Eccomi qui, seduta sulla mia scrivania, in una giornata di pioggia. I lampi illuminano la stanza, ascolto il silenzio ogni tanto interrotto da tuoni. Le urla delle mie sorelline si fanno sempre più acute, vorrei andare ad abbracciarle ma così non affronteranno mai le loro paure. Mamma non c'è. Sta ancora a lavoro. Chissà cosa starà facendo, a cosa starà pensando... chissà. Oggi ho passato una giornata d'inferno. La scuola non è andata granché, ho passato l'ennesima ricreazione da sola, a leggere un libro. 'Chi sta male non lo dice', ha proprio ragione Antonio. Amo leggere. Alcuni penseranno che sono asociale, o che sono una secchiona ma sinceramente cerco un modo per scappare dalla realtà in cui vivo. Leggere mi fa stare bene. Il compito di matematica non è andato molto bene, non importa. Nella vita non è importante calcolare le cose, essere un calcolatore ti rende finto. E di persone Finte c'è ne sono tante....
Scusate se riprendo ora ma se n'era andata la luce e le mie sorelline hanno gridato molto forte, più forte di prima e inoltre Phoebe si è svegliata. Bel casino. Sono molto stanca. Penso di andare a dormire, a domani....
Spengo il pc e vado a dormire, non ci riesco. Mi alzo, sento un rumore provenire da sotto. La mamma è tornata. Scendo per salutarla e scorgo due lividi sul braccio. Come mai? E papà? La mamma non mi risponde... piange, è capitato di nuovo...
Vado a prendere la crema e la spalmo sui lividi, le preparo una borsa d'acqua calda e una tisana. Era completamente bagnata, me ne sono accorta solo ora. Prendo il pigiama e le faccio fare la doccia con l'acqua calda, le asciugo i capelli e la mando a dormire. Mia mamma è sempre stata una persona molto sensibile, ha paura di tutto e di tutti e quando qualcuno alza la voce contro di lei, lei piange. Mi dispiace vederla così. Non ho più sonno, vado a fare una passeggiata.