La nebbia della notte si avvicinava mentre noi due ci incamminavamo verso casa. Ripensavo a quella foglia. Poi mi girai verso di lei. La guardai negli occhi. Mi fermai e lei si fermò con me. La baciai. Fu un bacio lungo. Mi morse le labbra. Pensai tra me e me:"che ragazza fantastica". La strinsi a me e lei si fece abbracciare, non opponendo resistenza alla mia troppa dolcezza. Mi guardò e sorrise. Anche in quel momento, come sul pontile poco fa, dimenticai il resto del mondo. Quel sorriso era fottutamente fantastico. Mise la testa sul mio petto. Non c'era nessuno. Nemmeno un' anima a giro su quel lungo mare. Solo io e lei. Cominciava a farmi freddo. Mi guardai in giro e le dissi:"torniamo a casa su". Fece un movimento con la testa a dire andiamo. Le presi per mano e a passo lento ci avviammo verso casa. Eppure pensavo a quella foglia. Era sola, cullata da un mare che non voleva dormire. Mi distolsi dai miei pensieri e la guardai ancora. I suoi passi andavano allo stesso tempo dei miei. Il nostro cuore pompava allo stesso ritmo. E i nostri pensieri erano arruffati come al solito. La nebbia ci teneva in solitudine più del solito. Si vedeva poco o nulla. Il freddo si faceva sentire e i nostri passi aumentarono. Arrivammo a casa e lei si appoggiò a me. Mentre aprivo la porta sentivo l'odore del mare e pensavo a quella foglia. Maledetta. Occupava i miei pensieri insieme alla donna che avevo accanto. La mia mente si era trasformata in un appartamento. E un bacio mi distolse da me stesso e chiusi la porta alle mie spalle.