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Taylor

"Brit,Brit ferma, parcheggia qui la macchina" dissi a Britney. "D'accordo ragazze, voi scendete, io vi raggiungo alla festa tra qualche instante"disse. Io e Cara scendemmo ed entrammo in casa. Appena la porta si aprì, un odore di alcool e di fumo ci inondò completamente. Senza però farci molto caso, ci spogliammo e appendemmo i nostri giacchetti all'appendiabiti. "Cara,andiamo in cucina a vedere se c'è qualcosa da bere..stasera mi voglio proprio ubriacare!" dissi euforica a Cara. "Si Taylor, andiamo in cucina e sbronziamoci!" disse lei.  In cucina trovammo un ragazzo molto gentile che ci chiese se per caso volevamo qualcosa da bere. Inizialmente prendemmo un bicchiere intero di vodka alla pesca. Nel frattempo, dato che Cara si era trattenuta a parlare con una sua amica, io andai un po' ad esplorare la casa enorme. La casa aveva quattro piani, fuori aveva un enorme giardino e sul retro, invece, una grande piscina interrata. Dato che ormai ero fuori, presi dalla mia borsa una sigaretta, la accesi, cominciai a fumarla e nel frattempo buttavo giù anche la vodka. Sentivo che ad ogni sorso la gola che mi bruciava sempre di più, la vodka mi stava lentamente corrodendo,ma alla fin dei conti, volevo stare male, mi piaceva quella sorta di "dolore" che l'alcool e le sigarette mi procuravano. Intorno a me non c'erano molte persone, a parte qualcuno che vomitava perchè il suo piccolo fegato non ne poteva più di tutta quella vodka e, più appartati, anche coppiettine che si limonavano. Rientrai dentro, perchè sinceramente mi faceva schifo vedere quelle coppie felici. L'amore vero non esiste. Perchè quindi legarsi sentimentalmente ed emotivamente ad una persona, sapendo poi che la dovrai lasciare? Non esiste il "per sempre" come nelle favole. Questa non è una cazzo di favola, questa è la vita vera. E sei te contro tutti. E devi imparare ad uccidere, se non vuoi rimanere ucciso. 

Rientrata in casa, trovai Britney e gli altri ragazzi. "Ciao ragazzi" dissi. "Ehi, ciao Taylor" mi disse Liam. "Andiamo a bere qualcosa?" mi incoraggiò. "Si, andiamo!" replicai. Io e i ragazzi passammo l'ultima ora a bere. Avevamo buttato giù il mondo intero, ed io, sinceramente, non avevo idea di come avevo fatto a sopravvivere. Quando ritornai in cucina a prendere l'ennesimo bicchiere di alcool,notai che da lontano un ragazzo mi stava guardando. Non ricordo il nome, ne tantomeno chi era. Si avviò per le scale ed io, di istinto, lo seguii. Al piano di sopra c'erano le camere da letto. Così, aggrappandomi alla ringhiera come fosse la mia unica ancora di salvezza, cominciai lentamente e goffamente a salire le scale. Mi girava forte le testa e non sapevo nemmeno cosa stavo facendo. Il ragazzo entra nell'ultima camera in fondo a sinistra. Così entro. "Ehi...Ehi...sto parlando con te!" urlo. "Cosa hai da guardare?" domando. "Oh..tu devi essere Taylor Scott, giusto?" chiede lui. "Si esatto sono proprio" dico. Lui nel frattempo è in piedi, ha un bicchiere in mano e girovaga per la stanza. Cazzo, è proprio un bel ragazzo, penso. E' bello che...è bello che ti lascia senza fiato. E' alto, ha i capelli corti e mossi, gli occhi sono color mandorla, ed ha una specie di voglia sul collo.E' semplicemente bellissimo. Lui nel frattempo si avvicina sempre di più, a tal punto che me lo ritrovo a quasi 50 centimetri da me. "Comunque piacere, Taylor, io sono Shawn, piacere di conoscerti". Adesso che è ad un passo da me riesco a sentire il suo odore, il suo profumo, riesco a vedere tutti i particolari del suo viso. Riesco a vedere le labbra carnose,che sono di quel rosso, di quel rosso che quasi vorresti baciarle. Poi noto gli occhi, che apparentemente sono marroni, ma che a vederli meglio dentro cambiano colore, e diventano verdi. Ha uno sguardo seducente, eccitante, malizioso e...e a cattivo, a stronzo, a persona apatica, senza sentimenti. Ed io sono lì, e più lo guardo, più ho voglia di baciarlo. Così, per effetto dell'alcool e per l'effetto che lui ha su di me, mi sporgo in avanti e lo bacio. E' un bacio lungo, passionale. Sento la sua lingua calda che si intreccia con la mia. Io lo prendo inizialmente per il collo, per poi salire e andare a toccargli i capelli, e a tirarglieli. Lo voglio. E' una cosa incontrollabile, non so bene nemmeno io cosa mi stia capitando. Così mi avvicino di più a lui, che mi prende per i fianchi e mi butta violentemente sul letto. Prendo fiato per un secondo e lui si butta su di me, baciandomi ancora e ancora. Decido di toglierli la maglietta, e lui fa lo stesso con me. Poi, con una mano sola, sgancia il reggiseno inizia a toccarmi e a baciarmi i seni. Lo stringo forte, le mie unghie graffiano con prepotenza la sua pelle ed io inarco la schiena per il piacere. Shawn poi torna su e si focalizza ancora sulle mie labbra, per poi scendere al collo, alle clavicole, ai seni e alla pancia. Con un rapido gesto mi allarga le gambe, mi leva le mutandine e inizia a fare dentro e fuori di me con le dita. Riesco a sentire la sua erezione, così gli slaccio il bottone dei jeans. Era un tormento, un'agonia. Volevo Shawn, lo volevo sentire dentro di me. Al più presto possibile. Sfila dal portafoglio un preservativo, se lo mette, e poi entra ed esce da me."Shawn" ansimo nel suo orecchio. Lui intanto mi bacia, mi tira il labbro, mi lascia segni di lui dappertutto. Sembra di essere in paradiso, o almeno, all'inferno ,nel mio caso. Una volta terminato, lui si butta su di me. Abbiamo entrambi il fiatone, siamo mezzi sudati. Dato che fra di noi si crea quel silenzio imbarazzante, io decido di rivestirmi e di salutarlo. "Ciao Shawn, è stato...è stato un piacere conoscerti". E mezza barcollante per l'effetto dell'alcool, decido di scendere le scale e tornare a casa.

LOVE AND DRUGSWhere stories live. Discover now