Hurt

28 4 14
                                    

Ti osservavo sempre sai? I tuoi gesti non passavano mai inosservati ai miei occhi.

Avrei sempre voluto essere la causa dei tuoi sorrisi. La persona che dava vita a quella risata che tanto ho amato e che mai mi sarei stancata di osservare e ascoltare, le rare volte cui mi era possibile.

Avrei voluto passare ore a scompigliare i tuoi stupendi capelli biondi passandoci le dita in mezzo.

Sarei stata giorni a guardare quegli occhi che anche da lontano riuscivano ogni volta ad ipnotizzarmi.

Ti avrei abbracciato tutte le volte che ne avessi avuto bisogno. Ma che dico, ti avrei abbracciato ogni minima volta mi fosse presentata l'occasione.

Avrei baciato quelle labbra decorate da quel piercing che mi faceva impazzire fino a consumarle.

Se solo tu avessi voluto... O anche soltanto saputo della mia esistenza.

Sei sempre stato irraggiungibile ai miei occhi, non mi sono mai avvicinata a te per paura che potessi ridere di me con i tuoi amici.

Mi sei sembrato da subito uno di quei ragazzi popolari pieni di sé che non parlavano con nessuno se non con le persone del loro stesso livello.

Poi un giorno qualsiasi ti ho visto avvicinarti al tavolo dove stavo mangiando con la mia migliore amica. Non riuscivo a credere ai miei occhi, e neanche lei. Tu ti sei fermato vicino a me e mi hai chiesto di parlare in privato. Non ci conoscevamo nemmeno e questa tua richiesta mi aveva confuso. Ma la confusione fece velocemente spazio alla felicità. Voglio dire, il ragazzo a cui pensavo continuamente da cinque mesi mi aveva finalmente rivolto la parola. Qualunque ragazza avrebbe fatto i salti di gioia al mio posto. Allora ti seguì e tu mi feci un discorso sul fatto che, anche se non ci conoscevamo minimamente, avevi cominciato a provare un certo interesse verso di me e mi chiesi di uscire con te. Sembravi così imbarazzato in quel momento. Eri adorabile. Io accettai l'invito ovviamente.

Fu l'appuntamento più bello della mia vita. Non che ne avessi avuti molti. Tu eri stato dolcissimo e mai ti avrei immaginato così.

Abbiamo riso e scherzato come se ci conoscessimo da sempre. Mi trovavo benissimo in tua compagnia. Non ci furono momenti di disagio o imbarazzo. Era una delle cose che più mi preoccupava sinceramente.

Al momento del ritorno parcheggiasti di fronte casa mia e mi accompagnasti alla porta. Mi dissi che eri stato benissimo e che avresti voluto rivedermi. Risposi che per me era lo stesso. Ti stavi avvicinando lentamente al mio viso e stavo aspettando con ansia che tu mi baciassi come in ogni cliché che si rispetti. Se solo mia madre non avesse aperto la porta di casa proprio in quel momento. Quanto l'avevo maledetta quella sera. Tu la salutasti imbarazzato, mi desti un bacio sulla guancia e te ne andasti via velocemente.

Mai dormì bene come quella notte. Forse perché nei miei sogni c'eri tu.

Il giorno dopo non sapevo cosa aspettarmi. Mi avresti ignorato? Mi avresti solo fatto un veloce saluto da lontano? Saresti venuto a parlarmi di persona? Non ne avevo idea.

Arrivata a scuola ero subito corsa a cercarti con lo sguardo. Non riuscivo a trovarti e la cosa mi preoccupava finché ad un certo punto sentì qualcuno urlare il mio nome. Quella persona eri tu e mi stavi venendo incontro con un sorriso stupendo. Mi salutasti e mi dicesti che, anche se forse poteva sembrare troppo affrettata come cosa, volevi uscire di nuovo con me. Io accettai e, come la sera prima mi desti un bacio sulla guancia, che subito si fece rossa, per poi raggiungere i tuoi amici che ci stavano già guardando.

Avevo un sorriso che non accennava ad abbandonare il mio viso e mi sentivo come se tutto finalmente stesse andando bene.

Beh, almeno per ora.

Hurt //Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora