CAPITOLO 1: Una nuova cameriera
Era una mattina di Agosto quando sentii suonare il campanello. Svelta svelta mi misi le ciabattine e scesi di corsa dalle scale. Mia madre ancora dormiva,e mio padre era a lavorare. Avevo ancora 9 anni e non sapevo bene cosa dovessi fare in presenza di uno sconosciuto. Arrivata alla grande porta di ingresso alzai lo sguardo, la maniglia era troppo alta. Sbuffai, come diavolo avrei fatto ad aprirla? Saltai stando attenta a non fare molto rumore e cercai di afferrarla. Lo sforzo fu inutile. Presi uno sgabellino che era poggiato al lato destro di un tavolino nel salotto e lo portai fino alla porta. Ci salii su' e tirai giu' la maniglia alzandomi sulle punte dato che non ci arrivavo. Poi saltai giù dalla seduta e la levai velocemente per fare passare l'individuo/a aprendo lentamente la porta. Alzai lo sguardo e vidi una signora molto alta con un impermeabile nero e un ombrello altrettanto nero nella mano destra. Doveva essere davvero una donna allegra. Lei mi guardò dritta negli occhi senza mostrare un minimo di tenerezza verso le mie guanciotte e il mio pigiamino azzurrino.
<< la sig.na D'Aragona?>> chiese la donna. Mi misi un dito in bocca per riflettere sul da farsi e arrivai alla conclusione di dirle la verità.<< mia mamma stà dormendo signora, inoltre non posso parlare con lei perché è una sconosciuta!>> ribattei.
<<sono la nuova cameriera!>> rispose lei. La guardai bene: "lei la nuova cameriera? Si sarà di sicuro sbagliata." Pensai. Il cimitero era distante da casa sua. Sosprirai e la feci accomodare in salotto. Successivamente corsi dalla mamma a spiegarle la situazione. Lei veloce si mise le ciabatte rosa e scese giu' mentre si legava la cintura alla vita per unire i due lembi della giacca da camera. Ancora in testa aveva i bigodini che arricciavano i suoi lunghi capelli biondi. Sembrava davvero una principessa. Il suo carattere allegro,il suo senso dell'umorismo facevano di lei una donna forte e sicura di sé. Piano piano e aggrappata alla ringhiera delle scale, appoggiando il mio gracile corpicino sulla ringhiera in legno della scala, scendo i gradini fin troppo alti per una bambina di media altezza come me.
<< Salve, lei deve essere la nuova governante della casa! Come vede questa è una casa molto grande con molti mobili antichi. Mio marito ed io abbiamo speso un intero capitale per poterla costruire e dare alla nostra figlioletta..>> mia madre mi cercò con lo sguardo per vedere dove fossi finita, ma io ero ancora intenta a scendere giù per la scalinata. Realizzando della mia non presenza mia madre rivolse cortese lo sguardo nuovamente alla donna che rigida si poggiava con entrambi i palmi delle mani all'ombrello nero con le finiture bianche. Era l'unico dettaglio che rendeva la donna colorata.<<un buon posto per vivere alla morte mia e di mio marito. Perciò esigo molto ordine, molta disciplina...e soprattutto non accetto ladruncole in casa mia!>> disse mia madre in tono solenne.
<< Mi stà per caso prendendo per ladra? >> disse la donna chinando il capo leggermente verso destra mentre stringeva il pomello dell'ombrello.
<< Non sto' mica dicendo questo>> ribatte' mia madre. <<le sto' solo dicendo le regole generali della casa! Abbiamo già avuto a che fare con una ladra, e preferirei non approcciarmi più a questa situazione! >>
<< Sarà fatto! Non si preoccupi, ho avuto il padre molto rigido su queste regole, e non intendo infrangerle, soprattuto in casa della mia padrona! >> la donna fece un sorrisetto ruffiano solo per prendere fiducia di mia mamma. Dopo un po' finalmente arrivai in salotto e subito corsi ad aggrapparmi alla gonna di mamma.
<<oh, ma che sbadata! Non le ho chesto il suo nome! Lei è? >> fece una pausa avvicinandosi di pochi passi alla signora per poterle stringere la mano.
<<speravo me lo chiedesse, non manca nulla in questa casa...quindi speravo non mancasse l'educazione che per me è una delle cose principali che insegno ai pargoli che mi affida la gente!>> la donna in nero abbassò lo sguardo verso di me e si inginocchiò successivamente. << tu chi sei?>> disse rivolgendosi a me.
Educatamente mi staccai dalla gonna di mia madre e feci un piccolo inchino << io sono Maria! >> sorrisi sorniona. Quella donna non mi piaceva affatto, secondo me nascondeva qualcosa.
<< Maria...è un bel nome Maria!>> affermò fra se e se. <<comunque sia,sono la sig.na Mc.Grenit!>> affermò dandosi un aria importante.
<<è un piacere averla tra di noi, prego, le mostro la sua camera! >> disse mia mamma sorridendo e inclinando la testa verso destra e con passo felpato prese a percorrere i lunghi e freddi corridoi stando attenta che la signorina Mc.Grenit la seguisse.
Quando mia mamma lasciò il salotto accompagnata dalla donna mi sedetti sul divano incrociando le gambe e riflettei. Quella donna non mi assicurava nulla di buono, era una strega? Cosa voleva fare alla nostra famiglia? Perché di tante cameriere proprio lei? Un nuovo mistero era entrato nella mia testa. Eh si, era mio dovere risolverlo, anche a costo della vita.