capitolo 11

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Casa mia era a due piani,al piano terra c'era il salotto e la cucina,era spaziosa come stanza,appena entrati si vedeva il tavolo che,se veniva aperto poteva tenere 20 persone a tavola,a destra il grande divano con un tavolino davanti e la tv al plasma,a sinistra dal tavolo c'era la cucina.Poi c'erano le scale che portavano al piano superiore,dove c'erano le camere,quella dei miei e la mia,e il bagno.

Scocciata gli dissi"qui c'è il salotto...li c'è il divano dove ero seduta 5 minuti fa prima che arrivassi tu a disturbare"gli feci un sorriso forzato"la c'è la cucina e qua c'è il tavolo e su ci sono le camere"dissi fermandomi,lui mi guardò stranito"c'è qualche problema?"gli chiesi

"non mi fai vedere il piano superiore?non sei una brava padrona di casa"scherzò lui,era bellissimo ma con il suo "cambiamento" dovevo tenerlo a freno

"che due palle"dissi sbuffando"vieni"e incominciai a salire le scale.

"questo è il bagno"dissi ma lui ribatté"non è questo pezzo di casa che mi interessa"disse divertito,gli feci vedere la camera dei miei e poi la mia dove non sapevo cosa sarebbe successo.

"e questa è la mia"dissi scocciata

"uhmmmm ecco,questo è il pezzo di casa che mi interessa...magari io e te potremmo fare qualcosa"disse venendo dietro di me,mettendomi le mani sui fianchi e baciandomi sul collo,decisi che volevo giocarci un po"nei tuoi sogni forse" mi voltai facendogli un sorriso malizioso e andai verso la finestra

"Mi stai stuzzicando bambolina?"disse,lo sentivo avvicinarsi,io stavo guardando fuori,sentì le sue mani sulle spalle e mi scese un lacrima,appena se ne accorse,mi venne davanti"ehi"disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio"cos'è successo?stai bene?" io annuì tenendo la testa bassa,lui mi tirò su il mento e mi guardò fisso negli occhi e attraverso quello sguardo mi diceva"parla,ti ascolto sono qua per te"

Presi fiato e parlai"mio padre mi chiamava sempre bambolina...non lo fa più da quando è al lavoro 24 ore su 24,vedo i miei giusto a pranzo e cena e basta"un'altra lacrima mi rigò il viso,lui la asciugò con il pollice,mi diede un lungo bacio sulla guancia che mi fece crollare,lo abbracciai forte a me,non volevo che mi lasciasse,volevo sentirmi al sicuro in quel momento.

Luca POVS

Adesso era li tra le mie braccia che piangeva perché io l'avevo chiamata con un nome che per lei significava tanto.Stupido!

Si spostò un po da me,le presi il viso tra le mani"adesso andiamo fuori a fare una passeggiata ok?" dissi,lei mi guardò e annuì,andai fuori dalla camera per lasciarla cambiare...dopo circa 5 minuti era pronta,scese le scale e andammo fuori,era vestita come prima solo che essere scalza aveva delle supra nere.

Prese i soldi,il cellulare e le chiavi di casa e se le mise nella tasca della tuta.

Camminammo fino a una gelateria li vicino,prendemmo il gelato e ci andammo a sedere sul prato.

Sarah POVS

eravamo seduti sul prato di un giardino vicino a casa mia,era immenso ed era pieno di alberi e attrezzi per fare esercizio fisico.

"scusa se prima ti ho chiamato in quel modo,non sapevo che ci stavi male"disse arrossendo un po

"tranquillo è tutto a posto,comunque ti volevo ringraziare ancora per avermi portato a casa quella notte,non oso immaginare in che condizioni ero...mi sarò comportata da bambina" risi e lui fece lo stesso

Dopo un po che mangiavo il gelato,notai che era strano,si muoveva in maniera strana"stai bene?"gli dissi preoccupata

"si si"disse con voce strozzata"è solo il modo in cui mangi il gelato che mi emoziona"disse facendo le virgolette con le mani,solo dopo un po capì quello che voleva dire,così decisi di stuzzicarlo un po.

Ripresi a mangiare il gelato,poi dissi"uhmm mamma mia se è buono questo gelato" per poi leccare il gelato con decisione,vidi lui fare un sobbalzo"perchè a te non piace il tuo gelato?" dissi mentre rifeci la stessa cosa di prima per poi guardarlo con sfida.

"Piantala o te la faccio pagare"disse cercando di calmarsi,io avevo già finito il gelato,andai a buttare il fazzoletto con cui mi ero pulita la bocca"uhmm che paura sto tremando"dissi alzandomi e andando vicino a un cestino.

"dovresti averne"mi disse lui nell'orecchio

"altrimenti cosa mi fai?" gli chiesi curiosa

"delle cose molto brutte"disse lui avvicinandosi a me e prendendomi per i fianchi.

"prima però dovrai prendermi"gli dissi prima di iniziare a correre.

Lui dopo un po mi raggiunse,mi prese per la vita cercando di fermarmi ma finimmo per terra stesi sull'erba.

Io sotto a lui.Con le nostre bocche pericolosamente vicine

ehi ragazzi vi piace la storia?spero di si,grazie a tutti quelli che l'hanno letta,non immaginavo fi arrivare a più di 100 letture ♥ voglio bene a tutti♥

xx baci

you and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora