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Chiudo la porta e mi accascio contro di essa.
È stata una giornata faticosa. Respirare è difficile. Sempra una cosa scontata, ma se fai fatica a respirare tutto diventa più- «Cough!» copro la bocca con la mano. Appena la allontano per osservarla vedo dei petali e della saliva.
...
Sì, tutto diventa più difficile.

Tento di alzarmi e mi dirigo in bagno. Non è necessario accendere alcuna luce, dopotutto conosco l'appartamento a memoria.

Mi poggio al lavabo, osservando lo scarico mentre riprendo fiato. La finestra lascia entrare un po' di luce. Riesco a vedere abbastanza bene le mie mani e la ceramica a cui sono aggrappate. È disgustoso.
Ci sono ancora dei petali. «Pensavo di aver pulito bene l'ultima vol-Cough cough!» tossisco di nuovo. Non riesco a fermarmi. Il diaframma e il petto mi fanno male. La gola brucia. Sento petali tra le labbra. Tento di sputarli, hanno un sapore disgustoso.
Sono sul punto di vomitare.

Appena riesco a smettere di tossire chiudo gli occhi e tento di riprendere fiato. Non voglio parlare. Parlare fa male. E poi... Sono da solo. Perchè dovrei parlare? A chi dovrei parlare?

Apro lentamente gli occhi, il respiro quasi regolare. Un odore ripugnante mi pervade le narici. Mi copro il volto di scatto, reggendomi comunque con una mano al lavabo.
È disgustoso. Ci sono petali, mezzo fiore, e delle foglie. Il tutto è macchiato di saliva e...
...
... E sangue.

Devo pulire velocemente, prima che tutto si secchi.

Mentre cerco il necessario per pulire (non lontano dal lavabo), tento di pensare ad altro. Finisco a pensare alle solite cose. E continuo a pormi la stessa domanda: perchè?
Perchè è successo tutto questo? Perchè doveva essere proprio quella persona a far accadere questa cosa? Perchè non posso vivere normalmente? Perchè mi sono... No... Come mi sono innamorato di una persona così irraggiungibile?

Questa malattia è tutta colpa mia. Sono così debole. Che delusione. Ecco sicuramente un motivo per cui non ricambia.

Se non fosse stato per una casualità non saprei neanche di essere innamorato di quella persona. Appena iniziai a tossire i primi petali ero terrorizzato, confuso. Feci delle ricerche e scoprii di un certo "hanahaki disease", una malattia causata dall'amore non ricambiato che causa il tossire e vomitare di petali e sangue, oltre alla crescita di una pianta nei polmoni dell'infetto. Ero ad un soffio dalla disperazione. Fortunamente sembrava curabile in due modi: il primo constisteva nel riuscire a far ricambiare il proprio amore, il secondo nel farsi operare per asportare la pianta. Avrei optato volentieri per il secondo metodo, ma... In seguito all'operazione non si è più in grado di provare sentimenti.

Ci ho riflettuto, e... Non voglio. Non provare sentimenti sarebbe orribile. Già in queste condizioni non ho molto per cui vivere. Se non provassi niente sarei un autonoma.

Ho escluso anche l'opzione di far ricambiare i miei sentimenti. Sono più che sicuro che quella persona non provi niente di romantico nei miei confronti.

Mentre raccolgo dei petali mi torna in mente una conversazione.

"Uh, hai dei petali sulla spalla" allungò una mano verso la mia spalla.
"A-ah, n-non ci avevo fatto caso"
"Teheh, sei caduto in un prato?" Sorrise giocherellando col petalo.
"N-no. Sono... Sì, sono passato dal fiorista"
"Oh~ Un regalo per qualcuno?" Spostò lo sguardo su di me, un piccolo ghigno in volto.
"Ahah, no, no. Mi piace solo stare in mezzo ai fiori"
"Davvero?" Sembrò interessarsi, gli occhi più gioiosi di prima "Il narciso è il mio fiore preferito, lo sai?" Scrutò meglio il petalo. Dovetti tossire. Mi girai e tentai di coprire meglio che potei la bocca con la mano.
"Uh, stai male? Ti serve qualcosa?" La sua voce sembrava preoccupata.
Feci gesto di no con la mano libera. Tentai di buttare via quei pochi petali gialli e quei fiorellini violacei.
"Mi starò ammalando, ahah, niente di cui preoccuparsi"
"Oh, capisco..." Corrucciò le sopracciglia. "Se ti serve qualcosa chiedi pure!" Aggiunse.
Aprii leggermente la bocca, ma scacciai via ogni proposito di chiedere quello che avevo intenzione di chiedere.
"Che c'è?"
"A-ah... C-ci sono altri fiori che ti piacciono?"
"Uhm... Vediamo un po'..." Si perse nei suoi pensieri "Come si chiama... Ha uno stelo e poi tanti piccoli fiorellini... Uhm... Ah, sì! Verbena!"
Sorrisi.
"Che c'è da ridere?"
"È una combinazione particolare"
"Credi?"
"I narcisi sono abbastanza velenosi, la verbena invece ha proprietà curative, se non sbaglio."
"Oh, davvero? Mi piacciono i contrasti, allora" rise, "Ah, questo è il mio autobus. Ci vediamo!" mi salutò.

