Only God can judje me

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Cap. 1

Mi verrebbe voglia di iniziare dicendo come mi sento, come ogni tanto si iniziano le ff... ma non lo faccio per due motivi. Il primo, è perchè questa non sarà una ff in tutto e per tutto. Il secondo motivo, perchè non so come mi sento. O meglio, non mi sento. Non sento nulla. Nè la fame, nè il freddo, nulla. Nulla, a parte il vento prepotente e violento, che gioca con me come un gatto con il topo, in attesa di vederlo stremato e abbastanza stanco e disperato da chiedergli di morire. Ecco come mi sento. Come una busta di plastica in balia del vento. Quel vento che mi era amico, ora mi schiaffeggia soffiandomi negli occhi e fischiandomi nelle orecchie, mentre le risate soffocate delle mie compagne, lontane eppure dolorosamente vicine, mi risuonano nelle orecchie. Mi risuonano nelle mani, nel petto, nelle gambe. Mi risuonano in ogni minuscolo, perfido lembo del mio essere, che ancora si chiede il perchè. Risuona in ogni minuscola e orribile parte del mio stesso essere, in ogni mia cellula. Risuona nei miei polsi aperti che stillano sangue nel lavandino. Risuonano sul mio viso terrorizzato dal gesto appena compiuto da me stessa. Risuonano nelle mie dita che stringono quella lametta ancora stillante del mio dolore e della mia sofferenza. Risuonano nella mia anima, nel mio cervello. Il vento le porta, avanti e indietro, mentre io vacillo e, all'improvviso, barcollo e cado a terra. Nella terra della rassegnazione, del terrore e della sofferenza autoinflitta.

Questa è la prima storia che pubblico qui... vorrei che mi diceste con che frequenza desiderate gli aggiornamenti... Grazie

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