
"E coi nostri genitori, come faremo?" Chiesi mettendo le mia mani tra i suoi capelli "Non lo so..." Rispose sedendosi sul bordo del letto "Andre..." dissi sedendomi accanto a lui "Fuggiamo!" Esclamai "Cosa?" Rispose sorpreso.Mi alzai e gli presi la mano, tirandolo a me "Scappiamo, andiamo in un posto lontano, lontano da tutto e da tutti! Gireremo il mondo a bordo di una moto! Vedremo ogni singolo angolo del mondo! Ma lo faremo insieme..." Esclamai per poi baciarlo. Lui si staccò ridacchiando "Tu sei pazzo!" Disse "Sì, pazzo di te!"
Ammetto di essermi vergognati abbastanza a scrivere questo capitolo... non so perché...
FORSE PERCHÉ SCOPAN- ehm... volevo dire amoreggiano appassionatamente!
No ok, perché trombano come dei dannati!😅😂
Ti è piaciuto cara mamma GiulyGame?😄
A me, sinceramente, molto😅