Ritorno alla realtà e mi ritrovo a giocherellare con dei fiorellini violacei e dei petali gialli. È una bella combinazione. È elegante. Sarebbe bello avere un giardino pieno di questi fiori, è un peccato doversene sbarazzare. È un peccato... Che facciano così male.

Butto i resti di fiori nel cestino del bagno. Ormai è quasi pieno. Dovrei svuotarlo, ma sono belli.

Ormai quasi ogni cestino di casa mia sembra un vaso. In giro per l'appartamento ci sono dei petali sparsi: in cucina, all'ingresso, sulla mia scrivania, nel letto, in mezzo ai libri che leggo.

Sorrido: «Almeno adesso è un posto un po' più bello» tossisco. Sono caduti degli altri fiori. Dovrei pulire, ma non ho più forze oggi.

Decido di trascinarmi nel mio letto. Mi lascio cadere sul materasso e scruto il soffitto, tentando di respirare.
C'è ancora un po' di luce. Mi chiedo che ora sia.
Anche se il tempo non ha più importanza per me. Sto male e rischio di morire. Eppure non sono nella disperazione. Sto bene, tutto sommato.
Questi fiori mi consolano, in qualche modo. Sono belli. Sono l'unica cosa bella che ho lasciato fino ad ora.
Lasciare questo mondo senza aver contribuito qualcosa, questo è ciò che mi terrorizza. Svanire nel nulla, come della polvere in un deserto.
Sapere che ho reso anche solo un posto più bello... Mi consola.

All'improvviso mi sembra di vedere il volto di quella persona. Sto di nuovo male. Mi alzo di scatto ed inizio a tossire, tenendomi il collo con le mani.
Sento petali e saliva sulle labbra. Sento qualcosa di pastoso e vischioso accanto a me. Mi manca l'aria. Il silenzio della stanza è disturbato dal mio tossire.

«Riesco... Riesco a-cough cough! A rovinare qualsiasi cosa fino alla fine, a quan-» non riesco a finire la frase, continuo a tossire.
Sento qualcosa risalirmi la gola.
No, no, no. Non voglio vomitare, vi prego. Sento gli occhi bruciare, le lacrime salire.

Non voglio rovinare le uniche cose belle che ho fatto. Non voglio rovinare questo insulso idillio. Non voglio rovinare anche questo.

Riesco a deglutire e tento di riprendere fiato.
Il petto mi fa un male atroce, sento i polmoni esplodere, ma allo stesso tempo supplicano ossigeno.

Tasto il materasso intorno a me. Ci sono tanti fiori, ne sento il profumo. Tento di ignorare quell'odore ferroso e quella sensazione umidiccia.

Riesco a sdraiarmi di nuovo, ancora più stanco di prima.
«L'amore... L'amore è una cosa orribile e disgustosa.» riesco a sussurrare con fatica, un attimo prima di chiudere gli occhi.

«Ma a volte... Crea cose belle, no?» sussurro accarezzando dei fiori accanto a me.

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Mi alzo nel mezzo della notte, senza fiato. Tento di respirare, ma a ogni respiro sento una pressione crescente nella gola e nel petto.

Mi sto strozzando, non sento l'aria passare dalla gola. Sento le lacrime agli occhi mentre inizio a graffiarmi il collo, nel tentativo di togliere qualsiasi cosa mi stia strozzando.

Sento il sapore dei petali sulle labbra, la carne e il sangue sotto le unghie, e sento freddo. Ho finito per strapparmi il colletto della camicia, ma sento ancora qualcosa opprimermi il collo.

Devo respirare. Non ci riesco. Ad un tratto le mia dita sfiorano qualcosa di diverso dalla carne. Provo a tastare meglio, mentre tento di sputare i petali. Sento... Dei fiori sul petto, alcune... Alcune foglie.

Sorrido appena realizzo ciò che sta accadendo.
Sto male, sto male, sto male. Ma finirà presto, no? E avrò lasciato qualcosa di bello... No?

Anche se vorrei abbandonarmi e aspettare di finirla, sembra sia impossibile non tentare di cercare di sopravvivere.

Ho quasi finito le forze e... Sono confuso. A-ah... Mi sta mancando l'ossigeno, vero...

Eh... Il materasso è morbido... I fiori sono vicino a me...

È tutto... Sfocato... Ma c'è... Ancora lì... E sorride... Alla mia...

Blooming loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora