Finalmente arrivò il giorno della partita di Quidditch tanto atteso: Serpeverde contro Grifondoro. Le tensioni erano al massimo.
Le due casate erano già in conflitto, si sfidavano fra loro nei corridoi, sinceramente Maya si aspettava qualche morto da un momento all'altro.La bionda si svegliò con il sole quella mattina, sbadigliando vistosamente, era tranquilla per essere la cercatrice della squadra delle serpi quel giorno.
Si alzò, andandosi a fare una doccia veloce.
Una volta finita, uscì dal bagno, vestendosi con la stessa velocità, uscendo successivamente anche dalla sala comune dei Serpeverde.
A quel l'orario nessuno era sveglio, fortunatamente non incrociò nessuno, mentre silenziosamente si apprestava ad andare diretta nel suo posto segreto.
L'unico posto al mondo dove nessuno poteva criticarla o trovarla.Camminando lungo il corridoio freddo, i cui piedi echeggiavano contro il duro pavimento, si fermò davanti ad un muro di mattoni apparentemente solido. Ma lei sapeva meglio di chiunque altro cosa celasse.
Dopo qualche secondo di esitazione, dal mattone pallido si iniziarono a vedere deboli disegni in legno scuro. Finalmente una porta era chiaramente visibile.
Sorrise ed entrò nella stanza delle necessità.
Dentro, il posto sicuro di Maya l'aspettava.
Lungo l'intera stanza c'erano file dei suoi romanzi preferiti e dei libri di incantesimi più utili.
Nell'angolo, una chitarra era appoggiata al muro, accanto a un pianoforte, tra gli altri strumenti.
Sul lato sinistro della stanza c'era una scrivania, con sopra un album da disegno, con delle matite e dei colori.
Un po' più in là, sempre a sinistra c'era un divano.
Entrambi davano sul cortile di Hogwarts.
Maya si lasciò cadere felicemente sul divano, concedendosi una risata di sollievo.
Dopo quello che era successo fra lei e Riley, non poteva fare altro che stare sola con i propri pensieri.
Era bello avere un po' di tempo ritagliato solo per sé stessi. Credette sinceramente che avrebbe ucciso qualcuno se non avesse avuto una pausa da tutto quello che la circondava.
Quindi Maya, si sedette sul comodo divano, leggendo per qualche ora, prima che capisse che era il momento di suonare un po' al pianoforte.Si sedette nella seggiola del maestoso strumento, era già aperto e la tastiera bianca e nera si rivelava davanti a sé in tutta la sua bellezza.
Iniziò a suonare una delle proprie canzoni che stava componendo in quei giorni, ancora non aveva dato un nome al testo, ma credeva che 'On Purpose' era il più adatto.
Una volta finito di suonare, ricominciò da capo, iniziando a cantarci sopra.You're eyes
Crashin' in my eyes
Was I accidentally falling in love?
Ed ecco che un paio di occhi color cioccolato le spuntano all'interno della propria mente.
Continuò a cantare, senza scomporsi, anche se sapeva a chi era dedicata quella canzone.
You're words
Didn't mean to heal the hurt
Were coincidentally more than enoughAll these days I never thought
That I would need someone so much
Who knew?
But I don't think I ever planned
For this helpless circumstance
With you...
Continuava a suonare, arrivando al ritornello.You're scared...
I'm nervous...
But I guess that we did it on purpose...
On purpose...
On purpose...
Stava per continuare quando il proprio occhio cadde sull'orario.Cazzo.
Era in ritardo per l'allenamento pre-partita.
Si alzò prendendo la propria firebolt 2015, avviandosi verso il campo da Quidditch.
Trovò la propria squadra ammassata tutta intorno all'ingresso laterale del campo.
Si voltarono verso la sua presenza.
"Finalmente la signorina Riddle ci degna della sua presenza."
Disse Soka, un battitore della squadra del proprio anno."Ammazzati con il tuo veleno, Soka."
Quello se ne stette zitto, dando poi la parola a Shuda, il capitano della squadra.
"Ascolta, Riddle.
Dobbiamo vincere questa partita: i Grifondoro non possono batterci un'altra volta."
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Rilaya ~ AU Hogwarts
FanfictionI propri occhi color blu si intrecciarono in quelli color cioccolato della ragazza e le mancò il respiro per un momento. In vita sua non aveva mai visto degli occhi così belli. Tutto il resto attorno a Maya non contava, c'erano solo loro due in que...