Capitolo due: ~È tornata?~

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La mamma di Shoko attendeva al cancello della propria abitazione la mamma di Shoya , che si presentò con un leggero ritardo.
"Shoya , resta un attimo in macchina"
Disse la madre , chiudendo poi lo sportello e camminando verso la mamma di Shoko.
Le due mamme stavano parlando , quando ad un certo punto , la mamma di Shoko diede uno schiaffo alla mamma di Shoya , la quale consegnò la busta con dentro i soldi.
Era proprio come pensava Shoya.
Voleva uscire dalla macchina , ma non poteva , era chiuso dentro , e la sola apertura avrebbe fatto scattare l'allarme.
La madre aprì l'auto e entrò in casa di Shoko.
Shoya stava piangendo , era distrutto , aveva capito che aveva fatto troppi errori .
Scese dalla macchina , e camminò.
Avevano una bella casa la famiglia Shoko , con tanto di giardino e stagno.
Il ragazzo fece un giro intorno all'abitazione , fin quando non vide Shoko .
Era seduta , stava dando da mangiare alle carpe , lei adorava gli animali.
Shoya sapeva che se non voleva parlare con lei , gli sarebbe bastato non comparire nella sua vista , ma nel tentativo di evitarla inciampò, e le carpe scapparono.
Shoko aveva capito che era successo qualcosa , così si guardò intorno , per poi notare Shoya.
"Ehy. Non guardarmi" disse il ragazzo
Ma la ragazza non parlava, e lo guardava spaventata.
"HO DETTO. NON.GUAR.DAR.MI." disse bruscamente il ragazzo
La ragazza però aveva lo sguardo fisso su di lui. Come fosse traumatizzata alla sua vista.
Il ragazzo si avvicinò , prese il pane che aveva preso la ragazza per sfamare le carpe e lo buttò oltre la recinzione della casa.
"E ora cosa dai alle tue amate carpe?"
A Shoko scese una lacrima , gli attraversò tutto il viso e gli si posò sul mento.
Si alzò in piedi , prese il ragazzo per il braccio e lo buttò nello stagno

"TU. TU SEI MORTA!" urlò il ragazzo ormai fradicio
Uscì dallo stagno , gli tirò uno schiaffo e la buttò a terra.
Prese dei sassi per terra e glieli lanciò
"TU NON MERITI DI VIVERE , SEI INUTILE , MUORI!"
In quel momento intervenirono i genitori. E Shoya venne portato a casa.
Ogni giorno che andava a scuola , Shoya veniva bullizzato da quelli che erano un tempo i suoi amici , e ogni giorno tornava a casa bagnato fradicio , lo buttavano sempre nella fontana della scuola.
Oramai era solo. Nessuno lo voleva .
Ogni volta che guardava in faccia le persone , veniva fulminato dal loro sguardo.
Tutti gli dicevano :" almeno noi qualche volta l'abbiamo fatta felice Shoko "
Lui si ripeteva dentro di sé sempre la stessa frase : "anche un orologio rotto , segna l'ora esatta due volte al giorno"
Anche se in quel momento , l'orologio rotto non riusciva a convincerlo , si sentiva una merda . Ed effettivamente.. lo era.
Cercava di rialzarsi. Di riprovare a non restare fulminato dallo sguardo delle persone ... Ma non ci riusciva.

* 7 anni dopo *

"Sbaglio o avevamo smesso con queste sedute? L'ultima volta che sei venuto qui è stato più di 5 anni fa..."

"I-IO... Credo che mi stia rivenendo tutto in mente... Da quando è successa ....quella cosa... Ho smesso di guardare in faccia le persone , non riesco a vedere le loro facce.... Ma poco importa , non ho amici , ogni giorno , durante la ricreazione sono l'unico che se ne sta da solo , seduto a guardare il vuoto...",

"Uh. Ehm . Secondo te , è successo qualche particolare evento che possa averti riaffiorato i ricordi sul tuo passato?"

"I-IO... Credo di averla vista...."

"Tu... Hai visto... Lei? Ne sei sicuro?"

"Si dottoressa. Ne sono sicuro."
Shoya ormai aveva 17 anni , aveva una vita infelice , pieno di rimorsi , con un grande peso nella coscienza.
La sua famiglia aveva finito tutti i soldi , arrivava per miracolo a fine mese , lui non aveva amici , la madre lo odiava... dopo ciò che aveva fatto... Tutti lo odiavano...
Ma una giornata si differenziò dalle altre.
Era appena uscito dal suo corso di Shuwa , per colpa dei rimorsi aveva iniziato a studiare quel linguaggio , tanto da padroneggiarne tutte le parole.
Una ragazza gli passò davanti... Aveva i capelli arancioni...si girò e guardò Shoya.
Era lei. Era Shoko Nishmiya , la ragazza che aveva bullizzato, e che è stata poi la sua rovina.

In un momento , si ricordò tutto il suo passato , davanti alla faccia di ogni ragazzo era comparsa di nuovo una croce.... Ancora.... Non riusciva a guardare di nuovo le persone in faccia....

  Si sentiva una formica , un'inutile formica , in confronto ad un immenso universo

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Si sentiva una formica , un'inutile formica , in confronto ad un immenso universo . Lei era tornata.
E ora lui era sull'orlo del ponte. Intento a far finire le sue sofferenze.
No. No. Non poteva farlo. Non davanti a quei bambini... Avevano l'età che aveva lui quando iniziò a fare il bulletto... Altri ricordi gli raffiorarono , la sua mente stava esplodendo , e lui stava andando contro una follia quasi certa.
Scese dalla "ringhiera" del ponte , si girò, salì sulla sua bici e tornò a casa.
Il giorno dopo , vide in quale classe studiava Shoko durante la ricreazione , parlò ad un ragazzo che si trovava alla porta della sua classe, si chiamava Yuzuru ... Sembrava molto affiatato a Shoko...
"Ehy. Sta per caso qui Shoko Nishmiya?"
Chiese Shoya.
Aveva in mano un quaderno ,il quaderno non era suo, era rosa , e aveva scritto sulla copertina : "Shoko Nishmiya
Quinta elementare"




*Spazio autore*

Boh. Spero che questo capitolo via sia piaciuto. Ci avviciniamo sempre più all'incontro dei due ragazzi... Cosa succederà? Shoya vorrà ancora menare o umiliare Shoko?
Se mai Shoya volesse chiedere scusa, Shoko lo accetterà?
E soprattutto , il quaderno che Shoya aveva in mano , era il quaderno delle elementari di Shoko?
Beh. Avrete la risposta a tutte queste domande nel prossimo capitolo 😜

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2018 ⏰

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