Stava piovendo forte, sembrava quasi che il cielo voleva allagare la terra con le sue lacrime, ma come biasimarlo...le cose più belle accodono quando c'è la pioggia, io l'ho conoscuta così...
Era un pomeriggio abbastanza triste di 7 anni fa, i miei genitori erano sull'orlo del divorzio, io avevo 20 anni, capelli tutti disordinati, vivevo del cibo del McDonald, e coca cola.
Duante il giorno ero costretto a girare per il paese a consegnare curriculum, e non appena avevo finito mi andavo a rilassare in un bosco appena lontano dal paese, penso che alcune volte alcuni gruppi di Scout si recano li ancora oggi per fare delle gite o dei raduni, è un posto così bello, io avevo il mio posto segreto sotto un'albero, aveva i rami cosi bassi che formava una sorte di grotta e io mi intrufolavo sempre li, la vista non era un granché anche perché a pochi metri c'era una panchina sempre vuota che non mi permetteva di guardare il panorama che mi circondava.
Ci andavo molto spesso sotto quell'albero e avvolte vidi che quella panchina veniva usata da qualcuno...
Una ragazza, di certo era molto più bassa di me, aveva i capelli castani ed erano lunghi fino alla vita, avvolte rimaneva 2 o 3 ore e poi andava via.
Così per mesi, fino a quando trovai il coraggio di uscire finalmente da sotto quell'albero per andare a sedermi su quella panchina ad aspettarla.
Passarono le ore, e di lei nessuna traccia, abbattuto mi alzai e mi incamminai verso casa.
A piccoli passi ero ormai uscito da quell'incantevole groviglio di chiome verdi/marroni... e la vidi, ad uno dei tavoli lungo la via, non sapevo come comportarmi, ero agitato, lei si alzò e andò verso la panchina.
Non so con quale coraggio, ma di colpo stavo andando anche io, la guardai a lungo prima di decidermi finalmente di sedere accanto a lei.
E mi disse: < Ora è il mio turno,sono stata a quel tavolo tutto questo tempo ad aspettare che questa panchina si liberasse...> di conseguenza gli risposi < So che questo è il tuo posto, il mio è sotto l'albero lì dietro, sono un po di mesi che ti vedo qui da sola, volevo conoscerti, e allora mi sono permesso di aspettarti quì, non volevo occupare questa panchina senza di te, mi spiace...>.
Lei mi guardò con occhi sicuri di sè <ve bene, apprezzo molto la tua gentilezza e le tue scuse, so che potrò sembrarti arrogante, ma è meglio che torni sotto il tuo albero.>
E così feci, senza dirgli neanche una parola, ma in me era sceso un velo di tristezza, che mi guidò verso l'uscita del bosco.
Tutto quel tempo che avevo passato ad aspettarla si era trasformato in una terribile fame, che mi sbrigai a tornare a casa per prepararmi uno spuntino, dalla finestra della cucina vidi che stava di nuovo piovendo, erano su per giù le 17:00 e temevo che lei potesse essere ancora li, senza ombrello a prendersi tutta la pioggia che il cielo le stava riservando.
Ma non potevo uscire, avevo appena acceso il fuoco per far bollire l'acqua per il thè.
Ma il pensiero di lei li al freddo sotto la pioggia era sempre più vivo nella mia testa, cosi spensi il fuoco, presi un' ombrello e tornai nel bosco a cercarla, e la trovai là, a guardare il mondo sotto la pioggia.
Mi avvicinai lentamente, e piano piano riuscìì a proteggerla dalla pioggia per una frazione di secondo, il tempo che lei si girò per osservare chi era alle sue spalle.
Mi sorrise, e mi fece cenno di sedermi di nuovo accanto a lei.
Mi guardò e mi disse < Perché sei tornato? >.
La guardai e risposi < Perché ero certo di trovarti ancora quì, dalla mia finestra avevo visto la pioggia e non potevo lasciarti prendere qutta questa pioggia, allora ti ho portato un'ombrello, se vuoi che me ne vada almeno prendilo, così non ti bagni...> glielo porsi, si soffermò a guardare la mia mano tesa verso di lei e lo prese, alzò gli occhi cercando i miei e accennò un sorriso.
Restai a guardarla altri due secondi e poi dopo averle ricambiato un sorriso me ne andai, mi sentivo osservato, sentivo che lei mi stava guardando allontanare, e io andai senza voltarmi, tornai a casa e riaccesi il fuoco sotto l'acqua del thè che avevo spento per rivederla sotto la pioggia... così dopo aver preso una bella tazza di thè caldo, mi spogliai,mi misi una tuta che non usavo più come pigiama e mi infilai sotto le coperte, a guardare il vuoto sopra di me, udendo il fruscio dell'acqua che schioccava da sotto le ruote al passaggio di ogni singola macchina, addormentandomi sperando che l'indomani sia un'altro giorno da vivere, per rivedere lei.
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Remember...
RomanceRicordo una panchina... Sulle panchine accadono cose meravigliose, ma noi non ci accorgiamo che su un' unica panchina si racchiudono milioni di storie, tra discussioni, baci, abbracci, proposte di matrimonio. Nessuno pensa oltre alle proprie azioni...