||1||

36 2 0
                                    

Jimin non ha voluto incontrarmi di persona. Avrei potuto condannarlo, trovarlo schifoso, offenderlo e scappare disgustata. Almeno, così hanno reagito tutti coloro a cui ha raccontato di sé. Ci siamo scritti delle email. Io gli ho chiesto di raccontarmi e di aprirsi, lui ha creato un account email anonimo solo per me.

Voleva parlare della sua vita, raccontare la verità e togliersi un peso: per questo abbiamo fissato un'intervista su Skype. Per non farsi riconoscere, Jimin ha indossato per tutta la durata dell'intervista un paio di occhiali neri e un berretto. Ha promesso di raccontarmi tutto, a patto che io non diffonda i suoi dati personali. Se l'avessi fatto, avrei messo a rischio la sua libertà.

La foto profilo di Jimin lo ritraeva insieme alla sua ragazza, Sunhee. Lei lo abbracciava da dietro e lo baciava sul collo, lui sorrideva e le accarezzava i capelli. Non c'era nulla di sbagliato in quella foto: mostrava due persone che si amavano, un rapporto basato sulla libertà e l'affetto reciproco.

A cambiare le cose, era il fatto che Sunhee e Jimin fossero fratelli. Quella foto diventava all'improvviso la prova di un reato. "Ho paura che la gente mi trovi disgustoso," mi ha detto Jimin. Non mi guardava, si grattava un braccio. "Non è niente di nuovo per me. Mi hanno sempre chiamato incestuoso, scopa-sorelle, handicappato. Persino la mia ex ragazza mi ha chiamato così. Ma anche se la società si rifiuta di riconoscere l'esistenza delle persone come me, noi ci siamo lo stesso e siamo più di quanti pensate."

Jimin e Sunhee sono nati e cresciuti in un paesino, dove il modello della famiglia perfetta aleggia nell'aria. Sono cresciuti in una grande casa bianca come quelle che si vedono nei libri illustrati, con tanto di cane che abbaia davanti al cancello. La loro madre faceva la casalinga, il padre era impiegato statale. I figli andavano a scuola e cercavano di non dare pensieri ai genitori. Non si sono mai distinti in negativo, in famiglia non ci sono mai stati litigi. Dovevano sempre sorridere, altrimenti cosa avrebbero pensato i vicini?

A un certo punto, Jimin si è accorto di non essere perfetto, e lo stesso Sunhee. "I primi veri sentimenti per lei ho iniziato a provarli quando siamo entrati nella pubertà," mi ha detto Jimin. "Cresceva e diventava sempre più bella. Ogni tanto la spiavo mentre si cambiava, e dopo averlo fatto mi sentivo sempre in colpa."

Per tranquillizzarsi, Jimin pensava che ciò fosse frutto di una sana attrazione per il corpo femminile. Credeva di trovare attraente qualsiasi donna,non sua sorella in particolare. Pensava che le erezioni che aveva in quei momenti fossero dovute a questo. È normale per un uomo voler guardare una donna nuda, no? È un riflesso naturale.

Ma i suoi sentimenti crescevano. A 17 anni, Sunhee aveva avuto il suo primo vero ragazzo. "È stato un inferno per me," mi ha detto Jimin. "Odiavo i ragazzi con cui usciva, non riuscivo ad accettare che potesse farlo. Oggi mi sono accorto che era semplice gelosia."

__🌷

Quisiera || Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora