Vede una luce, apre un occhio, l'altro e vede sua madre, che la guarda con una faccia seria e arrabbiata perché la stava chiamando da mezz'ora per alzarsi da quel maledetto letto, per sollevare la testa da quel cuscino, reduce di lacrime versate per più di un mese, prepararsi ed andare a scuola.
Finalmente trova la forza di alzarsi, rivolge lo sguardo a sua sorella, ripensa alle sue risate della scorsa serata e le scende una lacrima.
La ragazza voleva bene a sua sorella, ma evidentemente sua sorella non ne voleva a lei, anzi, non la voleva proprio.
Si prepara, mette i libri nel suo zaino e si fa accompagnare dal padre a quella maledetta scuola.
Quando esce dalla macchina però, dopo un silenzio tombale per tutto il viaggio, non sbatte la porta, ma avvicina la guancia a suo padre e si fa baciare.
Suona la campanella, entra in classe e si siede su quella scomoda sedia.
Il suo vicino di banco arriva e le dice:
-Ciao andicappata
Lei non risponde, tanto ormai è abituata e le hanno tutti insegnato ad ignorare, anche se fa male.
A quel punto il ragazzo dice in tono ironico:
-Cosa c'è? Ti è morto il gatto? Hai il ciclo? Hai problemi?
Lei tace, muta.
-E smettila di far la vittima- osa dire il ragazzo.
A quel punto lei scoppia e parla:
-VITTIMA? PERCHÉ DOVREI FARE LA VITTIMA? CONOSCI SOLO IL MIO NOME, NON SAI COSA MI SUCCEDE A CASA, NON SAI SE HO UN GATTO E NON SAI NEANCHE SE HO IL CICLO, OKAY?!
Il ragazzo a quel punto borbotta:
-È proprio giornata nera oggi eh...
La ragazza sospira, chiede di andare in bagno, scoppia a piangere, è rossa come una rosa appassita.
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Così difficile?
General FictionLa storia di una ragazza in continua lotta con se stessa e con il mondo attorno a se