c a p i t o l o t r e

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Sento il citofono suonare.
Mi alzo dal divano e vado a rispondere. È Jen. Le apro il portone e la attendo sull'uscio di casa, finchè non arriva e ci abbracciamo.
"Hai fatto tardi", le dico.
"Sì ma non è colpa mia se l'autobus andava piano!" si lamenta Jen.
La guardo con la mia solita espressione scocciata e ci spostiamo in camera mia.

"Allora, ci sono due cose che dobbiamo fare. La prima è prepararci. La seconda è parlare urgentemente di una cosa", inizio.
Jen mi guarda perplessa.
"Ecco..." esito.
"Ieri pomeriggio ho incontrato Thomas per caso. Lo stavano rincorrendo quelle due ragazzine e lui mi ha chiesto di fingere di essere la sua ragazza per mandarle via. Inizialmente non avevo intenzione di aiutarlo, ma mi sembrava così disperato! Allora ho deciso di stare al gioco, ma le due oche non ci credevano. Hanno iniziato a lamentarsi e lamentarsi, così..."
Non riesco a continuare. Ammettere di aver baciato di mia spontanea volontà un ragazzo che nemmeno conoscevo é davvero imbarazzante.
"Così? Dai Cris, parla.", mi incita Jen.
Prendo un respiro profondo e riprendo a raccontare.
"Così l'ho baciato.", dico tutto d'un fiato e Jen spalanca gli occhi.
"Lo so, non lo conoscevo. So tutt'ora a malapena il suo nome. Non ho idea di quanti anni abbia né da dove provenga. L'ho fatto per zittire quelle ragazzine che lo stavano importunando. Non ci ho nemmeno pensato. In quel momento non avevo dato peso al mio gesto, ma ora ne sono quasi ossessionata. Guarda.", mi sposto verso la mia raccolta di disegni e prendo in mano il ritratto che ho disegnato ieri sera.
"Guarda cosa ho fatto ieri. Mi é venuto spontaneo ritrarre Thomas. E più lo perfezionavo, più mi accorgevo di quanto sia bello."

Jen prende in mano il disegno e lo guarda esterrefatta.
"Lo so, lo so. Sono stupida a pensare queste cose di uno sconosciuto." balbetto mentre giocherello con i miei bracciali.
"É solo che mi sembra quello giusto... Ah devo smetterla di fare la romanticona. Sono solo una bambina."
"Non pensarlo nemmeno Cris" mi dice la mia migliore amica, "anzi, sai cosa? Adesso ti aiuto a prepararti io, così non ti fai prendere dalla depressione.", mi consola.

Jennifer apre il mio armadio e inizia a frugare tra i miei vestiti.
La osservo mentre lancia sul letto magliette sgualcite, gonne lunghe e corte e jeans a zampa.
Inizia a scrutare attenta tutti i capi di abbigliamento, cercando di abbinarli nei più modi possibili.
Quello che amo di lei é che ci mette davvero l'anima in quello che fa.
É sempre impegnata in qualcosa che, nella maggior parte, riguarda i miei pasticci.
Cerca sempre di sollevarmi il morale. É sempre pronta a darmi una mano e a supportarmi in tutto.
Le voglio bene. Tanto.

"Prova questi", mugugna ancora concentrata e mi porge degli abiti.
Mi sposto nel bagno e mi cambio.
Infilo la gonna di jeans sopra le collant nere.
Poi indosso una camicetta a fiori gialli e verdi.
Mi osservo per un attimo allo specchio e, soddisfatta, esco dalla stanza.

"Che te ne pare?" urlo a Jen con un grande sorriso stampato in viso.
"Adoro", mi risponde lei, prendendo in mano la sua trousse piena di trucchi e ritrascinandomi nel bagno.
"Bene, vorresti un trucco leggero oppure uno un po' più accentuato?" mi chiede imitando la voce di un parrucchiere quando ti propone un nuovo taglio.
Scoppiamo entrambe a ridere.
"Opterei per un trucco leggero", la assecondo.
Mi lascio truccare da Jen. Ha ancora la stessa espressione concentrata che aveva prima.
Sento i suoi pennelli da trucco sfiorarmi il viso e chiudo gli occhi rilassandomi.

"Tadaaa", Jen mi fa guardare di nuovo allo specchio.
Sono poco truccata, come piace a me. Ma lo sono abbastanza per essere notata. Mi sento davvero carina, adesso.
Forse oggi Thomas mi noterà.
Thomas.
Che bel nome.
Ricomincio a sognarlo ad occhi aperti. Mi immagino lui che mi bacia ancora e ancora. Mi immagino il suo sorriso. Il suo bellissimo sorriso.

"Cristina, é ora di andare!" mi annuncia Jen contenta.
Raccatto il mio zainetto nero e la prima giacca che trovo sull'attaccapanni.
É un lungo cappotto grigio semplice, decorato con delle applicazioni in pizzo nero.
Lo indosso ed esco di casa seguita da Jennifer.

viene dalla luna - Thomas RaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora