Chantal Sesal.

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Marzo 2012

《Chantal sveglia》 Dice qualcuno scuotendomi bruscamente.

《Ma che succede?》 Dico stropicciandomi gli occhi.

《Nostro padre ti vuole vedere》Metto a fuoco la figura che mi ha svegliata, è mia sorella Nasimi.

Mi alzo dal letto e mi lavo il viso nella ciotola che nostra madre ci ha messo a disposizione dopo le richieste insistenti di Nasimi.

"Le mie compagne hanno l'acqua in casa, perché io non posso avere neanche una bacinella per lavarmi la mattina?" Aveva detto in lacrime, la mattina dopo avevamo la nostra ciotola in camera.

《Padre volevate vedermi?》 Dico entrando nella stanza dove sono seduti i miei fratelli e i miei genitori.

《Chantal io e tua madre abbiamo numerose difficoltà, come sai al giorno d'oggi è difficile mantenere un figlio, soprattutto se se ne hanno cinque. Noi siamo troppo poveri, perdonaci》 Rimango in silenzio, non capisco subito.

《Padre che volete dire? Io posso lavorare, porto già la mia parte a casa》 Dico dopo essermi resa conto cosa mi aspetta.

《È proprio questo il problema, hai solo undici anni》

《Ma sono più grande rispetto alla mia età, padre vi prego》 Cerco di convincerlo.

《Un ricco uomo americano ci ha offerto mille dollari》 Si intromette mia madre.

《M...mille?》 Dico incredula.

Mio padre guadagna trecento dollari l'anno.

《Chantal capisci che sono molti, moltissimi soldi》 Riprende mio padre. 《Volevamo discuterne tutti insieme, ora che l'abbiamo fatto ho deciso. Partirai la prossima settimana》

《Che dite? Voi mi avete venduta》 Dico con le lacrime agli occhi.

《Non c'erano alternative. Non posso permettere che la mia famiglia muoia di fame, non essere egoista》

Egoista? non mi sembra affatto.
Cosa ho fatto per meritarmi questo? Non ho fatto arrabbiare nessuno, lavoro da quando avevo nove anni e nei casi migliori porto a casa anche venti dollari al mese.

Mi piace la mia famiglia, mia madre mi coccolava sempre, mio padre meno, ma non per questo non gli voglio bene.

Siamo poveri ma felici, o almeno era quello che pensavo fino a oggi.

Io credo al "non servono i soldi", vedo un sacco di gente ricca in città, loro non sono felici come noi, eppure hanno quello che noi non avremo mai, i soldi.

A me piace tutto della mia vita, l'unica cosa di cui farei volentieri a meno è il vizio di mio padre.

Delle volte sembrava quasi che tenga più a lui che a me.

Io sono qui davanti ad i suoi occhi ma lui non guarda me, non vede le mie lacrime, lui immagina una canna accesa pronta ad aspettarlo.

Lui pensa che noi non sappiamo, pensa che non ci siamo resi conto del suo vizio del gioco e della droga, la maggior parte dei nostri soldi ci lascia così.

Sono sicura che anche una buona parte dei mille dollari ci abbandonerà, non cambierà mai, rimarremo nella povertà per colpa sua.

Non sono io l'egoista.









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Un grazie speciale a edylibri02

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