Quando Marta e arrivata la peima volta in classe, io lo sapevo gia da qualche giorno. Sua madre l'aveva detto alla mia, sono amiche da un sacco di tempo. Per questo, Marta la conoscevo gia. Certo, averla come compagna adesso... sarebbe stato diverso.
A quel tempo non avevo ben capito perche a scuolaavessero deciso di farle ripetere la quinta elementare. Ora, che siamo arrivati insieme in terza media, e tutto piu chiaro e so che adesso la sua famiglia dovra affrontare lo stesso problema. Come al solito, i suoi genitori sono incerti se continuare a mandarla a scuola oppure no. Come se Marta potesse fare a meno della scuola, della compagnia dei suoi coetanei. Beh non proprio... visto chee sempre la piu grande di tutti. Piu grande sulla carta perche, in realta, e la piu piccola.
Insomma Marta e arrivata nella mia classe in quinta elementare, solo che io avevo dieci anni, lei dodici edopo aver ripetuto due volte la quarta. Cosi il preside e la sua famiglia hanno pensato insieme di prolungare il piu possibile la sua scuola, visto che a un certo punto non ci potra andare piu.
Dalla quinta in poi, pero, Marta non ha piu saltato gli anni: sarebbe stato troppo per lei sopportare di cambiare compagni ogni volta. Ecco perchè adesso in terza media siamo ancora insieme.
Con Marta il tempo si è fermato. Certo ha quindici anni, ma è come se ne avesse cinque, a volte anche tre.
Anche il suo corpo cresce come il mio, ma va al rallentatore. È la più grande, ma è la più bassa, la più magra, la più piccola. Con Marta è come sentirsi responsabili di un cucciolo, di una sorella più piccola che non si saprá mai difendersi, che avrá sempre bisogno di qualcuno.
Insomma ora che ci penso, se dovessi scefliere un'etá per lei non saprei proprio quale dire... diciamo che è come una bambina che capisce tutto, ma non riesce ancora a farsi capire, che inizia a dire le parole, ma le sue frasi spezzate, i suoi borbottii non riescono a tradurre i suoi pensieri.
E poi i suoi occhi... alcune volte attenti, altre volte persi chissá dove.
In quinta parlava una lingua tutta sua, il martese, che io, con il tempo, ho imparato a capire: alcune parole sono chiare, altre davvero incomprensibili. Se poi Marta decide di dirle sussurrandole all'orecchio, è davvero troppo anche per me.
All'inizio, quando non ti conosce, ha uno sguardo timido poi, quando prende confidenza, è capace di grandi risate.
Certo, a scuola, ha anche isuoi giorni no, arriva in classe con la testa bassa e i suoi occhi non brillano sotto i riccioli neri e non c'è niente che riesce a distrarla dalla sua prigione di malinconia. Allora, dopo un pò se ne torna a casa: per lei quella non è giornata.
Ed eccomi qua con un nuovo libro.
Ho diviso questo capitolo in due parti. Spero vi sia piaciuto e se vi è piaciuto mettete una stellina.
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Occhio a Marta
Storie d'amoreAndrea, tedici anni e la testa piena di pensieri, ma nessuna idea chiara. Tanta voglia di far niente e il desiderio di far tutto. Poi c'e Marta, la ragazza speciale che, invece, sembra non averne di pensieri. La sua testa è silenziosa come lei, magr...