Goal 1. Occhi contro occhi

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Quando Michael si sedette davanti al suo computer portatile dopo aver mangiato, sembrava stesse per andare in guerra. Con le labbra strette in una linea e le sue sopracciglia stranamente in ordine e dritte per colpa dell' espressione dura e corrucciata, effettuò l'accesso su Facebook e digitò con decisione "Lucas Hemmings" nella barra di ricerca. Aveva appena accettato la sua richiesta d'amicizia. Tutti tranne Shawn l'avevano fatto, e Michael era curioso di sapere qualcosa di più sul biondino.

In stile C.S.I., Michael spulciò ogni angolo del profilo del ragazzo, mentre accendeva la canna che aveva girato qualche minuto prima. Scoprì che il ragazzo aveva un'anno in più di lui, poca roba. Perfetto. Parlava di calcio nel 90% del post, e Michael li lesse con grande attenzione. Voleva essere informato su come la pensasse riguardo qualche calciatore, la società, il mercato e soprattutto il tifo. Voleva, in verità, capire se sarebbero andati d'accordo su quel fronte; era di fondamentale importanza per lui, e probabilmente anche per Lucas, vista la mole di post sull'UTD.

Il ragazzo si costrinse a non guardare le sue foto prima di aver scoperto qualcosa in più di lui, perché l'avrebbero distratto. Purtroppo, il restante 10% dei post era composto da foto di donne sdraiate su macchine sportive o ragazze con la maglietta bagnata. C'erano anche le seducenti mogli dei calciatori dello United. Michael sbuffò piazzandosi una mano sugli occhi. Ovviamente era etero, ed anche uno di quelli che non riescono a non parlare della cavità genitale femminile fra un discorso sul calcio ed un altro sui motori.

Nonostante quella vocina nella sua testa che gli ripeteva insistentemente che quel ragazzo non l'avrebbe mai guardato come lui avrebbe voluto, Michael passò agli album. Masochista.

Aveva solamente tre album: uno sulle sue trasferte allo stadio, uno sulla famiglia e un sugli amici. La sua situazione sentimentale era protetta, e Michael non notò nessuna particolare ragazza nelle foto. Nessun bacio né commento ambiguo. Notò però che Selena, la ragazza che l'aveva servito di tutte le informazioni per iscriversi al gruppo, si trovava spesso accanto a lui nelle foto. C'era anche qualche abbraccio, ma non sembravano una coppia. Michael inclinò il capo, concentrandosi quindi su Lucas. Era veramente bello. La pelle nivea metteva in risalto i suoi brillanti occhi blu ed il tutto era accompagnato da quel ciuffo color biondo cenere un po' spettinato che gli dava l'aspetto da classico 'principe azzurro'. Il pezzo forte era quell'anellino posto sul labbro inferiore che lo estasiava. Tirò a lungo e sbuffò il fumo, forse per calmarsi.

Nelle foto il ragazzo notò la quantità di viaggi che Luke aveva fatto. Partite ovunque, Europa e non, fra Champions ed amichevoli. Sembrava programmasse le sue vacanze a seconda di dove il Manchester si sarebbe recato, e con lui vi erano sempre gli altri tre ragazzi, Calum, Shawn e Ashton, a volte anche Selena. Era un bel gruppo. Si sentì geloso delle loro avventure, di tutto ciò che condividevano.

Ingenuamente, sperò di riuscire a diventare loro amico, e di poter entrare nel loro gruppo. Sarebbe stato bellissimo.

Un momento. Non li conosceva nemmeno, non sapeva se loro avrebbero potuto accettarlo, capirlo, metterlo a suo agio. E poi, come si sarebbe comportato se fosse diventato loro amico? Se gli amici si devono dire tutto, allora avrebbe dovuto rivelare loro della sua omosessualità.

Forse si stava facendo troppi problemi, e se li stava facendo troppo presto. Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a scambiare quattro chiacchere con loro e già stava pensando a come dirgli di essere gay. Troppe paranoie.

Scosse cosi il capo e si morse le labbra una volta tratte le conclusioni: Lucas Hemmings era bellissimo, era un tifoso tosto, uno che grazie alla sua squadra del cuore aveva già girato mezzo mondo, uno con tanti amici ed anche uno a cui piacevano fottutamente le tette. Merda.

Michael strinse le mani sul bordo della scrivania, osservando il profilo del ragazzo ancora aperto davanti ai suoi occhi. Quando programmò mentalmente la sua prossima azione, il cuore cominciò a battergli forte nella cassa toracica. Come se fosse incandescente, toccò il piccolo mouse con due dita e lo spostò lentamente, sull'elenco delle persone online nella chat. Quel pallino verde accanto al suo nome gli fece venire il magone, quella bastarda sensazione alla gola. Cliccò e la finestra si aprì.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2018 ⏰

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