[..] my Serendipity.

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Continuava a provare e riprovare lo stesso pezzo, gli stessi otto tempi da più di un quarto d'ora come se non li sapesse interpretare a modo suo, come se non riuscisse a sentirli. In quel momento si sentiva completamente distante da tutto e tutti.

Jin sembrava aver capito cosa passasse per la testa del più giovane ma aveva paura che insistendo non avrebbe raggiunto alcun tipo di risultato anzi sarebbe anche riuscito a far arrabbiare Jimin quindi doveva assolutamente trovare il modo di far parlare il più piccolo senza forzarlo in alcun modo

"Aigoo, Jiminie, aiutami" disse lamentandosi, non riuscendo ad imparare alcuni passi che il coreografo gli aveva assegnato qualche giorno prima e l'unico modo era chiedere a lui.

Jimin si voltò quasi sorpreso dalla presenza del suo hyung, aveva proprio preso la cognizione del tempo e dello spazio "Dimmi hyung cosa è successo?".

"Non riesco ad imparare questa sequenza di passi, potresti aiutarmi tu?" domandò il ragazzo facendo fuoriuscire appena il labbro inferiore e mostrando al più piccolino gli occhi da cucciolo.

Jimin sospirò leggermente e non riuscì a trattenere uno dei suoi soliti sorrisi "Va bene hyung".

Stava spiegando il modo migliore su come fare quella sequenza a Jin fino a quando non fu interrotto da qualcuno che stava bussando alla porta. Il faccione sorridente di Namjoon si sporse all'interno della sala prove e puntò subito lo sguardo su Jimin e Jin.

"Oh, Jimine, cercavo proprio te, abbiamo deciso di inserire la tua frase nella canzone, ma ci servirebbe qualcosa in più - disse cercando di mantenere un tono calmo - potresti lavorarci? Non intendo proprio ora, solo provare a buttare giù altro e se ti serve una mano, non esitare a chiedere".

Jimin stava cercando di respirare, la cosa più facile che un uomo possa fare nell'arco della propria vita e lui si era dimenticato come si faceva. Namjoon lo mandava davvero in tilt, non riusciva a ragionare e per di più gli aveva anche chiesto altre parti? Jimin sarebbe morto di lì a breve lo sapeva. "Ooh emh, si hyung non credo ci saranno problemi, ci lavorerò stasera dopo aver finito con Jin hyung".

Ringraziò tutti i santi per essere riuscito a fare una frase sensata senza balbettare e in più accennò anche un piccolo sorriso e ovviamente non potevano mancare le sue guance rosse

"Namjoonie - intervenne Jin, posando una mano sulla spalla di Jimin, battendo un paio di colpi - ricordati di offrirgli una cena perché è stato davvero molto bravo con quelle parole, sono veramente molto orgoglioso di lui".

Namjoon fu sorpreso da quella strana richiesta del suo hyung ma non rifiutò e gli diede ragione quindi disse a Jimin che sarebbe passato a prendere del cibo da asporto e che quella sera avrebbero mangiato insieme finendo anche la canzone.

Jimin non riuscì a capire più niente; Jin che avanzava certe proposte e Namjoon che accettava come se niente fosse. Gli sarebbe venuto un infarto se avessero continuato a confabulare come se lui non fosse presente e non stesse assistendo a quella scena. Era completamente senza parole e senza respiro.

"Hyung davvero sono felice della proposta ma alla fine sto facendo quello che voi fate ogni volta, non voglio che tu ti senta obbligato ad offrirmi una cena" e così anche Jimin si unì a quella conversazione (se così possiamo chiamarla). Ci mise tutto l'autocontrollo del mondo per non urlare e rotolarsi per terra, non voleva sembrare una persona infantile agli occhi del suo hyung. Alla fine riuscì anche a fare un sorriso che fece trattenere il fiato a Namjoon per qualche secondo.

"Sai perfettamente di non poterti tirare indietro ora, mi dispiace" disse Namjoon ridacchiando, prima di salutare entrambi con un cenno della testa, uscendo dalla stanza per andare a finire di comporre e poi passare a prendere la cena.

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