"E non ti lamentare sempre" dice mia madre.
In effetti, lamentarmi è l'unica cosa che so fare, o almeno l'unica cosa per cui mi ascoltano.
Le altre cose che dico sono solo aria sprecata, invece se mi lamento io gli altri possono lamentarsi perché mi lamento no?
Mi sono sempre sentita esclusa da quella famiglia, o forse esclusa da questo mondo.
Non credo si siano mai chiesti il perché io piangessi, se stessi male o bene, a loro non importa niente di me.
A loro importa solo di quello stupido oggetto che prima o poi butterò in mille pezzi.
Quell'oggetto, lo odio, non perché è brutto, non perché è rovinato, ma perché è diventato così importante per la mia famiglia che sembra essere diventato una persona, ha preso il mio posto.
Mia sorella mi dice che è più importante di me, ma cavolo è solo un oggetto, non respira, non parla.
Parlano solo e sempre di quell'aggeggio e mai parlano di una persona, me.
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Così difficile?
General FictionLa storia di una ragazza in continua lotta con se stessa e con il mondo attorno a se