Il mio nome? Adolf!

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Erano esattamente le 6:30 quando il suono della sveglia interruppe il suo sonno. Benito aveva dormito soltanto poche ore quella notte, l'ansia per l'inizio del secondo anno di liceo lo stava divorando.
Si alzò svogliatamente dal letto, fece colazione e si cambiò di fretta pronto per uscire di casa.
Salutò la madre e si diresse verso la fermata dell'autobus. Mentre camminava sentì il suono di un clacson alle sue spalle che lo fece cacare addosso. Si voltò e vide una macchina sportiva completamente rossa. Al posto del passeggero sedeva lei: Kato Svanidze, la ragazza più bella della scuola.
Al posto del conducente c'era ovviamente lui: Iosif Stalin, il suo ragazzo. Era il ragazzo più popolare della scuola, era il quarterback della squadra di football ed era all'ultimo anno di liceo.
"Ci vediamo a scuola cazzetto moscio! Mi divertirò con te quest'anno." Disse Iosif, andandosene subito dopo ad una velocità spaventosa mostrando il pugno sinistro alzato al povero Benito.
Egli non si fece intimorire, sapeva che questo sarebbe stato il suo anno.
Dopo aver preso l'autobus (che ovviamente era in ritardo) Benito entrò in classe. Tutti i banchi erano già stati occupati eccetto uno accanto ad un ragazzo nuovo.
Senza esitare troppo Benito si sedette, osservando il nuovo ragazzo che nel frattempo stava disegnando.
"Hei bel disegno! Hai mai pensato di andare all'accademia delle belle arti?" Esordì il nostro amico.
"Ho già provato ad entrarci due volte e non mi hanno preso sti bastardi." Rispose nervosamente il ragazzo senza staccare lo sguardo dal disegno.
"Beh, meglio il pianto di una sconfitta che la vergogna di non aver lottato dico sempre io...comunque sono Benito piacere."
"Adolf, piacere mio." Disse il ragazzo staccando finalmente lo sguardo dal foglio e porgendo la mano a Benito.
Di buona lena si strinsero la mano. Benito era un po' impacciato e la sua mano fu quasi frantumata dalla stretta di mano sicura ed energica del suo nuovo amico.
"Benito...io e te faremo grandi cose."
Disse con aria sicura Adolf.
Poco dopo entrò il professore e cominciò la lezione.

Fine prima parte.

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