20 gennaio 2014
Mi ritrovo per l'ennesima volta a correre per i corridoi per il mio ennesimo ritardo. Rallento pensando:-Ma che mi frega tanto papà me lo compra l'anno.
Sono le 8 e 20 e finalmente decido di entrare in classe, appena entro la prof. di lettere comincia la sua ramanzina per i continui ritardi... come se m'importasse di ciò che dice quella vecchia. Cammino al mio solito banco notando che non c'è John quell'essere ripugnante, ma al suo posto mi ritrovo un'altro ragazzo mai visto prima. Strano conosco tutti in questa scuola. Molto carino direi, però penso tra me e me:-Questo sarà il solito idiota che vuole portarmi a letto.
Appena seduta gli dico:-Inizio col dirti che stamane non voglio cagnolini che mi sbavano dietro.
Lui mi guarda con aria interrogativa, Cazzo che occhi che ha però sembrano spenti, sembrano gli occhi di chi ha combattuto e si è arreso, tipo i miei qualche anno fa.
Col mio solito fare da acida gli dico:-Non fare il finto tonto tanto so dove vuoi arrivare.
Lui senza dire niente esce dalla classe, e si fa vivo dopo ben 5 minuti subendo anche lui la ramanzina della prof. Mentre torna al banco quel coglione di Dylan gli mette lo sgambetto facendolo cadere e tutti iniziano a ridere e a prenderlo in giro, così lui riesce dalla classe ma stavolta non ritorna, così decido di andare a cercarlo. Dopo un po ' mi accorgo che è seduto sulle scale del cortile. Mi siedo accanto a lui che ha la testa fra le mani, sembra triste, sconsolato, e stranamente non mi degna neanche di uno sguardo. Cazzo di solito sono i ragazzi a corrermi dietro, perché lui non mi sta neanche guardando? Dovrebbe essere felice della mia attenzione per lui. Mi sorge una seconda domanda: Perché gli sono venuta dietro? Neanche il tempo di formulare la risposta questo ragazzo stupendo e misterioso va via. Ma che cazzo. Irritata e stanca del suo comportamento gli grido:' Hey tu, perché non mi dai attenzioni?! Considerati fortunato che sono venuta a cercarti.
Lui:- Grazie per la sua attenzione piccola "Miss".
Virgolettando con le mani la parola miss e corre via. Io rimango seduta per alcuni minuti che sembrano ore a riflettere su ciò che mi ha detto. In quel momento gli avrei voluto gridare un Vaffanculo come risposta ma sapevo che avrei solo peggiorato le cose, anche perché so che ha ragione. Perché cazzo mi comporto così? Sembro sempre la perfettina del cazzo.. non faccio altro che allontanare le persone che ci tengono davvero a me. Torno in classe irritata e anche un po ' triste, stranamente la prof. neanche si accorge di me, di solito è la prima a sgridarmi qualunque cosa faccia. L'ora passa in fretta e del ragazzo nessuna traccia. Finita l'ora esco dalla classe per prendere una boccata d'aria e per fumare la mia adorata Marlboro, come al solito trovo un gruppo di idioti pronti a venirmi dietro ma oggi non ho proprio intenzione di fermarmi a parlare e di mettermi in mostra.. strano. Torno sui gradini di prima e accendo la mia sigaretta... Ah, la sigaretta l'unica cosa, dopo la musica, che riesce a calmarmi e per un'istante portarmi via da questo porco mondo. Ed ecco che altri ragazzi si avvicinano a me, *ma è mai possibile che non riesco a stare un minuto da sola*, ma non li degno neanche di uno sguardo. Non riesco a smettere di pensare alle parole del ragazzo di stamattina... Aspetta ma che dico? Io, la popolare Mia Steel che crede alle parole di quel perdente senza fama, pensandoci ancora rido. Ma c'è un problema, non riesco a dimenticare quei fottuttissimi occhi spenti e bellissimi in cui mi sono persa. Finita la sigaretta rientro a scuola avvicinandomi al mio armadietto per prendere il libro della prossima ora, e come se non bastasse girandomi mi ritrovo John alle calcagna
-Hey bambolina! Come mai sul quel bel visino ha un broncio? Ti sono mancato? Scusami ho giocato una partita, ma so come farmi perdonare.
Neanche finita la frase mi prende per i fianchi e mi da uno squallido bacio a stampo. Lo spingo via chiudendogli l'armadietto in faccia, vado via trionfante pensando a quanto lo odio. Il resto della giornata passa in fretta, per fortuna, e senza che io me ne accorga è già ora di dormire. Vado in bagno per lavarmi e mettermi il mio pigiama, mi lavo i denti e finalmente mi metto a letto, cavolo sono stanca morta. Sto pensando ancora alle parole di quel tipo..proprio non riesco a toglierle dalla mente. Ma davvero mi interessa il suo giudizio?
... bah... Però come biasimarlo ha perfettamente ragione. Le persone che io considero "amici" stanno con me solo per la popolarità. Stando con loro mi hanno ridotta a una di quelle gallinelle solo culi e tette ma niente cervello. Ma davvero sono così? Mi piace così tanto essere così? A me piace solo essere considerata.
*Flashback*
M:- papà papà..
P:- Non ora piccola sono molto impegnato con il lavoro. Approposito io e la mamma staremo fuori qualche giorno, per farci perdonare ti abbiamo comprato dei nuovi giocattoli e mi raccomando quando staremo via ubbidisci alla tata.
M:-Okkey papà...
*Fine flashback*
Fin da piccola non ho mai ricevuto attenzione dai miei genitori, hanno sempre comprato il mio bene con gli oggetti. Non sono mai stati attenti a me, non mi sono mai stati vicini. Ecco perché qualche anno fa iniziai a comportarmi da puttanella solo per ricere delle fottute attenzioni... Dio che schifo. Inizio a piangere, mi vergogno di me stessa anche perché da come ho capito mi piace essere così. Tra una lacrima e l'altra cado in un sonno profondo.
(Angolo autrice)
Salve a tutti/e ecco il primo capitoloo. Domani cercheremo di postare il secondo. Arrivederci. ♥