Capitolo 2

9 1 0
                                    

Adoro l'aereo, adoro guardare dal finestrino, credo non ci sia cosa più bella che osservare tutte queste nuvole passare e scorgere il paesaggio che cambia. Sarebbe tutto più bello se non fosse che nei sedili davanti ci sono quei ragazzi che facevano confusione all'aeroporto, neanche le mie cuffie riescono ad isolarmi, li sento ridacchiare mentre guardano dei video al telefono, sono davvero fastidiosi. Non è la giornata giusta per farmi innervosire, siamo in volo da circa mezz'ora e se continuano così gli dirò qualcosa, anche se sembrerò io quella scortese, ma tanto che li vede più questi tipi...continuano, come non detto.
<scusate>, neanche mi sentono, <scusate ragazzi, sto parlando con voi>
Si girano e mi guardano perplessi, la bionda con cui avevo scambiato un'occhiataccia prima mi risponde: <si, che c'è?>
<potreste fare meno confusione? Siamo in un aereo e vorrei godermi il viaggio, grazie.> rispondo con molta antipatia, mi rimetto le cuffie e torni a sedermi. Anche papà che sta seduto accanto a me mi guarda strano, ma ora i ragazzi non li sento più, posso godermi Ed Sheeran, la mia vista dal finestrino e tutti i pensieri che si affollano in testa.

Non ricordo molto della Sicilia, quando ero piccola abbiamo passato qui qualche estate, ma l'ultima volta che ci sono stata avrò avuto 5 anni, ricordo solo che la casa della nonna è sul mare ed era li che passavo tutte le mie giornate. Però papà dice che non è cambiato nulla, anche lui non vece la nonna da molto tempo, per un periodo avevano avuto dei battibecchi, ma ora tutti è tornato come prima, infatti ogni giorno la nonna telefona anche solo per sapere cosa abbiamo mangiato, ma non credo sia stata lei a chiedere a papà di tornare giù. Purtroppo la lontananza ha fatto si che tra me e lei non ci fosse quel rapporto nonna-nipote, mi fa strano dover andare a vivere a casa sua e doverla vedere ogni giorno, che farà mai una signora a quell'ora? Starà sempre a casa, ciò vuol dire che non avrò mai casa libera, già la cosa non mi piace.
L'unico parente con cui ho un rapporto li è la sorella di mio padre, mia zia Antonella, lei è salita spesso a trovarci a Milano e mi cerca per le feste o anche per sapere della scuola, ha due figli: Domenico ha la mia età e frequenteremo lo stesso liceo, invece Davide ha 20 anni e studia all'università. Loro li ho conosciuti solo quando sono stata in Sicilia da bambina, ora li seguo sui social, ma non abbiamo confidenza, dovrò abituarmi a vederli sempre perché abitano accanto alla nonna. Saranno proprio la zia e Davide a venirci a prendere in aeroporto, ho un po' di ansia al pensiero di incontrarli.

Eccoci atterrati, ora andiamo a prendere i bagagli e poi ad incontrare la zia.
Al ritiro bagagli, che ci mettono mezz'ora ad arrivare, ci sta sempre la stessa comitiva di ragazzi che fa confusione, non si stancano mai!
Usciamo ed ecco fuori dalla porta la zia e Davide, resto senza parole dalla bellezza di mio cugino, dal vivo non è come in foto, non me lo sarei mai aspettata. Alto, moro, occhi chiari e mi sorride...no vabbè è mio cugino, gli andiamo incontro e abbraccio la zia, solo dopo glielo lascio fare a papà, e timidamente saluto Davide, mentre papà abbraccia anche lui.
Mentre stiamo per andarcene sentiamo:
<Ehi, Davide! Che ci fai tu qui?>
Mi giro, e Davide sta salutando proprio la ragazza riccia di quella comitiva che non smetteva di fare schiamazzi per tutto il viaggio. Ma sembra conoscere tutto il gruppetto, perché ad uno ad uno saluta tutti, che vorrà dire? Non saranno mica del nostro stesso paese?

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 01, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Cambiamenti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora