Ormai tutti e tre i ragazzi stavano dormendo in pace e tranquillità nelle loro nuove dimore, ma uno di loro venne svegliato dal bisogno di andare in bagno.
Era il più grande dei tre che , con gli occhi ancora pieni di sonno, cercò di alzarsi lentamente e dirigersi verso il bagno appoggiandosi ai muri a modi ubriaco.
Quando arrivò alzò la tavoletta del vater e si abbassò i pantaloni, si appoggiò con una mano sulla piastrelle del bagno e richiuse gli occhi finché non si svuotò del tutto.
Una volta finito guardò l'orologio sul suo polso e vide che erano soltanto le 10 del mattino e decise di andare a comprare delle cose al supermercato.
Si vestì e si lavò per poi prendere le chiavi ed uscire di casa.
Chiuse la porta e si infilò le cuffie nelle orecchie sentendo una delle sue canzoni.
Dato che era molto pigro non aveva voglia di fare le scale e pigiò il bottone per chiamare l'ascensore e chiuse gli occhi appoggiandosi li vicino.Quando l'ascensore raggiunse il piano aprì gli occhi e si avvicinò per aprire lo sportello ma sfortunatamente gli arrivò dritto in faccia.
Cadde all'indietro e si coprì il volto con le mani mentre malediceva chiunque fosse stato.
Spostò una mano per vedere chi fosse quello stronzo e vide una ragazzo davvero bello dai capelli rossi che lo fece rimanere a bocca aperta.
"Oh cavolo scusami tanto non volevo sbatterti la porta in faccia! Mi dispiace tutto Ok? Dammi la mano che ti aiuto ad alzarti"
Disse il rosso porgendogli la mano.
Yoongi era rimasto imbambolato dal suo fascino che dimenticò quello che successe poco prima.Osservò quelle mani che trovò davvero piccole e carine poi le afferrò sentendo quanto morbide fossero.
Appena in piedi vide che erano alti uguali e che il viso dell'altro era molto vicino al suo mentre era impegnato a guardare la sua fronte.
"Smettila di guardarmi va tutto bene, prossima volta stai più attento maledizione..."
Disse imbarazzato Yoongi allontanandosi leggermente."Scusami non l'ho fatta apposta andavo di fretta e non ho controllato.... Comunque dato che ti sei fatto male ti vorrei chiedere perdono offendoti qualcosa da bere! Non puoi rifiutare tanto abito qui."
Disse deciso il rosso indicando la porta alla loro destra.
"Pff Come potrei accettare la tua offerta se manco so come ti chiami? Magari mi vuoi violentare o derubare chi lo sa cosa diavolo ti frullatore nella mente!"
Sputò acido il biondo pulendosi il sedere.
L'altro ragazzo gli rispose con un sorriso solare
"Hai ragionare haha io mi chiamo Jimin, Park Jimin piacere do conoscerti e non ho intenzione di farti cose strane ma solo offrirti qualcosa "Yoongi alla visione di quel sorriso cosi perfetto non poteva certo dire di no quindi accettò.
Jimin allora afferrò le buste della spesa che erano rimaste nell'ascensore e le portò davanti alla sua porta di casa e cercò le chiavi nelle sue tasche.
"Certo che hai comprato un bel po di roba eh"
Disse poi il maggiore osservando quanto fossero piene quelle buste.
Jimin rispose ridendo inserendo nel mentre le chiavi nella serratura per aprire la porta"Beh ho pensato di compare qualcosina da mangiare e tutto il necessario per la casa dato che mi sono appena trasferito haha"
Yoongi annuì ed entrò vedendo quanto fosse vuota la casa, come la sua d'altronde.
Jimin decise di rompere quel silenzio facendogli qualche domanda per fare un po di conversazione."Comunque io mi sono presentato ma non so ancora il tuo nome haha come ti chiami?"
"Mi chiamo Min Yoongi"
"Che bel nome ti si addice. Quanti anni hai Min Yoongi?"
Yoongi rimase incantato dal modo in cui aveva pronunciato il suo nome e si avvicinò pian piano a lui.
Jimin vedendolo sempre più vicino rimase immobile ritrovandoselo a pochi centimetri dal suo viso che arrossì.
"Sai che sei davvero carino? Vorrei passare altro tempo a chiacchierare con te ma ho da fare. Ci si vede Park Jimin"
Disse Yoongi sfiorandogli le labbra per poi uscire dalla porta e chiuderla alle sue spalle lasciando Jimin con il cuore in gola e il viso tutto rosso.
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my story
FanfictionQuesta è la storia di tre ragazzi che si trasferiscono a Seoul per scappare dai loro passati per rincominciare da zero. Dovranno fare tutti i giorni i conti con le loro paure, fobie e sopratutto con se stessi che avevano ignorato per troppo tempo. R...