Michelle Jonson.

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Ottobre 2015

《Michi hai visto tuo fratello?》 Dice Carol.

《No》 Rispondo seccata.

Quell'idiota si caccia sempre nei guai e poi tocca a me tirarlo fuori, mi sono stufata di coprirlo.

《Se ti chiama avvertimi subito》

《Carol sai che non chiamerà, tornerà quando ne avrà voglia》 Dico mentre messaggio con Brent.

Brent.
È all'ultimo anno, ha la macchina, paga tutto lui, mi eccita. È uno della squadra di basket, il vice capitano o una cosa del genere. Stare con lui porta innumerevoli vantaggi, come sedere al tavolo dei popolari o partecipare alle feste, l'unico svantaggio dello stare con lui? Lui.

《Non potresti smetterla?! Sono tua madre, non chiamarmi Carol》

Non le rispondo, non ne vale la pena.

2 ore dopo...

《Carol hanno suonato》 Urlo sperando che ci sia qualcuno in casa.

《Michi sei sul divano...》 Dice Carol scendendo le scale.
La guardo come per dire "e quindi?". 《Avresti potuto alzarti e magari aprire》Dice dirigendosi alla porta.

Carol apre, ci sono due agenti della polizia.

《Buonasera, lei è la signora Jonson?》Dice il più grasso appena gli viene aperta la porta.

《S...si, sono io》 Balbetta Carol.

Stavolta quell'idiota di Simon deve averla combinata grossa.

《Signora mi dispiace molto dirglielo così, ma si tratta di suo figlio...》 L'agente cerca di prendere tempo.

《Che ha fatto stavolta? Agente le giuro che lo metterò in castigo e... e non vedrà più la tv, niente cellulare per due mesi e... e non uscirà più di casa》 Carol cerca di corrompere l'agente ora? Roba da matti.

《Signora》 Dice l'agente togliendosi il cappello della divisa.

È la tipica scena che si vede nei polizieschi, si tolgono il cappello e poi "Signora suo figlio è morto". Ma Simon non è morto, lo stronzo ci avrà fatto finire nei guai.

《Quando?》 Sussurra mia madre con un filo di voce.

《Un'ora fa ci hanno chiamato... una sparatoria》 Dice l'uomo in divisa per poi soffermarsi a guardare lo zerbino consumato sotto ai suoi piedi. Dopo pochi secondi riprende. 《È stato colpito al torace da un proiettile》

Mi manca il fiato, il telefono mi cade dalle mani.
Non posso fare a meno di fissare Carol e i poliziotti che sono fermi sul pianerottolo di casa nostra.
Carol sembra impassibile.

《Ci dispiace infinitamente signora, se può consolarla però non ha sofferto più di pochi secondi》 Prende la parola l'agente che finora era rimasto in silenzio, forse sarebbe stato meglio se avesse tenuto la bocca chiusa.

《Bene, se non vi dispiace vorrei stare da sola in questo momento》 Dice Carol prima di chiudere la porta in faccia ai poliziotti.

《Mamma...》 Sussurro quasi per non farmi sentire. Lei si lascia cadere sul pavimento per poi scoppiare a piangere.

《Va di sopra》 Mi urla in condizioni pietose.

Non discuto, mi alzo dal divano, salgo le scale, vado nella sua stanza, mi chiudo a chiave.

Rimango li per ore, a piangere, da sola.

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