"Mario?"
Perdo cento battiti al suono di quella voce. La sua voce.
non riesco a capire come sia possibile, proprio lui, qui, adesso, nel mio negozio.
Improvvisamente mi vengono in mente ricordi del passato.
avevo 18 anni quando decisi di andare via di casa. Spinto dall'alcool e dal non riuscire a tenere ancora nascosta la mia omosessualita, senza rendermi conto di quello che stavo per dire dichiarai cosi alla mia famiglia il mio orientamento sessuale. Sono sincero, non mi aspettavo di certo sorrisi felici, baci e abbracci. Infatti...non la presero per niente ben. Cominciarono a pensare io fossi affetto da qualche malattia misteriosa, ricordo ancora quel giorno, ormai indelebile nella mia mente e nel mio cuore. Ricordo ancora perfettamente le parole di mio padre, quando dopo aver saputo della mia omosessualita fece una risata sarcastica e con uno sguardo furioso in volto mi disse "Ma cosa stai dicendo? preferirei avere un figlio morto piuttosto." inutile dire che porterò dietro questa cosa per tutta la vita, mi ha segnato. Mi ha ucciso.
Andai via quindi, senza un posto dove andare, ne un lavoro. Cominciai a darmi da fare, trovai lavoro in un negozio d'abbigliamento, telly, amavo il mio lavoro, ma arrivavo a casa stanco e senza nemmeno la forza di cenare. Non riuscendo a farcela con quello che guadagnavo da telly trovai un'altro lavoro, cominciai a lavorare come barman al Muccassassina, un noto locale gay di Roma.
2 anni dopo, un venerdi sera, finito il mio turno, mi riunì insieme ai miei amici. Volevo divertirmi quella sera, quindi mi buttai in pista. In lontananza noto un ragazzo niente male, alto, muscoloso, bello, molto bello. Credo di non aver visto mai tanta perfezione in un uomo. Chiedo a Cristiano di fianco a me se avesse mai visto quel ragazzo, di tutta risposta ricevetti una alzata di spalle come a voler dire che no, nemmeno lui aveva mai visto quell'uomo. Lo vedo avvicinarsi,e il cuore sembra voler uscire dal petto Lo guardo cercando di mettere a fuoco e fu così che li vidi, il nero dei miei occhi nel verde dei suoi.
E che occhi.
Si presentò invitandomi a ballare. da lì tra noi nacque una storia, la storia.
Eravamo giovani, felici e pieni di vita.
Credevo fosse l'uomo della mia vita, ne ero certo, nonostante la mia giovane età era decisamente con lui che volevo passare il resto della mia vita. Condividevamo dalle più piccole a le più grandi delle cose. Ero innamorato follemente di quest'uomo.
3 anni dopo però aprì la porta di casa e trovai li fuori Claudio, con il viso sconvolto e le lacrime a rigargli il viso. In quel momento pensai al peggio, si, ma, non quello. "Claudio che succede" mi affrettai a chiedere, la sua risposta fù diretta. "Non...Non ti amo più. perdonami, se puoi." scappò vià lasciandomi lì sconvolto e incredulo davanti a quelle che erano state le sue parole.
Mi lacerò il cuore, ho creduto fosse solo un momento di confusione, che ci fosse altro sotto, che avrei potuto aiutarlo. Credevo sarebbe tornato. ma cosi non fù.
Passò una settimana, una settimana di lacrime e rabbia. Quando scopri che claudio partì per l'inghilterra, lasciandomi li abbandonato al mio dolore. Si, claudio, mi aveva abbandonato. Anche lui.
continuai a vivere la mia vita, soffrendo, in silenzio. Aspettando invano che un giorno sarebbe tornato da me. Non accadde. Mi rassegnai al fatto che ormai l'avessi perso per sempre, poteva solo vivere nel mio cuore.
Nel 2012 ho conosciuto Giuseppe, ne è passato di tempo, ma finì per innamorarmi di lui. Devo ringraziare anche lui se il mio cuore ricominciò a battere, certo non come batteva per claudio. mai nessuno avrebbe preso il suo posto nel mio cuore.
e adesso? quando ormai non ci speravo più, quando non ci credevo più, eccolo.
Rimane sulla soglia della porta con uno sguardo che non riesco a decifrare, probabilmente anche lui è rimasto sconvolto da questo incontro.
"Ma..Mario cosa ci fai qui?"
Appunto, cosa ci faccio qui?
"Io c..ci lavoro. Tu cosa ci fai qui?"
Sento la testa girare, le mani mi sudano, il cuore al centro del mio petto credo si sia fermato.
"Sono tornato due mesi fà. Ho..ho aperto un bar qui in centro a verona."
Che cosa? 2 mesi fà? hai aperto un bar? non è possibile, questo non può essere reale.
"Mario ma cosa diamine stai facendo? ti sto aspettando fuori da mezzora!"
Lui.
Lo odio.
Adesso cosa dico? non so mentire.
Dico semplicemente la verità, o quasi.
"S..si scusami Giuseppe, stavo informando il cliente che stiamo chiudendo, arrivo subito."
Claudio ancora li che mi fissa con quei suoi occhioni verdi, indecifrabile il suo sguardo.
Cosa vuoi Claudio? Cosa vuoi da me?
"Ok, muoviti! Ti aspetto in macchina."
La sua voce.
Di nuovo.
"Bene. ti..la ringrazio! magari torno un'altra volta, buona serata."
Non rispondo, non riesco a proferire parola. I suoi occhi ancora fissi su di me.
"Ok, ci dispiace! Buona serata anche a lei. Dai Mario andiamo!"
"Allora io vado."
Esce dal negozio e va via.
Mi manca l'aria.
Ciao a tutte!
grazie a chi ha deciso di intraprendere questo cammino insieme a me.
Se vi va lasciate un commento! :)
Se c'è qualcosa che non va proverò a rimediare.
un bacio, a presto!
STAI LEGGENDO
Amore passione e tormento.
FanfictionMario,31 anni, romano. Proprietario di un negozio di abbigliamento, trasferitosi a verona. combatterà con i mostri che porta dentro di sè. Claudio, 30 anni, veronese. proprietario di un bar. farà i conti con una realtà inaspettata.