Shawn
"Ehi Frank, aiutami a scaricare questi, sono gli ultimi scatoloni" dico al mio amico. Mentre gli passo le ultime cose, in lontananza, vedo lei. Mi sembra una faccia familiare, penso di averla già vista. Si, l'ho già vista, ma non mi ricordo dove...dove l'ho vista? Cerco di sforzarmi il più possibile di ricordare quando e dove l'ho vista. Ad un tratto, come un fulmine a ciel sereno, ho l'illuminazione. "Cazzo" impreco sottovoce. Era lei, la ragazza che mi ero fatto venerdì alla festa di Alex. Vedo che mi guarda, che mi osserva. Così, per educazione, alzo la mano e la saluto. Nel frattempo, però, sento nella tasca dei jeans una vibrazione: è il cellulare che mi sta squillando. Lo tiro fuori, guardo chi è, e vedo che Mike mi sta chiamando. Rispondo. "Shawn, devi assolutamente venire qua, Jason è nei casini" mi dice Mike. "Che cazzo ha combinato a questo giro?" rispondo incazzato. "Raggiungimi, siamo al campo di basket, il nostro campo da basket...almeno vedi con i tuoi occhi" dice preoccupato. "Arrivo" dico. Prendo le chiavi della mia macchina, salgo, punto il piede contro l'acceleratore e parto a tutta velocità. Una volta arrivato, vedo tutto il mio gruppo in cerchio. Passo, e vedo che Jason è sdraiato a terra con tutto il viso pieno di sangue. Dio, non sembrava nemmeno lui. Probabilmente aveva il naso rotto, gli occhi erano neri e gonfi, mentre il labbro aveva un taglio profondo a destra. Era veramente messo male. Per averlo ridotto così, ne doveva avere combinate una delle sue. "Che è successo?" chiedo. "Gli ho detto tutta la verità, gran figlio di puttana!" dice Jason, urlando. "Che cazzo gli hai detto?" dico, ancora più arrabbiato. "Hai capito stronzo" mi dice il morto a terra. Sta tornando per te, brutto idiota, almeno avrai quello che ti meriti" continua. Così decido di alzarmi a andare via, perchè sapevo che se fossi rimasto per altri dieci secondi li con lui, gli avrei dato il colpo di grazia. Sentivo il sangue che mi ribolliva nelle vene, sentivo che di li a poco sarei potuto scoppiare. Sentivo l'adrenalina che mi scorreva nelle vene, sentivo la rabbia, l'angoscia, e il desiderio di vedere morto quella testa di cazzo. Così apro la macchina, torno a casa e prendo la moto. Quando sono incazzato, andare con la mia "bambina" a spasso mi rilassa molto. E' un lassativo. Prendo le chiavi della mia Harley Davidson e parto, andando il più lontano possibile da tutti. Faccio 200 km orari, ma non mi basta. Voglio andare il più veloce possibile, in modo tale che il vento porti via tutto lo schifo e tutto il marcio che c'è dentro di me. Faccio qualche altro kilometro, poi mi avvicino verso casa. Poso la Harley, levo il casco e vedo lei. Vedo Tayla...Tabata...o come cazzo si chiama che mi sta osservando. Alza una mano per salutarmi, ma io, incazzato come ero, non la degnai nemmeno di uno sguardo e rientrai in casa.
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LOVE AND DRUGS
FanfictionLei aveva vinto. Ce l'aveva fatta. Non era mai stata una ragazza tranquilla come le altre. Lei voleva rischiare, essere felice, lei voleva solamente vivere. E arriverà un giorno in cui condividerà tutte le sue più pazze avventure con lui. Lei voleva...