Mangiai con voracità la mia cena,non mi accorsi di avere fame finchè non mi ritrovai un piatto di pollo davanti. Il fatto è che misi un po di pancetta proprio a causa del cibo dopo l'estate trascorsa,ma di dieta io proprio non ne volevo sapere. Molti dicono che soffrire in due rende meno dolorosa la situazione ma neanche quando Jenny mi propose di fare la dieta Tukan (o Dukan che sia) rifiutai non appena pronunciò "diet..."
NO NO NO NO
Oltre a questo,mangiai da sola,i miei erano persi nella loro convinzione che sarebbe stata per me una punizione "di solitudine" come lo erano il "mettiti all'angolino della classe" o "dietro la lavagna". Ma come ho detto,per me fu un sollievo,le coscette di pollo e io soli a lume di candela...incontro più romantico non ce n'è.
Dovetti poi pulire i piatti,quelli di tutta la famiglia,il che comprendeva i quattro piatti nostri (si,ho pure una sorella di due anni più di me) e la ciotola del cane. Come deve essere bella la vita da cane. Toccai qualcosa di viscido quindi,dopo aver mostrato l'espressione più disgustata che conoscevo, optai per un paio di guanti.
Completai il mio lavoretto domestico e dopo un quarto d'ora di assoluta estasi sdraiata sul letto a pensare sugli errori della vita,poi mi accorsi che uscire dall'incubo non era di sicuro così semplice.
-RIUNIONE FAMIGLIA TRA CINQUE MINUTI,RIUNIONE FAMIGLIA TRA CINQUE MINUTI ESATTI.
Ho sempre odiato le riunioni famiglia perché non portavano mai qualcosa di buono. Ad esempio l'ultima mise la regola di non fare giri notturni per la casa. Così mia sorella,affetta di sonnambulismo,ogni sera deve chiudersi dentro la camera a chiave (una volta sentii sbattere qualcosa sulla porta e la mattina mi accorsi del bernoccolo in bella vista sulla fronte di mia sorella.La chiamai indiana jones per una settimana).
Misi le ciabatte e con uno sbuffo scesi le scale. Sul tavolino davanti al divano ci stava la solita campanellina che ti permetteva di parlare durante la riunione.
Tutti ci sedemmo e mia madre con la campanella in mano iniziò a parlare
-abbia inizio la riunione- io e mia sorella alzammo le tre dita in alto a mò di hunger games e imitammo il fischio.
-Come verificatosi odiernamente...
-Amore non siamo in un tribunale...
-chiudi il becco uomo!-rispose lei in tutta prontezza-Stavo dicendo,come verificatosi odiernamente,siamo riunitì quì per prendere una decisione.
Le strappai la campanella di mano e iniziai a parlare inventando qualche scusa - Se intendi parlare dell'inutilità della nuova regola io ne sono più che favorevole all'eliminazione di essa. Jane poteva rimetterci il naso e di conseguenza il ragazzo!
-Al!-rispose lei in tutto imbarazzo.
-No no,non ringraziarmi o divento tutta rossa- ci scherzai su ma parve il momento più inopportuno per fare battute...come avevo detto a Jennifer,non ne posso proprio fare a meno. La signora Magri si riprese il campanellino e con una smorfia enunciò: - Come prestabilito con vostro padre, Jane avrà il compito di riaccompagnare da scuola Alice,con l'assoluto divieto di lasciarla chiacchierare per più di cinque minuti con i compagni
- MA MAMMA!-dicemmo insieme.
- Ma Carola ed io ogni giorno a fine lezione andiamo in palestra- fece un'espressione triste in cerca di comprensione
-Le dirai che la raggiungerai una volta accompagnato tua sorella a casa,aspetta...Al dove vai!- avevo già raggiunto i primi scalini delle scale.
- AL!
-Non ho intenzione di accettare una tale buffonata,a te non interessa la mia reputazione vero? "La ragazza di terza liceo accompagnata a casa,che tra l'altro è a cinque minuti di camminata,dalla sorella maggiorenne. Infinite grazie,mamma,davvero!- mi voltai cercando di trattenere un singhiozzo. "Guai se sali anche solo un gradino in più" la sentii dire mentre mio padre rispose lei "eddai Bea,credo sia un Po troppo"
"ne avevamo già parlato"
"se non sbaglio ti avevo pure detto che non ero d'accordo"
Poi non ascoltai più. Iniziai a preparare il discorso da fare alla presentazione e immaginai,quasi in modo convincente, che la casa era un prototipo della scuola.
-Questa è l'aula magna-dissi indicando il salotto -e più avanti c'è il laboratorio di chimica.
Mi stufai ancor prima di aver annunciato una nuova stanza e mi accasciai sul letto sfinita, per poi addormentarmi in un battito di ciglia.Mi risvegliai con un allarme che rimbombava nelle orecchie. Disattivai la sveglia e senza voglia mi alzai sbadigliando a bocca aperta. Poi mi resi conto che era il giorno, QUEL GIORNO! Così spalancai gli occhi e mi buttai letteralmente a terra rotolando come una palla da un fianco fino alla porta. Feci una colazione a razzo per prepararmi lo zaino e mettermi un filo di trucco (cosa che non facevo mai) sperando di venire decente. Misi una maglietta alla veloce e mi catapultai fuori dalla porta. Avevo appuntamento con Jenny prima delle lezioni quella mattina. Corsi fino a perdere il fiato e arrivai qualche minuto di anticipo. Mi appoggiai con le mani sulle cosce e mi piegai cercando di non cadere. Le gambe bruciavano e il petto pure.
-Hey!- sobbalzai ancora respirando con fatica,poi mi girai e vidi Jenny.
-Giuro che non farò mai più una cosa del genere
-Intendi correre di prima mattina? Mio padre lo fa continuamente
- No no,intendo svegliarmi prima per correre come una disperata in cerca di brioche calda e cappuccino con la mia migliore amica
- Ma io ne avevo programmate almeno altre dieci nelle prossime due settimane-fece un sorriso beffardo e si coprì la bocca con la mano piena di anelli per far risaltare le unghie smaltate di un rosa pallido.
-Mia cara tu sei pazza
- Cosa non farei per un caffè e latte-si rivolse verso il bar- Tinnnn! desiderio esauditooo
Entrammo per ordinare e una volta pagato ci siamo sedute su un tavolino vintage. Era tutto in stile vintage nel Bloubloucoffie tranne l'insegna luminosa che riempiva tutta la parete frontale
-Quindi ti tocca fare le ore tarde oggi eh ?!
-Non me lo ricordare ti prego. Se devi parlare di disgrazie aspetta almeno la colazione
-Affare fatto.
Ci portarono al tavolo le ordinazioni e noi ci buttammo a capo fitto su esse.
- Pensi che ci sarà pure il ragazzo della nostra classe li?-disse lei con un pezzo di brioche in bocca e con le labbra ricoperte di cacao.
-Probabile,non resta che aspettare e aspettare e...
-Aspettare. A volte sai che ti impalli? Forse sei da cambiare
- Che bella considerazione che hai di me
-eddai che ti adoro- dall'altra parte del tavolo si avvicinò,mi prese con due dita le estremità delle guance e le avvicinò,poi mi spostò il viso e mi diede un bacio sulla guancia lasciandomi tutto il cacao cosparso per il viso.
-Aggiustatina in bagno?- mi fece e io ovviamente annuii.
Una parete del bagno era ricoperta da uno specchio adesivo. Non potevi non vedere te stessa riflessa almeno cento volte. Mi vidi con i capelli stranamente al posto giusto,capelli castani che ricoprivano le spalle per un breve tratto,occhi scuri e un corpo della dimensione di un puffo. Se non fosse stata anche Jenny un minion probabilmente non mi sarei mai fatta vedere con lei per vergogna. Lei era una bella ragazza,la tipica ragazza danese dai capelli rossi e le lentiggini che le disegnavano il volto,le guance paffute e morbide,le labbra carnose ma non troppo e un corpo perfetto (al diavolo la dieta dukan!).
-Direi che siamo pronte a un giorno di carcere!-disse lei. Immaginai di essere un ragazzo per un istante. Jennifer era una ragazza davvero carina,con un ottimo livello di simpatia e intelligente. Chi non avrebbe preferito Jen a lei? Uno stupido forse. Uno senza la vista e senza un orecchio (magari van Gogh....e invece no...lui conosceva l'arte,non gli scarabocchi).
Cancellò i suoi pensieri quando a rossa le schioccò un dito davanti al naso
-Dove ti sei persa ?
-Nel mondo delle Jennifer
- Si mio Romeo vieni qui e torna con me nella mia fortezza prima che mi mandino fuori a calci perché sono senza giustifica di ritardo...e nemmeno tu!!