Su una panchina stanca, addormentata sul pontile ero là con lei. Uno accanto all'altro. Guardavo quel mare che quella sera non aveva la sua solita. Appoggiò la testa sulla mia spalla. Il vento ci univa i capelli come un vortice scuro in un freddo temporale d'autunno. Leggero si spostava il mare e in sintonia con i nostri cuori si infrangevano le onde sulle solitarie e fredde gambe del piccolo pontile. Mi sfiorò le labbra. Il vento fece come per sospingermi a baciarla. Mi girai e nello stesso momento in cui la luce uscì ed entrò la notte le labbra si toccarono. Non faceva freddo. Anzi, a dire il vero le sue labbra erano calde e non sentivo il minimo tremore. Mi sussurrò lei poi:«ho freddo ». Si strinse a me e si nascose sul mio giubbotto. Faceva meno freddo di prima e lei avvicinò le sue labbra al mio collo. C'era silenzio. Le stelle guardavano strane e commentavano male con la luna, come se nessuno si fosse mai amato sotto di loro. Col vento arrivavano parole d'amore e con lui andavano via verso il nero del mare. La luce della luna si faceva sempre più chiara e il suo viso, quel bellissimo viso che mi ha fatto innamorare, mi guardava. Guardavo nei suoi occhi e mi sorrise. Quel sorriso, dimenticai per qualche momento il mare e il cielo per il suo sorriso. La spiaggia si addormentava dietro e il mare voleva tenerla sveglia. In quel sorriso ho visto me e nei suoi occhi ho visto lei quella sera. Si alzò il vento. Lei si girò verso il mare e io con lei. A quel punto mi ricordai del resto, mi ricordai di ciò che avevo dimenticato. Il mare mi guardava strano. Sembrava che pensasse. E se così faceva quella sera, sicuramente pensava a come potessi essermi dimenticato di lui. Si sentiva solo. E il cielo da azzurro si fece scuro. Guardai le onde e mi rimasi colpito nel vedere una foglia. Cullata dalle onde. Era simile alle labbra di lei. Mi girai verso di lei. Le rubai un bacio. Quella foglia ci guardò per il resto del tempo e scomparve quando ci alzammo e presi per mano il mio angelo. Ci allontanammo con passo lento e la foglia, quella piccola foglia simile alle sue labbra, non ci segui. Guardai lei. Lei guardò me. Ci parlammo poco quella sera. Ma quel bacio e quel successivo sorriso mi bastarono. In quel momento cominciai ad avere freddo. Mi strinsi a lei. Sospirai e lei sospirò con me. Un leggero vento ci accompagnava. Non chiedevo altro.