Capitolo 3

35 6 0
                                    

Mi avvicinai di corsa a Leonard e iniziai ad aiutarlo. Il mio intervento fu del tutto inutile così mi misi a pensare a una soluzione. "CI SONO! " Urlai. Corsi in direzione dello sgabuzzino, che fortunatamente era due stanze distante da noi, e presi degli asciugamani. Ritornai dai ragazzi e tappai il naso e la bocca alla maggior parte di loro, almeno così riusciranno a resistere di più da questo gas tossico. Uno dei ragazzini sfinito svenne per terra sbattendo la testa, le fiamme stavano per mangiarselo fino a quando Leonard non corse a prenderlo. Continuai a sollevare l'armadio dal sottile corpicino del ragazzino. Urlava, sempre più forte, era spaventato. Eravamo tutti spaventati e cercavamo di fare del nostro meglio per aiutarci. L'armadio cadde lateralmente lasciando via di fuga al ragazzino dal corpo ormai distrutto. Lo sollevai e lo presi sulle spalle. Leonard aveva con se i ragazzini più piccoli e correndo cercammo una via d'uscita. Arrivammo al giardino principale dove trovammo gli altri.
Appoggiai il ragazzino sull'ormai secca erba di campagna. Vidi correre verso di noi il vice preside che si affrettò a controllare se stessimo bene. ".. Sì.. Io sto bene. Lui no." Dissi indicando il ragazzino steso. Raccontai al vice preside l'accaduto e lui sconvolto mi prese la mano inginocchiandosi e mi porse tutti le scuse che gli venivano in mente.
"Mi scusi, ma non importa. Potrebbe curarlo?" Dissi sempre indicando il ragazzino disteso. Lui mi guardò sorpreso annuendo e andò dal ragazzino. Avrà avuto sei o sette anni. Era davvero piccolino. Mi avrebbe davvero reso triste se fosse morto. Leonard accompagnò gli altri ragazzini dai loro amici e ritornando da me sorrise.
"Grazie Dani" Mi girai di scatto verso di lui. "Cosa?" "Per avermi aiutato. Se non ci fossi stato probabilmente saremo morti tutti. In poco parole grazie per essere venuto." Spalancai gli occhi. Cosa era? Bruciano. Li sentivo andare in fiamme. Una lacrima cadde dal mio occhio sinistro proseguendo per la guancia per poi staccarsi e cadere per terra. "Dani.. " Mi voltai guardando per terra e iniziai a dare sfogo a un pianto disperato che da tanto tempo aveva desiderato uscire. Leonard mi sì inginocchiò davanti e mi abbracciò.
"Dani, grazie di esistere." Quelle parole, credo di non averle mai sentite pronunciare con un tono così rassicurante. Lo guardai negli occhi per qualche secondo per poi ricambiare quel tanto caldo abbraccio. Passarono svariati secondi così decisi di staccarmi. Mi girai per vedere dove fossero andati gli altri fino a che una sensazione disturbante non mi invase il corpo. Tutti gli occhi erano puntati su di noi. I prof, i ragazzi e il vice preside. Avevano uno sguardo che colpiva il profondo. Mi girai verso Leonard e, tremante, gli presi la mano per poi correre via. L'orfanotrofio era distrutto, potevo scappare ora. Con lo sguardo cercai Louise che non tardai a vedere. Lo chiamai più forte che potevo finché non si girò e, con gli occhi gonfi, iniziò a correre verso di noi. Lo presi per mano e lo guardai. Avevo deciso cosa fare. Iniziai a correre lontano da quel posto verso il rosso tramonto. Louise e Leonard erano dietro di me che ridevano. Mi sfuggì un sorriso. Ce l'avevamo fatta. Eravamo riusciti a scappare da quel posto. Una nuova vita, un nuovo mondo ci stavano aspettando e io ero pronto per corrergli incontro.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Un Sogno Raggiungibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora