Instagram||Federico Rossi

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"Dio ma stai piangendo sul serio?"

Federico mi guardava sconcertato mentre mi prendeva la mano.

Girai più volte su me stessa,  incapace di credere di essere sul serio in Corea.

"Non posso crederci" sussurrai "ho sempre voluto venire qui"

Mi abbracciò fortissimo e io sprofondai la mia testa sul suo petto.

"Piccola" richiamò la mia attenzione lui "Ci prendiamo un hotel, mh?"

Annuii e iniziammo a camminare per le strade di Seul, del tutto illuminata.

Il sole stava ormai tramontando, il traffico era molto.

Mi guardavo intorno come una bambina felice. Era tutto così perfetto ed essere lì con Federico rendeva questa città ancora più magnifica.

"Possiamo stare lì stanotte, che dici?" interruppe lui il silenzio indicandomi il grande albergo.

Attraversammo la strada e, una volta dentro, sentii tutti parlare coreano.

Bhe, questa sarebbe stata una ottima occasione per migliorare il mio coreano.

"Scusi?" chiesi cortesemente.

La signorina dietro il bancone mi sorrise gentile, "ditemi pure"

"Potremmo avere una stanza..."

Guardai Federico e lui annuii.

"Perfavore"
Finii la frase dopo aver avuto il suo consenso.

"certamente" mi porse un paio di chiavi rosse.

Prendemmo l'ascensore che ci fece arrivare al settimo piano.
Passammo per il corridoio fino ad arrivare alla nostra stanza.

369.

"mi sà tanto di sesso quel numero"

Lo colpii sulla nuca "scemo" borbottai.

Aprii la porta e una camera bellissima si fece spazio davanti ai miei occhi.

Due letti, perfettamente curati e una grandissima vetrata che faceva da muro e mostrava tutta la città illuminata.

Perfetta.

"È bellissima" disse Federico sistemanodo la sua valigia sul letto.

Mi sedetti e annuii.

"Tesoro" mi richiamò
"È meglio se andiamo a letto, domani mattina dobbiamo alzarci presto se vogliamo vedere la città!"

Mi alzai e presi dalla valigia il pigiama.

Ci cambiammo senza alcun imbarazzo, Federico era così bello.

Entrambi ci infilammo dentro i rispettivi letti, poi il silenzio scese fra noi.

Durò veramente poco.
Federico si alzò e unì i due letti singoli formandone così uno matrimoniale.

Mi strinse a se e io gli sorrisi.

"Buonanotte" sussurrò.