Tutto ebbe inizio questa estate quando vidi l' elenco dei miei nuovi compagni di classe sul sito della scuola.
Controllai ogni singolo compagno su internet e mi interessai subito ad uno di questi, Andrea.
Pareva carino e grazioso, quindi decisi di contattarlo.Mi rispose, iniziammo a conversare ed inizió una sorta di amicizia.
Trascorsi numerosi giorni senza ricevere sue notizie, iniziai a presumere che non gli importasse costruire un rapporto con me.
Fortunatamente il giorno prima dell' inizio della scuola mi scrisse chiedendomi se mi sarebbe piaciuto essere il suo compagno di banco ed io acconsentii, anche perchè non conoscevo nessun' altro della mia futura classe.
Il giorno seguente, alle 6:00 della mattina, suonó la sveglia: mi alzai dal letto, feci colazione con del caffè e dei biscotti e mi preparai di corsa per andare a scuola.
Arrivai a destinazione e, nell' istante in cui notai che Andrea non era ancora giunto, l' ansia prese il sopravvento, ma ad un certo punto vidi in lontananza un ragazzo che pareva lui, ebbi ragione.
Si avvicinó a me, era stupendo : aveva dei capelli castani, degli occhi blu come il profondo del mare, dei lineamenti soavi e la pelle candida come i fiori del melo.
"Che splendore" -pensai-.
Mi piacque subito e mi sembró anche molto simpatico!
Andammo in classe e ci sedemmo agli ultimi banchi e con il passare dei giorni scoprimmo di avere molte cose in comune come ad esempio la serie di film preferita oppure lo sport preferito, ecc.
Diventammo amici , anzi buoni amici!Il tempo fluii velocemente ed in classe si fece sempre più intenso il sospetto della mia omosessualità, ma Andrea mi stette accanto assieme alla mia migliore amica Claudia che conoscevo dalla prima elementare.
Era una bella ragazza, con un carattere tenero, simpatico e sapeva mantenere i segreti, lo so perché stava mantenendo il mio. Eh già, con lei mi ero dichiarato, ma solo ed esclusivamente con lei e, come se non bastasse, era a conoscenza dei sentimenti che provavo per Andrea. Secondo lei ero innamorato, ma io credevo che si stesse trattando solo di una cotta. Ben presto capii che mi sbagliavo. Più il tempo passava e più mi ci affezionavo. "Lui ricambia ciò che provo?", mi chiedevo.Poche settimane dopo arrivarono le vacanze di natale e decisi, senza che i miei genitori lo sapessero, di invitare Andrea a casa mia a dormire per una notte e lui accettó. Venne a casa mia nella notte fra il 04/01/2014 e il 05/01/2014.
Quella sera i miei genitori non si trovavano a casa perché erano stati invitati in montagna da alcuni amici e sarebbero tornati il mattino dopo verso le 11:00.
Decidemmo di bere della birra che mio padre teneva in frigorifero, ma lui esageró e alla fine si ubriacó.
Quella sera andammo a dormire alle 03:00 di notte e prima di addormentarsi mi diede la buonanotte chiamandomi "amore".
Io non diedi importanza a quella dolce parola perchè sapevo che era ancora incosciente di ció che diceva.
Il mattino successivo aprii gli occhi e mi ritrovai Andrea davanti, mi sembrava un angelo. Mi diede il buongiorno e mi accarezzó la spalla.
Si diresse in cucina per fare colazione ed io lo raggiunsi pochi minuti dopo.
Lo fissavo mangiare: era tenerissimo, sembrava un gattino che beveva dalla sua ciotola del latte.
La suoneria del mio telefono interruppe le mie fantasie; era una chiamata dei miei genitori i quali mi dissero che in meno di ora sarebbero arrivati a casa. Velocemente ci preparammo per uscire e facemmo un giro in piazza.
Passata una ventina di minuti accompagnai Andrea a casa sua e prima di salutarmi mi abbracció; ero felicissimo e il cuore mi batteva all' impazzata! Dopo pochi secondi lui, intanto che mi stringeva forte, mi disse che ci saremmo visti dopo due giorni , quando la scuola sarebbe ripresa.
In me si faceva sempre più ampio il sospetto che lui ricambiasse ciò che provavo.
Intanto io raccontai ogni singolo fatto a Claudia che mi raccomandó di stare attento perchè probabilmente mi stavo illudendo, ma non le diedi retta.Arrivó lunedì e la scuola, sfortunatamente, ricominció, e quando Andrea entró in classe mi sorrise ed io arrossii. Sfortunatamente, essendo il mio vicino di banco, se ne accorse immediatamente e mi guardó stranito.
Due ore dopo suonó la campanella dell'intervallo e io mi diressi, accompagnato da Claudia, verso il bar della scuola con
l' intenzione di comperarmi delle patatine fritte.
Incontrammo molta gente che non vedevamo dall' inizio delle vacanze di Natale, e decidemmo di passare l' intervallo con loro.
Due minuti prima della fine della pausa andai in classe dove vidi Andrea e una ragazza baciarsi; in quell' istante mi rattristii tanto da scappare e andare ai servizi. Lì piansi a dirotto credendo di non avere più speranze con lui, ma pochi minuti dopo mi raggiunse e mi chiese cosa fosse successo. Risposi che lui non c' entrava, ma lui insistette nel saperlo ed io, per non dirgli la verità, inventai una scusa dicendogli di avere litigato con Claudia, allora lui mi asciugó le lacrime con la sua mano calda e tornammo in classe.
Ormai la lezione era iniziata e ci beccammo una sgridata dalla professoressa, ma ,vedendo i miei occhi rossi e gonfi, non esageró.
Suonó l' ultima campanella e andai a prendere il bus per tornare a casa.
Nel tardo pomeriggio mi vibró il telefono, mi precipitai a controllare ed era Claudia che voleva sapere perchè, poche ore prima, piansi.
Le raccontai tutto, anche della scusa che utilizzai per non far sapere nulla ad Andrea.
Fece durare il gioco cercando di ignorarmi a scuola, ma dopo qualche giorno Andrea si insospettì e allora, io e Claudia, decidemmo di non continuare.
Dentro di me c' era ancora quella speranza: credevo che lui, pur avendo baciato una ragazza potesse ricambiare i miei sentimenti.
Mi ero innamorato e per giunta di un ragazzo a cui probabilmente non importava avere un legame affettivo con me.Il giorno dopo a scuola non c'era e pensai subito che si fosse ammalato, ma di pomeriggio mi arrivó un suo messaggio dove mi chiese se mi sarebbe piaciuto uscire con lui ed io risposi di si .
Ci organizzammo e ci incontrammo nel parchetto del paese, dove mi disse che non si presentò a scuola perchè non voleva fare la verifica di storia, ma che il pomeriggio lo avrebbe voluto passare con me ed io arrossii.
Si fece tardi e decisi di salutarlo per andare a casa, ma lui non volle. Desiderava che io rimanessi con lui e mi chiese se potevo trascorrere la notte a casa sua: chiamai mia madre, glielo chiesi e me lo permise.
Per cena mangiammo una pizza e passammo il resto della serata a scherzare.
Andammo a letto presto quella sera perchè il giorno dopo ci sarebbe stata scuola.
Di mattina ci alzammo di fretta e prendemmo il bus insieme.
Gli avrei voluto dire tutta la verità ma non riuscivo, ero timoroso, avevo paura che avrebbe reagito in modo sbagliato, pensavo che la nostra grande amicizia sarebbe svanita e quindi deciso di tacere.
Arrivati a scuola, Claudia mi venne in contro piangendo, era appena stata scaricata dal suo ragazzo tramite messaggio ed io la consolai per tutto il giorno dicendole che avrebbe trovato un ragazzo migliore nel giro di poco tempo, ma non mi diede retta; continuò a piangere e a star male per molto tempo, fino a quando Andrea non le fece conoscere un suo amico, di un altra sezione, interessato a lei già da molto tempo.
I due divennero amici e circa dopo un mese si fidanzarono.
Sembravano felici insieme, parlavano molto, si confidavano e si volevano un bene infinito.
Ero contento per lei, ma non per me. Io lo sarei stato solo accanto ad Andrea.
Passarono i giorni e fra noi due non cambió nulla, continuó tranquillamente la nostra "strana" amicizia.