Capitolo 14. Ansia

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_GINNI_
Nonostante fosse la vigilia di Natale io proprio non riuscivo a non pensare a ieri... sono stata benissimo, manco so descriverlo... non so che provai, era un mix di emozioni fortissime che facevano testa l'una all'altra... so solo che ho provato belle sensazioni...
_ETHAN_
È più forte di me, proprio non riesco a scordare ieri, con Ginni è stato troppo strano, insomma bello e tutto ma è stato come se avessi preso mille emozioni ed averle buttate nel frullatore... ora è però il caso di tornare alla cucina...
Dovevamo trascorrere il natale da Thomas, è mia mamma, fissata per com'è non poteva "lasciarci andare a mani vuote" così ci toccava cucinare...
_GINNI_
Inutile dire che la mia negazione in cucina esista, si sa...
Però sta volta non ho combinato disastri e le lasagne da portare sono pronte e (spero) buone...
Mamma mi dice: che cazzo facevi ieri?
Io sbiancai completamente: come? Ieri?
Mamma: non sparare cagate... ieri sera
Io: ieri sera?
Mamma: massì stavi sveglia con la musica
Io: haha, mà io dormivo, magari Ethan?
Mamma: Ethan qua
Ethan: siiii?
Mamma: a mezzanotte se dorme non se ascolta il rock...
Ethan: sisi... lo so ma ieri non riuscivo a dormire, lunghissima storia, disse buttandomi un occhio a me sorridendomi
Mamma:voi tramate qualcosa, ma sapete, non voglio passare per la guasta feste e mi faró i miei,disse lasciando la cucina.
Ethan mi disse: non ci credo manco morto che tu non pensi a ieri
Io arrossì completamente e dissi: so stata bene, manco tra 30 anni me lo dimenticherò.
_ETHAN_
Lo leggevo nei suoi occhi che avrebbe pagato oro per rifarlo, ma preferii non chiederle nulla di ciò... tanto ormai la capisco,leggo il suo volto e le sue espressioni, capisco come si sente anche con un solo sguardo... il sentimento che provo per lei non ha un nome, c'è, esiste e basta. Non è né amore né tantomeno amicizia, è nostro, non esiste e non può essere capitolo dagli altri perché è nostro.
Ginni continuava a fissarmi mordendosi il labbro e io fissavo lei, anzi fissavo le sue labbra.
Poi sentii la porta di casa chiudersi e mia mamma prendere la macchina, non avevo idea di dove andasse..
Io la avvicinai a me e le dissi: ti faccio sognare, chiudi gli occhi .
Ginni chiuse gli occhi e io le tirai su la maglia dalla schiena e le feci un po' di grattini, poi dissi al suo orecchio:" ma senti, te faccio sognare o no?"
Lei mi rispose: abbastanza, puoi fare di più
E io di getto e senza pensarci le diedi un semplice bacio a stampo
_GINNI_
Non ci potevo credere, di nuovo. Le labbra di Ethan sulle mie. Io e lui, di nuovo... sta volta però sentii la macchina di mia mamma ritornare e gli dissi: attento che sta tornando...
Ethan stacco le sue labbra e mi sorrise.
Mia mamma entro in casa con un altra persona
Mio padre.
Avrei tirato un urlo, che ci faceva quello qua?
Mamma: Ethan vieni qua, solo te.
Ethan andò da loro e io rimasi li ferma e in un ansia assurda, credevo mi volesse portare a casa.
Ethan torno e mi disse: mamma non so perché è andata da papà dicendogli che voleva parlarci...
Io risposi: parlarci? A me e a te?
Ethan: si, a noi due
Papà si avvicinò e disse: allora, partendo che te Ginevra un giorno sei venuta da me dicendomi "me ne vado. Io so dove andare,addio." Come se ti avessi fatto qualcosa di male, invece io ti voglio bene, quanto ne voglio a te Ethan, credo che ormai Ginevra lo sappia, comunque sei stata adottata da noi, pertanto Ethan è solo tuo fratello per modo di dire, insomma non avete legami di sangue... però ho capito che vi volete molto bene e per questo ho deciso che volevo augurarvi un buon Natale dicendovi che sono felice che Ginevra sia tornata da voi due... detto questo, tolgo il disturbo. Proprio perché avete un bel legame potrà restare con voi finché vorrà."
Poi mamma lo riaccompagno a casa e trascorsa tutta la giornata ad aiutare mamma per la cena che fa lei ogni anno, mentre le lasagne per il pranzo da Thomas sembravamo buonissime..
Arrivo la sera tardi ed era ora di andare a dormire
_ETHAN_
Ginni sta notte dormi nel mio letto?
Lei accettó ed poco dopo ci addormentammo..
La mattina seguente era Natale e io mi sveglia per primo, chiamai anche Ginni che credeva non avesse regali da scartare...

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