Capitolo 1

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Nota dell'autrice: in nessun modo questa storia cerca di esaltare i fatti illeciti descritti ed ogni riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale. La spiegazione delle parole scritte in corsivo si trova nel glossario a fine di ogni capitolo 

!!! Linguaggio e scene esplicite






Le quattro ruote scorrevano sull'asfalto nero come la pece spinte ad una folle velocità.

Per essere una delle città più densamente popolate degli Stati Uniti d'America, San Diego nel bel mezzo della notte appariva semi-deserta, quasi quanto una di quelle desolate cittadine sorte lungo la mother road le quali erano state poi abbandonate una volta che la loro economia era andata in malora a causa della costruzione delle highway.

Le strade della metropoli potevano considerarsi completamente pulite, eccezione fatta per qualche yankee che, con il suo ridicolo pick up truck, se ne andava ubriaco per la strada a 50 miglia orarie cantando a squarciagola uno di quegli stupidi tormentoni che le radio trasmettevano ogni dannato secondo.

Mantenendo la stessa velocità, la Acura nera sfrecciava sorpassando agilmente ogni veicolo, lasciandosi dietro le luci brillanti delle insegne al neon.

Gettando una rapida occhiata nello specchietto retrovisore era possibile scorgervi un'altra vettura, una Skyline dalla carrozzeria blu metallizzato, anch'essa lanciata a tutta velocità.

La Skyline stette a seguito della Acura per un breve tratto prima di gettarsi di lato ed aumentare la velocità, andando ad affiancare l'altra auto. Il proprietario di quest'ultima grugnì infastidito. Quello che stava percorrendo era un circuito di cinque miglia che si dislocava nella parte orientale della città, con una curva importante a meno di un miglio dall'arrivo.

Il pensiero di quella curva gli stava letteralmente spaccando il cervello.

Non importava se per più dei due terzi della gara egli era stato in grado di mantenersi in testa: se si fosse fatto sorpassare ad una distanza così ravvicinata dall'arrivo era cosciente del fatto che non ci sarebbe stata alcuna speranza di vincere.

Espirando nervosamente il giovane premette ulteriormente l'acceleratore, portando la lancetta del contachilometri a sfiorare le 160 miglia orarie, proprio nel momento in cui i suoi occhi iniziavano a delineare la curva.

Mantenne la stessa velocità, combattendo con tutte le forze contro ogni cellula del suo corpo che nel frattempo gli strillava allarmata di frenare, di ridurre la velocità prima di ritrovarsi col culo per aria o con le interiora spremute sulle pareti di qualche fatiscente edificio ai margini della strada.

Il giovane vedeva la curva avvicinarsi sempre più.

"Ancora un fottuto secondo. Solo un fottutissimo secondo" sibilò tra i denti serrati, mentre con una mano stringeva forte il volante e con l'altra impugnava la leva del cambio.

Gli occhi, che ricordavano molto quelli di un felino, stavano incollati sulla strada senza battere ciglio.

Di colpo, la macchina rallentò e scalò la marcia, sterzando bruscamente a sinistra e lasciando sull'asfalto le nere tracce dei pneumatici. Una volta raddrizzato nuovamente il volante e ripreso il controllo della vettura, il giovane diede un rapido sguardo nello specchietto: la Skyline aveva preso la curva troppo larga, sprecando secondi preziosi e, di fatto, mandando in fumo l'unica opportunità di vittoria che le si era presentata.

Oltre il Limite | YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora